Santo Stefano. Protezione Civile e Comune in piazza per la campagna “Io non rischio”

13 Ottobre 2019
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COMUNICATO STAMPA RISORSA COMUNE SANTO STEFANO IN ASPROMONTE:

Il volontariato di Protezione civile e le Istituzioni comunali si impegnano insieme per comunicare sui rischi naturali che insistono nel comune montano incastonato nel massiccio aspromontano all’interno del parco nazionale dell’Aspromonte. Sabato 12 ottobre, in contemporanea con le altre città italiane, anche il gruppo comunale volontari di protezione civile di Santo Stefano in Aspromonte si è accreditato, a nuova piazza della “Io non rischio”. Volontari e volontarie di protezione civile hanno allestito il gazebo “Io non rischio” nella piazza principale del paese, per diffondere la cultura della prevenzione e sensibilizzare i propri concittadini sul rischio terremoto e maremoto. Il cuore dell’iniziativa è stato il momento dell’incontro tra i volontari comunicatori e i giovani e giovanissimi della comunità, l’amministrazione tutta con il sindaco Malara in testa, il coordinatore del gruppo comunale Zadera, i volontari tutti, già da tempo hanno concentrato energie e risorse proprio sulle le nuove generazioni perché certi che proprio loro saranno il motore attraverso il quale si diffonderà la cultura delle buone pratiche di protezione civile nelle famiglie, indispensabile per mitigare i rischi idrogeologici. Inviti che sono stati recapitati alla locale scuola, alle autorità civili, militari, e religiose affinché tutti assieme si diventi argine e barriera alle avversità che madre natura ci esporrà. L’apertura della manifestazione è stata sabato 13 ottobre alle ore 9:30 alla presenza del Sindaco Dott. Francesco Malara che da sempre è insostituibile fulcro sul quale ruotano tematiche di prevenzione e previsione del dissesto idrogeologico in ambito comunale. L’edizione 2019 di “Io non rischio” coinvolge a livello nazionale e regionale un gran numero di volontari sempre più formati e informati. Tante le innovazioni di quest’ultimo anno che la differenziano dalle passate edizioni, dalla formazione dei volontari impegnati nella manifestazione figli di una nuova e avveniristica formazione fortemente voluta dal Dipartimento di Protezione Regione Calabria con a capo il Dott. Domenico Costarella (responsabile del volontariato di protezione civile regionale) alle avversità trattate, alla cartellonistica interattiva, alla modulistica. Volontari sempre meglio e più formati, quasi specializzati, dice il coordinatore del gruppo stefanita anche in settori che prima si ritenevano non dover interessare il volontariato. Corsi di psicologia delle emergenze, di supporto nelle ricerche di dispersi in ambiente impervio, di comunicatori “io non rischio” giusto per citarne alcuni sono quelli che hanno visto il nutrito ed energico gruppo del piccolo comune montano emergere in una realtà regionale del volontariato calabrese già di alto profilo addestrativo e formativo. Tanto alto il livello formativo che l’ U.O.A regionale intende far acquisire ai volontari che si è ritenuto a ragion veduta di dover azzerare, annullare, tutte le precedenti abilitazioni acquisite dai volontari nel campo della Io non rischio proprio per avere una platea di volontari uniformemente addestrati e preparati ad affrontare tematiche così delicate con grandi e piccini. Manifestazione nata nel 2011, la Io non rischio, per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è oggi promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con AnpasAssociazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, si è di fatto trasformata in un evento di caratura nazionale, una due giorni che vede coinvolti volontari, ormai professionisti della comunicazione da una parte e dall’altra non più semplici curiosi inesperti e impreparati ma una popolazione di concittadini, conscia, consapevole dei rischi a cui il territorio italiano regionale e comunale li espone. Perché se sai cosa fare e meglio, se ti affidi alla dea bendata, sappi che è cieca.

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