di FRANCESCA MEDURI
VILLA SAN GIOVANNI – È la crisi dei rifiuti a tenere banco nella fase preliminare del consiglio comunale di venerdì sera: da un lato il sindaco Giovanni Siclari che ribadisce di non avere colpe; dall’altro, una parte della minoranza che non scagiona l’amministrazione provocando la piccata reazione proprio del primo cittadino. Sul tavolo della discussione anche altri temi di stretta attualità e strascichi polemici lasciati dai social. A introdurre il dibattito – durato oltre due ore – è la proiezione di un video dell’intervento del sindaco della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà nel corso dell’iniziativa “Economia circolare, ambiente e futuro”: «Perché le discariche vengono chiuse solo per Reggio Calabria? Abbiamo quasi raggiunto l’80% del pagamento del debito verso la Regione, lo stesso è per altri Comuni ma la Regione chiude gli impianti mettendo a rischio la salute dei cittadini e l’igiene pubblica, che non possono essere demandate a una percentuale imposta!», così, in sintesi, il numero uno della Metro City.
In aula gli animi si scaldano tra interrogativi e frasi al vetriolo
«Basta fare sciacallaggio politico sulla questione rifiuti. Come spiegato anche da Falcomatà, la colpa è solo della Regione. “Riscatto Civile” e il Pd se ne facciano una ragione; i democratici, poi, non perdono occasione di strumentalizzare sui social anche con il loro portavoce», esordisce Siclari. Che non convince il capogruppo di “Riscatto Civile” Giuseppe Sofi: «Le responsabilità non si possono attribuire solo alla Regione, ognuno si assuma le proprie. La crisi c’è solo nell’Ato di Reggio Calabria, per via della morosità dei Comuni verso la Regione. Il Comune di Villa, come gli altri, concorre a creare la crisi. Sindaco, ogni tanto faccia mea culpa! Forse è vero che la Regione è stata restrittiva, rigida, ma una buona amministrazione deve prevedere certe scadenze, le somme da versare». Sofi si sofferma pure sull’erosione costiera («solo una bozza di convenzione con la Regione») e sul caso dell’impianto sportivo “Santoro” («mi auguro che la diffida alla Villese non sia stato un capriccio del sindaco»), per una controreplica di Siclari ai limiti dello sfinimento: «Finitela, finitela e finitela! Non è come dite, se 96 comuni sono morosi significa che il sistema è sbagliato, non funziona. Voi di “Riscatto Civile” cavalcate i problemi della città con la stessa spregiudicatezza con la quale siete passati dalla maggioranza alla minoranza. È indegno dire che la diffida alla Villese sia stato un mio capriccio, perché io sono un sindaco e i capricci non me li posso permettere!». L’opposizione, però, continua a bacchettare con il consigliere Pd Antonio Salvatore Ciccone che avverte: «Sindaco, usi più prudenza quando attacca la Regione e il Pd villese. La invito a non alimentare polemiche sui media, ultimamente innesca provocazioni e risponde a tutto. Riguardo ai rifiuti, bastava ammettere che non si era programmato il pagamento! Se deve rispondere al Pd, lo faccia in quest’aula rivolgendosi ai due consiglieri». Ciccone si riferisce, in particolare, a una nota social dell’amministrazione Siclari in risposta a un suo post in merito all’incontro “Metropoli strategiche”. Una nota del tutto giustificata, a detta del primo cittadino: «Consigliere Ciccone, è stata infelice la tua uscita. Ci hai detto che siamo incapaci e ti abbiamo risposto». Alla minoranza ribatte anche l’assessore Giovanni Imbesi: «Ciccone, o ci dà degli incompetenti o ci dice che vuole aiutarci, delle due una! Il consigliere Sofi era delegato all’erosione costiera, ma non ricordo suoi interventi in merito; se proprio voleva occuparsene restava in maggioranza».
