VILLA SAN GIOVANNI – «Dopo il consiglio comunale del 06/03/2020 e la successiva nota stampa del 07/03/2020, il gruppo consiliare di Impegno in Comune, salvo partecipare, nel gruppo di “emergenza sanitaria” costituito dal Sindaco f.f. su WhatsApp, mediante l’invio di indicazioni, pensieri e suggerimenti, ha ritenuto di mantenere un necessario silenzio politico, segno di rispetto per la città e per gli interessi primari che sono in gioco, ossia la salute dei cittadini»: è quanto premette il capogruppo di Impegno in Comune Cristian Aragona prima di soffermarsi nuovamente sulla situazione della città di Villa San Giovanni e non solo.
«Siamo coscienti – scrive Aragona – che il periodo che stiamo attraversando lascerà segni evidenti sull’intero paese, riteniamo però, oggi messi alla prova da un nemico invisibile, che come non mai schieramenti e posizioni precostituite siano stati e sono la grande causa ed il male del nostro Paese. La politica dell’ultimo trentennio ha fallito su molteplici aspetti, da Nazione che interveniva per prestare soccorso nel mondo siamo diventati una Nazione a cui sono dovuti arrivare gli aiuti umanitari da altre parti del mondo. Il migliore strumento per combattere il nemico invisibile è stato il buon senso dei cittadini. La realtà locale ahimè non muta. Gli effetti di scelte politiche sbagliate e di persone incompetenti, hanno determinato lo stato di fatto in cui anche Villa San Giovanni versa. Lo stato di fatto attuale è nel solco della continuità».
Aragona riporta alla ribalta i problemi di sempre: «Il servizio idrico e la relativa gestione che per scelte della politica di non molto tempo fa sono state privatizzate, continuano ad essere un problema per l’Ente (debiti) e per i cittadini (bollette pazze), ma nessuno che riconosce gli errori e pensa a trovare soluzioni. La raccolta dei rifiuti sempre peggio tra debiti del presente e del passato che pagheremo in futuro, senza avere avuto mai un servizio efficiente ed allo stato attuale dopo una settimana che non si effettua la raccolta, quasi in stato di emergenza. Per le opere pubbliche principali per la città, transitate sempre nelle mani della politica degli ultimi vent’anni, da quanto emerge dalle risposte scritte prodotte in riscontro alle ultime interrogazioni formulate dalla minoranza, è chiaro che siamo ancora in alto mare. Soprattutto evidenziano che il nostro Ente non avrà mai un ruolo primario, perché è incapace e, quindi, ricorre sempre all’affidamento dell’appalto ad una società esterna che provveda, al nostro posto, a progettare, decidere, non solo ad eseguire, però sul nostro territorio, secondo il caso sarà RFI, ANAS, o chi che sia ma il nostro Ente o chi per lui è assente. Sugli edifici scolastici il vuoto, il silenzio, la vergogna della scuola primaria di Pezzo. Del problema dell’erosione costiera se ne riparlerà con le prossime mareggiate. Il piazzale ANAS, che in questa emergenza si sarebbe dovuto utilizzare creandovi un punto di protezione civile, di croce rossa, di assistenza sanitaria e con la presenza delle forze dell’ordine, per monitorare il transito e per impedire ai viaggiatori di avere contatto con la città accedendo agli imbarchi dal sottopasso ferroviario, per come suggerito sin dall’inizio del mese di marzo e mai realizzato, ancora una volta evidenzia i limiti della politica che amministra la nostra città. Da ultimo e non per ultimo il problema del presidio sanitario locale».
La conclusione cui giunge Impegno in Comune è un vero e proprio affondo per la squadra di governo della città: «Il Sindaco manca, la giunta è inesistente, la Sindaco f.f. sembra sola, forse a combattere contro tutto e tutti. L’amministrazione della città si regge solo su quello che gli uffici comunali riescono a fare, nonostante le condizioni deficitarie in cui versano, solo grazie allo spirito di sacrificio dei dipendenti. Ci chiediamo, allora, questa politica a cosa serve? A chi serve? Non di certo alla città o ai cittadini. Sarà forse, come qualcuno sui social ha scritto, un modo per trovare nuovi equilibri per mantenere vecchi progetti politici del passato? Il nostro gruppo e la nostra visione politica vogliono restare lontani da certi schemi e vicini solo alle esigenze dei cittadini».
«Oggi comunque – termina Aragona – è prioritario lo stato di emergenza sanitaria dovuta al COVID-19 ragion per cui senza distinzione di colore politico riteniamo sia necessario ed indispensabile salvaguardare la salute pubblica, attuare tutte le misure necessarie in tal senso, programmare i necessari interventi economici a sostegno delle famiglie, anche in termini di tributi locali. Per il resto serve il rispetto della legge e delle regole, è necessario restare in casa, usare il buon senso unico strumento per combattere la diffusione del contagio».
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