VILLA. Servizi sanitari, pressing sull’Asp: «Si rispetti accordo del 2011»

25 Novembre 2019
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Il consiglio comunale di Villa San Giovanni compatto su Adi e Pua

VILLA SAN GIOVANNI – Nessun rischio per i servizi Adi (Assistenza domiciliare integrata) e Pua (Punto unico di accesso)? Non si direbbe stando all’esito della mozione presentata durante il recente consiglio comunale dal presidente Nino Giustra: approvazione unanime con una sola modifica rispetto al testo originario (costituzione del Pua, anziché mantenimento). Maggioranza e minoranza compatte su un argomento che, appunto, non ammette divisioni. Sul tema, tuttavia, non è mancata una vivace discussione;  il vicesindaco Maria Grazia Richichi (delegata alla Sanità) e la consigliera democratica Lina Vilardi hanno stigmatizzato gli «allarmismi» di Potere al Popolo e M5s, assicurando che i due servizi non corrono nessun pericolo e che la temporanea emergenza è dovuta solo al pensionamento di alcuni dipendenti dell’Asp di Villa. «È stato un allarme falso e strumentalizzato», ha tuonato Lina Vilardi dicendosi «sorpresa per i contenuti» della mozione di Giustra. Mozione che poi, però, anche lei ha approvato, convinta dalla modifica proposta dalla Richichi. Perplesso il consigliere di “Riscatto Civile” Giuseppe Sofi: «La mozione contraddice le rassicurazioni fornite dall’amministrazione. Noi votiamo sì». Fatto sta che pure l’amministrazione e con essa l’intera maggioranza ha dato l’ok all’iniziativa di Giustra, che al di là dei due servizi a rischio pone l’accento sulla famosa convenzione sottoscritta nel 2011 tra Comune e Asp e mai rispettata. 

Invito e diffida al rispetto della convenzione del 2011 tra Comune  Asp

Lunga e articolata la premessa della mozione presentata da Giustra: «Nei giorni scorsi veniva annunciata che presso il poliambulatorio di Villa San Giovanni sarebbe terminato il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) e il Punto Unico di Accesso (PUA) per mancanza di turn over del personale che non garantisce un adeguato organico in funzione della scadenza delle convenzioni con le figure sanitarie preposte all’assistenza domiciliare integrata. Tali servizi risultano fondamentali non solo per la città di Villa San Giovanni ma anche ad un’utenza allargata a ben 13 Comuni. (Bagnara, Calanna, Campo Calabro, Fiumara, Laganadi, Sant’Alessio in Aspromonte, Sant’Eufemia d’Aspromonte, San Procopio, San Roberto, Santo Stefano in Aspromonte, Scilla, Sinopoli. Va rammentato che a seguito dei tagli e delle riduzioni imposte dal Piano di Rientro, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, a suo tempo avanzava informale richiesta al Comune di Villa San Giovanni, al fine di reperire locali di proprietà da adibire ad Uffici e Ambulatori dell’ASP che, da lungo tempo, venivano ospitati presso una struttura sita in questa via Zanotti-Bianco ed in una struttura comunale sita in questa via Solferino. Le successive interlocuzioni tra l’Amministrazione Comunale di Villa San Giovanni e il Commissario ASP, dott.ssa Squillacioti, conducevano alla stipula, in data 5 aprile 2011, di una “Convenzione” che, ad ogni buon fine, si allega in copia alla presente. La convenzione in parola rientra tra gli accordi previsti dall’art.15 della L.241/90». Sempre nella premessa si legge che: «In particolate, tale Convenzione, prevedeva il trasferimento presso locali comunali e avrebbe comportato: 1) l’introduzione gratuita del servizio di disinfestazione, disinfezione e derattizzazione; 2) il servizio di medicina del lavoro per il personale dell’Ente con annessa gratuità degli esami e delle visite di rito; 3) la restituzione all’Ente dei locali di via Solferino, attualmente in uso all’ASP; 4) l’istituzione del servizio di Medicina dello sport, in locali messi a disposizione del Comune; 5) il mantenimento di tutti i servizi preesistenti e in particolare dei servizi di Medicina Generale, C.E.E. servizio A.D.I. e A.A.I.H.; 6) il mantenimento del Consultorio Familiare; 7) il mantenimento del Dipartimento Prevenzione; 8) La Costituzione del Punto Unico di Accesso; 9) il trasferimento presso i locali di via Belluccio, messi gratuitamente a disposizione del Comune, del Servizio di guardia Medica e l’introduzione del Punto di Emergenza territoriale che, com’è noto, è dotato di Ambulanza». In sostanza, il Comune di Villa San Giovanni, previa autorizzazione della Regione Calabria, trasferiva i locali del Centro Intercomunale di Protezione Civile per far spazio, gratuitamente, agli ambulatori ed agli uffici ASP che avrebbe dovuto adempiere ad una serie di prestazioni ed attività e, tra queste, all’istituzione di un Punto di Emergenza Territoriale per la medicina di primo soccorso.

