Addolorato per le innumerevoli perdite causate dal covid-19 e preoccupati per ciò che questo virus potrà ancora portare anche a livello economico, il Comitato del commercio Villese si appella alla Regione Calabria e alla governatrice Jole Santelli come interlocutrice, per far fronte all’emergenza e per il contenimento dei danni all’economia prodotti dalla diffusione del coronavirus. Il comitato chiede: azzeramento dei tributi nazionali e finanziamenti a fondo perduto; azzeramento dei tributi locali, semplificazione burocratica ai finanziamenti a fondo perduto, fino al credito di imposta esteso agli affitti, per tutto il 2020. “Servono interventi immediati – sottolinea la portavoce Maria Idone, per evitare il rischio di perdere una parte importante nel tessuto imprenditoriale locale”. Le attività che non hanno avuto introiti economici non potranno ottemperare più a nessun tipo di pagamento. Di seguito le richiese del Comitato del commercio e delle relative attività, costrette alla chiusura a seguito del Dpcm 11 marzo 2020 e per quelle del settore turistico (strutture ricettive, agenzie viaggi e altro). 1. Sostegni al fine di consentire il rilascio di controgaranzie al 100% con procedure semplificate e senza spese di commissione. Anche per eventuale rilascio garanzie comunque richieste da Mediocredito per interventi di anticipo liquidità o esigenze di finanziamento a breve-medio termine, a valere sulla Sezione anticrisi a favore delle imprese commerciali, del turismo e terziario. Utilizzo della sezione anticrisi senza garanzie e costi di commissioni. 2. Azzeramento dei tributi locali (indipendentemente dal volume d’affari) da parte dei Comuni (Imu, Tari, Tosap, Cosap) per tutto l’anno 2020, compresi gli ambulanti, con intervento compensativo del minor gettito d’imposta della Regione. 3. Integrazione del “credito d’imposta per botteghe e negozi” del 60% dell’ammontare del canone di locazione di immobili rientranti nella categoria catastale C/1 previsto dal Dpcm 16 marzo, con un contributo a fondo perduto del 40% per i mesi di chiusura 2020. 4 Contributo a fondo perduto del 30% del valore della merce deperibile non utilizzata a seguito chiusura attività, senza preavviso (fioristi, bar, ristorazione, alberghi) e attività che pur rimanendo aperti hanno avuto incassi minimi. 5 Semplificazione delle procedure di liquidazione nei procedimenti amministrativi regionali (bandi di finanziamento, appalti e altro) pendenti alla data del 23 febbraio 2020 o iniziati successivamente a tale data. Tale intervento potrebbe favorire un’iniezione di liquidità alle aziende aventi diritto. Inoltre, sospensione e proroga delle scadenze dei procedimenti almeno per un periodo pari a quello del perdurare dello stato di emergenza per le aziende beneficiare che lo richiedono. Si chiede che la Regione si attivi a livello nazionale con analoghe richieste relativamente ai procedimenti amministrativi nazionali (per esempio bando periferie).
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