VILLA SAN GIOVANNI – Non hanno dubbi i consiglieri di opposizione: l’operazione “Cenide” si ripercuote gravemente sulla situazione politico-amministrativa locale e, pertanto, la maggioranza si deve dimettere con un gesto di responsabilità nei confronti della città. A parlare, prima del consiglio comunale di ieri sera (poi andato deserto, ndr), sono gli esponenti dei gruppi Impegno in Comune, Pd e M5S. Al coro si unisce, seppur senza rilasciare dichiarazioni, Riscatto Civile, nell’occasione rappresentato da Liz Ciccarello. I capigruppo, a turno, leggono gli interventi nei quali spiegano le motivazioni della loro richiesta e, quindi, anche la decisione di non partecipare alla riunione del civico consesso. La posizione delle minoranze è pressoché uguale, sebbene non sia stato diffuso un documento univoco e congiunto.
A illustrare il pensiero del Partito democratico, circolo e gruppo, è Antonio Salvatore Ciccone: «Gli arresti e l’inchiesta che hanno colpito l’Amministrazione villese, l’ufficio tecnico comunale, il Sindaco Siclari, sollecitano l’analisi del Partito democratico, del Partito d’opposizione che a Villa – proprio sul tema della Concessione e della Sub Concessione del Piazzale Anas – ha prodotto in questi mesi: documenti, mozioni, proposte alternative, inviti al ripensamento e al “passo indietro”, richieste di coinvolgimento del Consiglio, interventi alla radio, sulle televisioni, articoli sulla stampa, post sui social e on line, la richiesta di audizione al Prefetto e, da ultimo, l’incontro di approfondimento con i funzionari dell’Ufficio Territoriale di Governo, in data 21/11/2019. In questa vicenda, quindi, il Partito Democratico, come tutta la cittadinanza villese, è “parte lesa” di un sistema, di un procedimento, di scelte unilaterali che davvero, come denunciato, hanno pregiudicato l’agibilità democratica del Consiglio e delle Commissioni, sottraendo tutta la questione al vaglio e al controllo degli Organi deputati. Ora l’inchiesta farà il suo corso e, al momento, non possiamo che manifestare il massimo garantismo a tutela dei singoli e delle loro famiglie, ma – come forza di opposizione – non possiamo sottrarci alle valutazioni politiche, alla forte richiesta d’assunzione di responsabilità che rivolgiamo alla Maggioranza Siclari. Questa esperienza di governo della Città ha fallito! È ormai certificato dagli eventi e lampante per tutti i cittadini; è fallito, dunque, un intero progetto fondato sul decisionismo spiccio e sull’auto isolamento, sullo screditamento del Consiglio, umiliato nelle sue funzioni, e sul “demansionamento” delle Commissioni, piegate alle esigenze di mera ratifica di ciò che veniva deciso in altri contesti. Ora, con il Sindaco di nuovo “sospeso”, di nuovo alle prese con l’applicazione della “legge Severino”, come tra le spire di un “destino prevedibile” che ha gravato sin dal suo sorgere l’esperienza Siclari, non resta che un gesto ultimo di riscatto in capo ai consiglieri di Maggioranza (per troppo tempo muti e succubi), un gesto di responsabilità e di amore per la Città “ferita” di Villa San Giovanni: LE DIMISSIONI! Solo queste, in uno con quelle della Minoranza, consentiranno di riportare la Politica, la buona Politica, al centro di Villa, permettendo ai cittadini, al più presto, di votare un nuovo Sindaco, un nuovo Consiglio, per superare definitivamente questa triste stagione».
È stata, naturalmente, la portavoce locale e consigliera del Movimento 5 Stelle Milena Gioè a riportare la posizione pentastellata: «In questa sede mi soffermerò solo su aspetti di natura prettamente politica, lasciando ai competenti Organi inquirenti il tempo necessario al prosieguo delle indagini, che hanno comunque già svelato gravi responsabilità amministrative in capo alla compagine di maggioranza. Fatte le suddette precisazioni, è doveroso prendere atto che la situazione descritta nelle intercettazioni, fa emergere pesanti condizionamenti e disagio sociale per tutti i liberi cittadini. La nostra città, in queste ore, sta subendo un danno d’immagine senza precedenti. I supposti rapporti di dare e avere tra Caronte e Comune hanno certamente interferito sull’attività politica e su quello che dovrebbe essere un libero consenso elettorale. La sola presunzione di comportamenti per nulla trasparenti e rassicuranti, rilevati dalle intercettazioni e attribuiti non solo alla persona del Sindaco (oggi nuovamente sospeso dalle sue funzioni) ma anche al Sindaco f.f. e al Presidente del Consiglio Comunale, obbliga, moralmente, l’intera maggioranza a presentare immediatamente,le proprie dimissioni, anche in considerazione del fatto che non esiste più una maggioranza in grado di portare avanti il programma politico. Prendendo spunto dal monito del Procuratore Gratteri, invito tutti i concittadini che hanno a cuore il bene di Villa San Giovanni e il futuro dei propri figli, a rimboccarsi le maniche, prendendo coscienza e posizione, basta piangersi addosso, occorre essere coerenti con ciò che è il proprio ruolo e la propria funzione”. “Non chiedere cosa può fare il tuo Paese per te, chiedi cosa puoi fare tu per il tuo Paese” – diceva John Fitzgerald Kennedy. Le sue parole, oggi attuali più che mai, fanno riflettere su come bisogna mettersi in gioco per denunciare i mali della società e sul fatto che è tempo di agire, perché ognuno può dare il proprio contributo se desidera un reale cambiamento».
E infine è toccato al capogruppo Cristian Aragona, con un intervento più breve, riferire a nome di Impegno in Comune: «Riteniamo doveroso non entrare nel merito delle vicende giudiziarie che stanno interessando il nostro Comune, in ciò confidando nell’attività della magistratura. È invece opportuno, seppur con amarezza per le sorti del nostro paese, dover evidenziare che quanto accaduto ha riflesso dirompenti sul quadro politico amministrativo del nostro Comune, non esiste più una maggioranza legittima che possa governare, non sono i numeri secondo regolamento che servono oggi alla città, ma una guida politico-amministrativa che possa ridare dignità ed identità ai cittadini e al nostro paese. Per tali motivi riteniamo di non partecipare ai lavori consiliari inerenti la convocazione dell’odierno consiglio comunale ed invitiamo la maggioranza ad assumere un vero atto di responsabilità».
fra.me.
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