VILLA SAN GIOVANNI – Finisce la pacchia per i gestori delle sale slot e del gioco d’azzardo? E, soprattutto, si mette un punto fermo, deciso, contro la dilagante piaga della ludopatia? Così sembrerebbe visto che, ieri sera, il consiglio comunale di Villa San Giovanni ha approvato all’unanimità la mozione del consigliere M5S Milena Gioè su questo delicato argomento. Pur con alcune modifiche proposte dall’amministrazione comunale rispetto alla mozione originaria, la richiesta della politica pentastellata ha superato l’esame del civico consesso mettendo tutti d’accordo. La maggioranza e tutti i gruppi di minoranza hanno detto sì a una mozione «che mira a riaffermare l’autonomia ed il ruolo degli enti locali sulla materia, anche in virtù del principio di prossimità». «La ratio – si legge nell’atto presentato da Gioè – è promuovere un maggior coinvolgimento di tutti gli attori interessati, intervenendo sul fenomeno attraverso misure più stringenti per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo patologico. L’O.M.S. considera il GAP (Gioco d’azzardo patologico) una dipendenza comportamentale patologica in grado di compromettere la salute e la condizione sociale del singolo e della sua famiglia ma prevenibile, curabile, guaribile».
Come è noto e come rimarcato nella mozione, la pratica del gioco d’azzardo «dà luogo a forme di vera e propria dipendenza (gioco d’azzardo patologico) o a comportamenti a rischio (gioco d’azzardo problematico), con particolare riferimento alle fasce più deboli della popolazione, a partire dagli adolescenti e dagli anziani».
Tra le altre cose, il consigliere Milena Gioè ha chiesto al sindaco di attivarsi nell’immediato, con l’emanazione di un’ordinanza che metta dei paletti alle attività in cui si pratica il gioco d’azzardo, soprattutto riguardo al limite massimo di apertura (non superiore alle otto ore giornaliere) e all’orario di chiusura (non oltre le 22). Adesso, dunque, si attende di vedere come, concretamente, il primo cittadino deciderà di regolamentare il funzionamento delle sale scommesse, degli esercizi pubblici e commerciali, dei circoli privati e di tutti i locali pubblici o aperti al pubblico in cui sono presenti o comunque accessibili le forme di gioco a rischio di sviluppare dipendenza previste dalla normativa vigente.
Il segnale lanciato dall’intero consiglio comunale, quindi anche dalla giunta, è stato netto in merito alla volontà «di agire per arginare e combattere il problema della ludopatia che affligge i propri cittadini determinando emarginazione sociale e danni all’economia produttiva». (f.m.)
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