REGGIO C. Dal boom alla crisi: psicosi Coronavirus svuota negozi cinesi. Da Gallico: «Nessun rischio contagio»

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REGGIO CALABRIA – La psicosi da Coronavirus non accenna a placarsi e, come accade in tutta Italia e non solo, anche a Reggio Calabria a pagarne le conseguenze sono le attività ristorative e commerciali cinesi.

Presenti in gran numero nella città capoluogo e nelle sue frazioni, nonché in tutto il Reggino e l’intera Calabria, dove ormai da anni dicono la loro sull’economia e sull’occupazione (pure rilevando storiche attività locali e assumendo personale italiano), gli imprenditori cinesi sono infatti costretti a fare i conti con una crisi senza precedenti.

Dopo il grande boom, oggi è il momento di una battuta d’arresto che preoccupa e tanto chi, dalla Cina, ha deciso di investire in Italia. La gente ha paura del Coronavirus e sta alla larga da negozi e ristoranti cinesi. Una paura spesso e volentieri infondata, perché è remota la circostanza che titolari e dipendenti siano stati fuori dall’Italia negli ultimi mesi.

Le rassicurazioni purtroppo non sempre bastano, ma ci prova ugualmente il Centro Commerciale Eva di Gallico, una delle più grosse attività imprenditoriali cinesi dell’hinterland di Reggio Calabria, che informa tutti i suoi clienti «di aver preso ogni precauzione possibile», e di «aver verificato che il proprio personale non ha effettuato viaggi intercontinentali nell’ultimo semestre». Conclude Eva: «Ci siamo assicurati di non esporre il cliente a nessun rischio di contagio».