Da sin: Lina Vilardi, Antonio Salvatore Ciccone ed Enzo Musolino in conferenza stampa
VILLA SAN GIOVANNI – È un Partito democratico che non fa sconti quello che si presenta in conferenza stampa per ribadire il proprio pensiero sulla situazione politico-amministrativa delineatasi dopo l’operazione “Cenide” che ha portato alla sospensione dalla carica del sindaco Giovanni Siclari e al grave ridimensionamento della maggioranza consiliare e dell’ufficio tecnico municipale.
«L’impossibilità per l’amministrazione di andare avanti e la “palude” cui Villa è condannata»: è il titolo che introduce il comunicato rilasciato alla stampa ieri pomeriggio, in apertura dell’incontro nella sede dem sita in via Nazionale, proprio a fianco del palazzo comunale.
Il Pd parte dagli ultimissime novità in merito a una vicenda che continua a far discutere: «Hanno tentato di dirlo nella stringata missiva che l’Amministrazione ex Siclari, guidata dalla f.f. Richichi, ha inviato ad Anas il 27/12/2019: il Comune “non è in grado” di procedere, facciamo finta di niente, riprendetevi il piazzale di sosta e transito dei veicoli per gli imbarcaderi! La verità dei fatti, però, non è stata prospettata nell’interezza e, così, l’Amministrazione “decapitata” non è riuscita ad attivare con criterio l’art. 6, ultimo comma, dell’Atto di Concessione improvvidamente sottoscritto dal sindaco Siclari il 27/05/201 9, e non ha voluto indicare con precisione quei“giustificati motivi” potrebbero davvero legittimare la “rinuncia” all’ Operazione Piazzale, sottraendo la Città di Villa ai pesanti oneri economici correlati: un Canone di più di 222.000 euro annui, oltre i 41.000 euro ancora dovuti per indennità di occupazione pregressa».
Cosa avrebbe dovuto fare, quindi, ciò che resta della ex maggioranza Siclari, cosa avrebbe dovuto documentare la f.f. Richichi ad Anas? Questi i due interrogativi che il Pd pone per poi rispondere così: «Innanzitutto, avrebbe dovuto chiarire che le recenti vicende giudiziarie che hanno travolto il sindaco “sospeso”e l’Ufficio Tecnico comunale, non hanno solo dei risvolti personali – il cui riscontro è ovviamente demandato all’Autorità Giudiziaria – ma hanno avuto anche delle
immediate ricadute amministrative/funzionali/occupazionali e sulla “mancanza” di decisioni politiche che pesano come un macigno sull’autorità politica che “guida” Villa in questi pericolosi tornanti della storia. In sostanza, il “senso” e il “fine” dell’operazione piazzale Anas voluta dal sindaco Siclari –
attualmente oggetto di valutazione giudiziaria nei suoi risvolti più significativi
– ha perso completamente di significato stante il coinvolgimento processuale
anche dei vertici di uno dei principali Vettori del Trasporto sullo Stretto, ed in più la sostanziale paralisi dell’Ufficio Tecnico, derivante dall’inchiesta in corso, impedisce di fatto all’Amministrazione residuata anche solo la reiterazione della richiesta di manifestazione di interesse – dopo la rinuncia della Terminal Tremestieri S.r.l – per la stipula di una eventuale e futura sub