Su richiesta del “Comitato per la tutela e la salvaguardia del territorio di Favazzina” in breve Salviamo Favazzina, presso i locali della Città Metropolitana di Reggio Calabria, si è tenuto un incontro tra i rappresentanti istituzionali della Città Metropolitana e i componenti del consiglio direttivo del citato comitato.
Alla riunione hanno partecipato: Riccardo Mauro, vicesindaco Città Metropolitana di Reggio Calabria; Antonino Nocera, consigliere metropolitano delegato all’Ambiente ed energia, Ambiti naturali, Forestazione, Parchi e aree protette con i comuni montani, Politiche di bacino, Servizi a rete, Ato idrico e Ato rifiuti, Demanio idrico e fluviale; Giuseppe Mezzatesta, architetto Settore 13 – Difesa del suolo e Salvaguardia delle coste – Edilizia e Impiantistica sportiva Città Metropolitana di Reggio Calabria; Siclari, geometra Settore 10 – Pianificazione – Ambiente – Leggi speciali Città Metropolitana di Reggio Calabria; e per il comitato “Salviamo Favazzina” il presidente Eduardo Lamberti Castronuovo, la vicepresidente Carmen Santagati, il segretario Fabio Morfea, i consiglieri Guglielmo De Carlo, Giuseppe Canale, Alessandra Zagarella, Luisa Magenta, Vito Lo Cicero.
I rappresentanti della Città Metropolitana hanno spiegato ai presenti la suddivisione delle competenze normative tra i diversi enti locali in materia di tutela ambientale, con lo scopo di stabilire di concerto quali possano essere le vie maestre da percorrere per ottenere dei risultati tangibili. La Città Metropolitana, hanno precisato gli stessi, è una “longa manus” della Regione Calabria, soggetto attuatore delle disposizioni stabilite da questa ultima, che esplica la propria funzione, ad esempio, attraverso dei sopralluoghi o piccoli piani di fattibilità con poche risorse.
Dunque, dal punto di vista strutturale è la Regione Calabria l’ente competente. Hanno illustrato ai presenti la possibilità di chiedere un finanziamento nazionale per la realizzazione di un progetto tecnico strutturale idoneo alla messa in sicurezza definitiva del territorio, precisando tuttavia che i tempi per il relativo ottenimento sono lunghi ed i costi per la progettazione esecutiva sono onerosi.
Nel breve periodo, invece, visto il pericolo per l’incolumità pubblica hanno sottolineato che è il Comune a dover intervenire con “somma urgenza”. A seguito della approvazione regionale della delibera del rischio di calamità naturale, con decreto ministeriale saranno destinati i finanziamenti, anche con l’intervento della Protezione Civile regionale. Il sindaco (o nel caso del Comune di Scilla il Commissario), dunque, potrà operare “in somma urgenza” interfacciandosi direttamente con la Protezione Civile che dispone di mezzi e risorse per muoversi, ad esempio spostando massi pericolosi o pulendo strade che ostacolano la libera circolazione. Tutte operazioni queste che, in assenza della “somma urgenza”, richiederebbero varie autorizzazioni senza le quali si rischierebbe una denuncia.
Il dott. Lamberti, presidente del Comitato, ha ribadito la serietà e gravità del problema anticipando le duplici intenzioni del Comitato di agire sia di concerto con la Città Metropolitana che autonomamente, soprattutto, presso gli uffici tecnici regionali preposti. Il comitato ha fatto presente che uno degli interventi necessari nell’immediato sarebbe quello di rendere raggiungibili,
soprattutto in vista della bella stagione, porzioni di spiaggia che le mareggiate hanno reso impercorribili oltre alla apertura della strada di cantiere che interessa la Terna. Il comitato, altresì, per mezzo dei propri tecnici membri del Consiglio direttivo, ha palesato la propria disponibilità alla redazione di un progetto tecnico preliminare, per evitare le lungaggini dell’iter burocratico, svolgendo in autonomia le indagini batimetriche con il sistema multibinding e lo studio idrodinamico di tutta la zona. I relativi costi saranno sostenuti sia dallo stesso comitato che con l’attivazione di una raccolta fondi pubblica. Il comitato ha, infine, avanzato delle proposte tecniche per procedere celermente col ripascimento delle spiagge e con la liberazione delle vie di comunicazione, questa ultima fondamentale per abbattere i costi dei lavori di messa in sicurezza.
La riunione si è conclusa con la determinazione unanime di coinvolgere l’ente prefettizio per l’apertura dei tavoli tecnici con il coinvolgimento di tutte le parti, private e pubbliche, interessate. Il presidente Dott. Lamberti si è reso parte diligente nell’organizzazione di un nuovo incontro col Prefetto di Reggio Calabria.
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