La necessità di un presidio sanitario per una comunità già in sofferenza

Altri importanti aspetti vengono rilevati nella premessa della mozione: «Occorre rammentare che la città di Villa San Giovanni, al di là dei suoi quasi 14.000 abitanti, costituisce un nodo intermodale storico naturale per la sua vicinanza con la Sicilia. Gli ultimi report rilevati indicano in 45.000 i veicoli interessati per spostamenti interni e per trasferimenti da e verso la Sicilia. Secondo l’analisi di esperti del settore trasporti, Villa San Giovanni può essere considerata di fatto una città di medie dimensioni ma con una configurazione da città di piccole dimensioni e con le problematiche che ne conseguono. Già questo avrebbe dovuto imporre l’istituzione di un presidio sanitario, quanto meno, di medicina d’urgenza, anche in considerazione del fatto che le continue congestioni del traffico hanno spesso impedito ai mezzi di soccorso di raggiungere il luogo dell’occorso, così mancando di impedire che l’evento di pericolo o di danno consumasse effetti ulteriori. A questo va soggiunto che i lavori di ammodernamento dell’ex asse autostradale che collega Villa San Giovanni a Reggio Calabria, provoca incredibili code e congestioni di traffico e conseguentemente determina anch’esso ritardi nei soccorsi e nell’arrivo al Grande Ospedale Metropolitano. Ciò molto brevemente premesso, al di là dell’obbligo ricadente in capo all’ASP, per conseguenza della “Convenzione” stipulata in data 5 aprile 2011, occorre convenire sulla necessità di adottare misure urgenti per la tutela e la sicurezza della popolazione stanziale e fluttuante che, per varie ragioni, è costretta a frequentare il territorio di Villa San Giovanni. Non v’è, peraltro, ragione alcuna per negare ad una Comunità già in sofferenza, un diritto alla salute che in condizioni normali potrebbe essere sopperito con la pur breve distanza con la città di Reggio Calabria che, però, causa condizioni infrastrutturali e di traffico, rappresenta un ostacolo insormontabile ed un ulteriore aggravio che nemmeno il Piano di Rientro del Debito Sanitario può giustificare».

Accordo Comune-Asp, la palla passa al sindaco Giovanni Siclari

Con l’approvazione della mozione proposta dal presidente Giustra il consiglio comunale di Villa San Giovanni ha impegnato il sindaco «nella sua qualità e come componente del Comitato dei Sindaci presso l’ASP di Reggio Calabria ad adottare tutte le iniziative volte alla risoluzione del problema, rendendo effettivo l’Accordo con l’ASP del 5 aprile 2011». Il primo cittadino dovrà inoltre:«informare della vicenda tutti i componenti del Comitato dei Sindaci istituito presso l’ASP»; «inviare copia della mozione al Commissario per la Sanità, Gen. Cotticelli, al presidente della Giunta Regionale ed all’Assessore Regionale alla Sanità, al sindaco della Città Metropolitana ed a tutti i sindaci del Distretto 14 interessati alla questione»; «proseguire nel dialogo aperto con il Capo Distretto, dott. Carbone». In ultima analisi e insieme al legale dell’Ente, il primo cittadino dovrà valutare «la possibilità di procedere, in assenza di risposte, ad avviare iniziative legali contro l’ASP di Reggio Calabria, per violazione dell’accordo del 5 aprile 2011, contestualmente inviando all’Azienda Sanitaria invito a liberare i locali di via Belluccio, attualmente in uso alla stessa».

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