VILLA. Avr e rifiuti, Riscatto Civile: «Irrispettoso dire che non c’è debito». E poi l’affondo: «La vera minoranza è quella che governa»

27 Ottobre 2019
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VILLA SAN GIOVANNI – Torna a reclamare chiarezza il gruppo consiliare “Riscatto Civile”, sul debito verso Avr e non solo. Giuseppe Sofi, Liz Ciccarello e Sonia Labate, affiancati dal loro referente politico Lorenzo Micari, convocano una conferenza stampa per dire che non se ne fanno nulla delle risposte ricevute dalla squadra di governo. Due risposte scarne, di cui una con gaffe (o refuso, come preferisce l’amministrazione comunale), che a quanto sembra non dipanano dubbi e perplessità, lasciando al punto di partenza i quesiti posti da “Riscatto Civile” tramite le interrogazioni presentate in aula lo scorso 23 settembre.

Il tema più scottante è quello del debito, vero o presunto, del Comune nei confronti della società che effettua il servizio di raccolta differenziata, tant’è che di recente Avr ha ripetutamente spiegato che i mancati pagamenti ai lavoratori in forza nel territorio villese sono dovuti alla morosità dell’ente locale. Ed è proprio questo il tasto toccato da Lorenzo Micari in apertura della conferenza, mentre richiama la risposta all’interrogazione sul caso Avr e rifiuti: «Non volevamo dei numeri buttati a casaccio, volevamo capire qual è il problema. L’Avr sostiene delle cose, il sindaco ne dice altre, ma l’igiene ambientale in città è carente e ciò è sotto gli occhi di tutti. Non si tratta di puntare il dito, ma di tutelare la città. L’Avr ha lavorato anche con le passate amministrazioni e non ci sono mai stati problemi». Carte alla mano, Micari prosegue e incalza: «Facendo un calcolo – sostiene leggendo la risposta dell’amministrazione – non è vero che non c’è debito! La risposta, inoltre, è circoscritta al 30 agosto: negli ultimi due mesi che cosa è successo? Riguardo alla cessione del credito, non è sempre un debito? È irrispettoso e strabiliante, nei confronti dei cittadini, dire che non c’è un debito!». “Riscatto Civile” non si fermerà davanti a una paginetta di dati preparata in fretta e furia: «Presenteremo un’interrogazione anche ai dirigenti e funzionari comunali – avvisa Micari – L’amministrazione smentisce tutti, tranne i comunicati dell’Avr. Perché non smentisce la società con un comunicato ufficiale? Se il sindaco dice la verità, che vada a battere i pugni e dica che vuole una città pulita e i dipendenti pagati. È paradossale – continua Micari – che la risposta alle due interrogazioni sia arrivata subito dopo la pubblicazione del nostro comunicato, ma a noi non importava nulla dei 30 giorni, avremmo preferito che fossero pagati i dipendenti e Avr. Vogliamo chiarezza. Dove sta la verità?».

La musica non cambia passando al tema dell’altra interrogazione, ovvero i lavori infiniti della scuola primaria di Pezzo. Sonia Labate, da anni impegnata a tutela del diritto allo studio dei bambini e ragazzi villesi, è palesemente delusa e preoccupata: «Anche la risposta sulla scuola è stata frettolosa, il solito compitino svolto tanto per. Sono basita! Resta un alone di mistero su questa vicenda. La nostra interrogazione era chiara, ma loro rispondono nulla rispetto a quanto chiediamo». In particolare, l’ex assessore alla Pubblica Istruzione chiede lumi sui tempi per il rilascio delle certificazioni e se sia già stato interessato il Genio Civile. «Ci dicono semplicemente di andare a verificare le delibere, cosa che abbiamo già fatto senza ottenere risposte. Fatto sta che la prima classe della “Don Milani” quest’anno si è formata per miracolo, e incombono le iscrizioni per l’anno scolastico 2020/21. Che risposte diamo ai genitori? Avevamo chiesto informazioni anche sul campetto annesso alla scuola, che era stato donato dalla comunità montana: verrà ripristinato?».

Fortemente critica pure Liz Ciccarello: «Ogni volta che esercitiamo il nostro ruolo di controllo scateniamo dei veleni incredibili», sottolinea prima di soffermarsi sulle risposte alle due interrogazioni: «Risposte per nulla esaustive, a conferma di un’amministrazione che naviga a vista, un’amministrazione last second». Capitolo scuola di Pezzo: «Chiediamo quando finiranno i lavori. Sono lavori pubblici, c’è un cronoprogramma? Eventuali varianti in corso d’opera, possibili solo in caso di eventi imprevedibili e straordinari, devono essere giustificabili. Ci hanno fornito risposte che sembrano prese in giro, e se citano le delibere che le alleghino!». Liz Ciccarello si dice «senza parole» anche per la risposta sull’Avr: «Un’amministrazione che si rispetti avrebbe dovuto fare una relazione in cui spiegava da dove si è partiti, che cosa si sta facendo e cosa si vuole fare, chiarendo così tutta la situazione. I numeri li poteva anche usare, ma in un contesto comprensibile ai cittadini».

Illustrato lo stato di degrado che circonda la città, Giuseppe Sofi non è da meno rispetto ai compagni: «Tendono a spostare l’attenzione su altre tematiche – afferma in merito all’atteggiamento degli amministratori – ma noi vogliamo risposte certe. Non penso che abbiamo chiesto chissà cosa. Non ci interessa se al 30esimo giorno, purché ci diano risposte certe. Il mio post su Facebook voleva essere ironico anche se chiedevamo che i dipendenti venissero pagati, ma si è scatenato un putiferio, col sindaco che come al solito divaga, dicendocene di tutti i colori. Non siamo stati né arroganti né maleducati, le loro dichiarazioni non le commentiamo neanche, non sono degne di essere commentate, lascio ai cittadini il giudizio. Siamo stati arroganti per aver fatto un comunicato stampa e un post ironico? Il nostro gruppo si basa su principi importanti: la lealtà, la trasparenza, l’essere veri. La politica è servizio, non è vetrina».

L’affondo finale all’indirizzo dei ‘siclariani’ porta la firma di Lorenzo Micari: «Avevamo ragione quando dicevamo che i metodi della maggioranza non sono i nostri metodi. Metodi che ci hanno portato, con grande sofferenza, a decidere di lasciare la squadra. Nessuna strategia occulta, non appartiene alla nostra cultura. Siamo stati noi gli unici candidati di Forza Italia, ma per il momento non siamo tesserati perché non ci sentiamo rappresentati dal senatore Marco Siclari, men che mai dal sindaco suo fratello. Oggi siamo e facciamo opposizione, non siamo minoranza, perché la vera minoranza è quella che governa la città».

Francesca Meduri

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