“Impegno in Comune” getta ancora ombre su Sogert e Caronte e minaccia di disertare il consiglio comunale
Prima di lasciare la sala consiliare senza farvi ritorno per l’ordine del giorno, Mimmo Aragona non le manda a dire all’amministrazione comunale. Ironico e risoluto come sempre, l’esperto politico di “Impegno in Comune” inizia complimentandosi col sindaco «per l’alta tecnologia» costituita dai nuovissimi microfoni collocati sui banchi della sala consiliare, ma anche dalla nuova apparecchiatura per la diretta streaming. «Poi però – fa notare, quasi rassegnato, Aragona – le cose urgenti e indispensabili non si fanno». L’ex sindaco degli anni ‘90 non manca di fare un passaggio sulla questione rifiuti, rimarcando che al di là della crisi «i cittadini pagano e la Sogert continua a mandare avvisi di accertamento sbagliati!». Ribadisce, poi, una criticità più volte denunciata dalle minoranze: «Vi prego di convocare il consiglio comunale a un orario decente, altrimenti noi non parteciperemo più. Non è possibile cominciare così tardi perché bisogna aspettare alcuni consiglieri di maggioranza impegnati al lavoro: hanno diritto e possono chiedere dei permessi!». Aragona passa quindi alla questione che più gli sta a cuore, risollevando la problematica dell’inquinamento atmosferico e riaccendendo i riflettori sui lavori realizzati dalla Caronte&Tourist presso il piazzale Anas: «Chiedo, per l’ennesima volta, risposte presentando adesso una mozione. Precedentemente, vi avevo chiesto una risposta scritta e mi avete fornito un faldone di carte che nemmeno voi conoscete perché non le avete mai lette! Io continuo a sostenere che la pratica dei lavori effettuati dalla Caronte sia sprovvista di alcuni certificati e autorizzazioni, per questo invito il sindaco a intervenire salvo voler fare un’omissione di atti d’ufficio». E Siclari risponde: «Avevamo già verificato, ma solleciterò di nuovo gli uffici per nuove verifiche su eventuali irregolarità».
Sos criminalità, il M5S non tace
Bisogna aspettare la fine della fase preliminare del civico consesso per sentire qualche parola sull’escalation criminale che, ormai da diverso tempo, non fa dormire sonni tranquilli ai villesi. In città è emergenza, gli attentati incendiari si susseguono e i cittadini non si sentono affatto sicuri. Milena Gioè è preoccupata e invita i suoi colleghi consiglieri ad adoperarsi in merito: «Bisogna riflettere. La città non è sicura. Iniziamo a porre in essere misure che possano far sentire i cittadini più sicuri e tranquilli. Chiedo se vi siano dei risultati sulla videosorveglianza», sottolinea la politica pentastellata. Che come risposta ottiene il nulla sulle telecamere e una breve frase di sostegno sulla scottante questione: «Concordo con Milena Gioè, non è possibile questa situazione», afferma il sindaco Siclari condannando quanto sta accadendo.
Mobilità e viabilità, occhi puntati sulla via Marconi
Dietro segnalazione di «disapprovazione e forte preoccupazione» da parte di «tantissimi cittadini», il gruppo consiliare “Riscatto Civile” continua a incalzare gli ex alleati della maggioranza con un’altra interrogazione a risposta scritta. Nello specifico, i consiglieri Giuseppe Sofi, Sonia Labate e Liz Ciccarello chiedono lumi «sull’avvenuta rimozione dei dossi rallentatori di via Marconi in prossimità degli incroci con la via Garibaldi e con la via Mazzini». L’opera, realizzata nel 2016 nell’ambito del “Piano di sicurezza stradale” per un importo contrattuale di oltre 100 mila euro, era finalizzata «alla moderazione del traffico per ridurre gli effetti negativi prodotti dalla circolazione e dalla velocità dei veicoli». Un progetto che, dunque, «era riuscito a far percepire ai cittadini maggiore tranquillità». Al sindaco e all’assessore al ramo Massimo Morgante, pertanto, “Riscatto Civile” chiede: chi ha disposto la rimozione dei dossi; quale motivazione ha portato a dare disposizione di rimozione dei dissuasori di velocità; qual è stato il costo di realizzazione dei dossi; qual è stato il costo di rimozione dei dossi; dove si trovano adesso gli elementi del materiale rimosso.
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