VILLA SAN GIOVANNI – «Il poliambulatorio di Villa chiude. L’amministrazione si faccia sentire!». È il Partito democratico locale, per bocca del suo portavoce Enzo Musolino, a sollecitare un intervento della squadra di governo villese sulla sospensione delle attività del poliambulatorio di via Zanotti Bianco nell’ambito delle misure restrittive legate all’emergenza coronavirus.
«L’emergenza Corona Virus – esordisce il Pd – ci ha finora insegnato una cosa precisa: la medicina territoriale, i presidi locali si sanità pubblica, i medici di base, i Poliambulatori, sono armi efficacissime contro il dilagare dell’infezione, deflazionano i Grandi Ospedali coinvolti, aiutano la gestione domiciliare dei malati. E domani, nel pieno della c.d. Fase Due, sarà proprio a partire dai territori, dalle strutture che andranno rafforzate e implementate in termini di uomini e risorse, che si potrà sperare di superare definitivamente questa crisi epocale».
Il Partito democratico entra nel merito del provvedimento disposto dalla commissione straordinaria dell’Asp di Reggio Calabria: «E che accade, invece, all’ASP di Reggio Calabria? Con Disposizione di servizio del 3 Aprile u.s., i Commissari mettono in piedi un programma di rimodulazione dei servizi che va, purtroppo, in tutt’altra direzione rispetto all’arricchimento dei servizi territoriali: si chiudono sostanzialmente 19 Poliambulatori! Nel silenzio generale questo ridimensionamento tocca anche Villa San Giovanni e, infatti, il Poliambulatorio di Villa rientra tra quelli coninvolti nella sospensione delle attività, nella interruzione di fatto delle prestazioni ordinarie e tutta l’utenza viene spedita fuori Città, gravando sul Poliambulatorio più vicino, quello di Gallico. L’esteso bacino di utenza del Poliambulatorio di Villa – che comprende tutte le Comunità dello Stretto – sarà quindi esautorato del diritto alle prestazioni locali inerenti ai livelli essenziali di assistenza. Il tutto è motivato – incredibilmente – con le esigenze connesse all’emergenza Corona Virus, come se per affrontare il deficit calabrese di Sanità Pubblica, di servizi e di iniziative serie tese a contenere il contagio, invece di aumentare e implementare i presidi, invece di cominciare a ragionare di aumento dei tamponi e di medicina preventiva, si decida di contro di applicare ancora una volta rigidi criteri economicistici: e così il fine continua ad essere ridurre, accorpare, accentrare! E il valore del distanziamento sociale? E il divieto di assembramenti? Come si concilia tutto questo e la tutela della salute dei cittadini e dei pazienti, con i pochi ambulatori che rimarranno aperti – oltre Gallico anche Scilla – che, ovviamente, saranno presi d’assalto dai cittadini che non potranno ancora rinviare visite, esami e consulti? Addirittura, la Disposizione di rimodulazione ASP prevede la completa dislocazione del personale sanitario operante a Villa: con i convenzionati spediti vicino al loro domicilio e i dipendenti – sottratti alle esigenze della nostra Comunità – inviati ai Poliambulatori superstiti: caos a caos aggiunto, confusione che si assomma ad affollamento. In aggiunta, il Provvedimento pone in capo al Direttore di Distretto il potere di valutare l’eventuale “esubero di personale”, per ricollocarli da subito nella sanità penitenziaria, nelle farmacie e attività assistenziali Covid, evidentemente fuori da Villa».
«Ed ecco, quindi, che l’orizzonte – prosegue il Pd – appare sempre più nero per il presidio sanitario di Villa, con un’eccezione momentanea che rischia di divenire definitiva: in piena emergenza, infatti, in piena crisi sanitaria, con la penuria di uomini e mezzi in Calabria – denunciata a piè sospinto dai sindacati – si approfitta della temperie straordinaria per comprimere ulteriormente i servizi sanitari in Città, per privare Villa di un importantissimo servizio fino ad oggi funzionante, vero Bene Comune della Comunità. Come si può parlare di “esuberi” di fronte ad uno shock sanitario di queste proporzioni? Perché i Commissari continuano ad applicare decisioni e metodi tesi più al contenimento dei costi, alla riduzione dei servizi, che alla tutela dei cittadini? E La Regione, La Politica della Destra calabrese, la Giunta in carica non ha nulla da dire? È questo il progetto di rilancio del Servizio Sanitario Regionale? Questo ci dobbiamo aspettare per il futuro? La Regione, dicevamo, quella stessa Politica che, proprio ieri, con un improvvido intervento censorio – sempre teso a ridurre, comprimere, limitare anche le fonti di conoscenza dei cittadini – ha fondamentalmente vietato al G.O.M. di Reggio Calabria di fornire quotidianamente il bollettino relativo alla situazione Covid nel reggino. Tutto viene accentrato a Catanzaro, la Città Metropolitana continua ad essere umiliata. Che senso ha tutto questo? Ed allora, come forza di Opposizione responsabile, al solo fine di tutelare al meglio gli interessi dei villesi, ci rivolgiamo – con le forme precise di una denuncia che chiede pronta risposta – direttamente al Sindaco Facente Funzione di Villa San Giovanni che, per legge, è la suprema autorità sanitaria locale. Il provvedimento di cui trattasi è del 3 Aprile, la sua operatività è in itinere, le disposizioni di servizio già emanate. L’amministrazione villese ne era a conoscenza?Cosa intende fare, adesso, subito, per reagire a questa vera e propria defraudazione di diritti e di servizi? Non si ci si può limitare, infatti, a chiedere ai cittadini responsabilità e sacrifici, non basta disporre chiusure e minacciare sanzioni, occorre intervenire con forza per i propri profili di competenza».
Conclude il Pd: «La salute di villesi si tutela anche e soprattutto difendendo con le unghie e con i denti i presidi sanitari esistenti, facendo sentire la propria voce nelle stanze del Potere Regionale che, in vero, risulta distante e lontano da Reggio e da Villa, che sembra non conoscere il territorio e che, di certo, non lo tutela assecondando scelte insensate come questa. Intervenga quindi presto la Facente Funzioni e tutta la squadra dell’Amministrazione Siclari e pronunci, finalmente, parole chiare contro questa scelta scellerata dell’Azienda Sanitaria, anche perché nella Disposizione in esame si parla chiaramente di “preventivo accordo con i sindaci”. Ora, questo accordo c’è stato? C’è ancora spazio di intervento? Ci si svegli quindi! Il tempo per intervenire è agli sgoccioli e Villa non merita un depauperamento del genere».
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