VILLA SAN GIOVANNI – Impegno in Comune ha risposto presente all’invito alla riunione odierna a Reggio Calabria sulla scottante questione dell’erosione costiera. Ma non sono notizie rassicuranti quelle raccolte dal gruppo di minoranza composto da Cristian e Mimmo Aragona: l’utilizzo dei fondi regionali è ancora lontano perché mancano i progetti e l’unica possibilità di intervento celere e immediato sta nella somma urgenza.
Scrivono i consiglieri Aragona: «In data odierna si è tenuto presso la sede della Città Metropolitana un incontro avente ad oggetto la problematica dell’erosione costiera, alla quale il Gruppo Impegno in Comune ha ritenuto di partecipare, tanto per manifestare vicinanza al comitato costituito dai cittadini di Cannitello e Porticello, quanto per avere diretta cognizione dello stato delle cose».
Impegno in Comune va al dunque e delinea, impietosamente, il quadro del confronto istituzionale alla Città Metropolitana: «E’ emerso in maniera eclatante che le interlocuzioni sino ad ora intraprese dalla nostra amministrazione sul tema, siano state rivolte ad un soggetto istituzionale (Città Metropolitana) che allo stato non ha le deleghe necessarie ad intervenire; la competenza è e resta della Regione Calabria; le somme di cui tanto si parla, purtroppo utilizzate sempre come slogan elettorali e/o come diversivi rispetto ad altre problematiche, risultano stanziate ormai da lungo tempo senza che nessuno possa prendersi meriti diretti e/o indiretti che non ha, quanto diversamente gravi sono le responsabilità determinate dai ritardi in cui è palesemente incappata la maggioranza nel tentativo di amministrare la città, ancora oggi la tanto decantata firma della convenzione per il trasferimento dei fondi non è stata apposta; per poter beneficiare delle somme che saranno utilizzate per le nostre coste, ancora mancano progetti e step di attuazione (studi di settore, fattibilità delle opere, etc.) per cui se tutto va bene dovrà passare ancora molto tempo prima che si veda traccia di un intervento».
Ricorda, quindi, Impegno in Comune: «Era il mese di aprile del 2018 quando il Consiglio Comunale con voto unanime dichiarava lo stato di emergenza a seguito dei gravi danni già allora presenti sul territorio senza che l’amministrazione abbia intrapreso alcun percorso utile a risolvere o quantomeno mitigare il problema. Il sindaco, massima autorità del Comune nella sua veste di responsabile di protezione civile, avrebbe dovuto sfruttare lo stato di emergenza per giungere alla dichiarazione di calamità naturale e, quindi, poter intervenire anche attraverso la somma urgenza per attuare interventi di salvaguardia oggi divenuti irrimandabili».
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