VILLA. Inchiesta “Cenide”, Porpiglia e Richichi: «Continuiamo ad amministrare per il bene della città»

21 Dicembre 2019
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VILLA SAN GIOVANNI – È stata la capogruppo di maggioranza e assessore Francesca Anastastia Porpiglia, della Lega, a prendere la parola dopo che il presidente del Consiglio Nino Giustra ha dichiarato deserta la seduta del civico consesso di ieri sera. Visibilmente provata, come tutti i suoi compagni del resto, Porpiglia ha espresso parole di vicinanza e solidarietà al sindaco Giovanni Siclari per il coinvolgimento nell’operazione “Cenide”.

E dunque, «con animo triste, la giovane esponente politica salviniana ha cominciato: «Quanto accaduto martedì sera segna una delle pagine più buie della storia di Villa San Giovanni. Mi sono messa per un momento nei panni di Giovanni, del sindaco, con il quale ho spesso avuto opinioni divergenti ed anche contrasti, ma che ho immaginato in quel momento fragile ed indifeso con il mondo che gli crollava addosso. Oggi, dopo aver approfondito l’accaduto ed esserci confrontati tra i colleghi consiglieri, rimaniamo sempre preoccupati, ma fiduciosa che il nostro sindaco possa chiarire presto la propria posizione». Ha continuato Porpiglia: «Conosciamo Giovanni e la sua onestà! Siamo certi che uscirà indenne ed a testa alta da questa vicenda giudiziaria e che presto potrà ritrovare la sua libertà. Intanto, proprio perché ho sempre avuto un rapporto dialettico acceso ma schietto con il sindaco, voglio farmi portavoce dell’abbraccio mio e dell’intera maggioranza. Quindi solidarietà umana al sindaco in questo momento difficile per lui, che siamo sicuri dimostrerà senza dubbio la sua innocenza. Adesso sarà compito della magistratura appurare il più presto possibile la verità. Adesso la parola alla difesa che potrà chiarire la posizione del sindaco. Saranno i giudici terzi a stabilire se il sindaco ha commesso dei reati o no. Ricordando che il rispetto della legge impone in primis l’osservanza del dettato costituzionale che sancisce il principio dell’innocenza fino al giudizio definitivo. Nel pieno rispetto del lavoro dei magistrati e dei nostri concittadini ci auguriamo che anche i dipendenti comunali coinvolti possano chiarire al più presto la loro posizione, esigenza prioritaria per la nostra comunità». E infine Porpiglia ha affermato: «Non credo che in questo momento debba o possa aggiungersi altro ed, in attesa che il sindaco chiarisca la propria posizione, come consiglieri abbiamo il dovere morale di continuare ad amministrare i nostri concittadini, anche in questa situazione particolare, e per questo ci confronteremo con tutti i colleghi, anche di minoranza su ogni provvedimento da prendere a favore della collettività, con massima apertura e disponibilità. Sono certa che nessuno in questo consesso, conoscendo il sindaco, vorrà strumentalizzare questa vicenda giudiziaria per fini politici.E voglio concludere, da giovane consigliere che in questi 4 anni ne ha già viste tante, ma proprio tante, e nonostante tutto non vuole arrendersi, con una breve considerazione che spero possa far riflettere tutti: sulle macerie, siano esse umane o politiche, è difficile costruire!».

Non poteva non spendere qualche parola sulle conseguenze delle ultime vicende Maria Grazia Richichi, da qualche giorno tornata ad esercitare il ruolo di sindaco facente funzioni: «Non è un momento facile, dico soltanto che gli elettori hanno votato questa amministrazione e noi, per una questione di responsabilità nei confronti della città, continuiamo, in attesa che la magistratura faccia il suo corso. Estrema solidarietà a Giovanni Siclari, però chi non se la sente di continuare si dimette. Noi continuiamo tranquilli per il bene della città, giorno per giorno».

«Profondamente dispiaciuto» per quello che è accaduto si è detto anche l’assessore Giovanni Imbesi, nello stesso tempo «convinto che il nostro sindaco non ha commesso nulla per cui debba pagare. Consapevole di questo, e avendo lavorato sempre con massima trasparenza, siamo qui ad aspettare giustizia nei suoi confronti e che lui possa dimostrare la sua innocenza».

Porpiglia, Richichi e Imbesi, quindi, gli unici rappresentanti della maggioranza a pronunciarsi sulla scottante vicenda, mentre nessuno degli altri consiglieri della coalizione siclariana ha sentito l’esigenza di dire qualcosa. In un clima di grande amarezza e desolazione il gruppo di maggioranza ha così lascito l’aula del consiglio comunale, dove farà rientro lunedì sera per la seconda convocazione della seduta saltata ieri. (f.m.)

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