VILLA SAN GIOVANNI – «Intendo cogliere l’occasione per porre all’attenzione degli organi di Governo dell’Ente una piattaforma programmatica e di interventi da attuare in modo tempestivo e programmato a sostegno delle realtà produttive locali in grossissima difficoltà a causa dell’emergenza Covid 19 che è divenuta una vera emergenza economica e sociale». Così il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Fabio Facciolo, in riferimento al punto all’ordine del giorno del civico consesso che prevedeva l’attuazione di un regolamento quale forma possibile di contrasto all’evasione dei tributi locali con la possibilità per l’Ente di non rinnovare le licenze per le attività produttive che risultavano in arretrato con i suddetti tributi anche per somme esigue, in quanto era previsto un limite di appena 100 € nel regolamento posto all’attenzione del Consiglio Comunale. «Ovviamente allo stesso tempo – sottolinea Facciolo – non mi sottraggo dall’esprimere la mia soddisfazione e quella del partito che rappresento nei confronti dell’Amministrazione Comunale per la decisione ratificata in Consiglio Comunale, così come richiesto dal sottoscritto circa al rinvio del punto all’ordine del giorno. L’evasione deve rappresentazione una concreta azione, sia in termini di equità fiscale, sia in termini di legittimità dell’azione amministrativa, ma sicuramente era assolutamente inopportuno il momento attuale per l’attuazione di simili interventi».
Riguardo altresì alle attività produttive locali in sofferenza economica e con il rischio della non riapertura post Covid 19 Facciolo ha inteso portare all’attenzione della squadra di Governo dell’ente «il grido di aiuto che le attività produttive, direttamente e anche per il tramite del costituito Comitato del Commercio, stanno lanciando in tutti i modi, attraverso delle richieste di sostegno che intendo concretizzare, come detto in interventi fattibili e realizzabili nel brevissimo periodo e da programmare per il medio periodo. In tal senso – ritiene il consigliere comunale di FdI – appare fondamentale una concreta azione di mediazione dei massimi vertici politici istituzionali dell’Ente da attuarsi tra i proprietari di immobili locati alle attività produttive e i commercianti stessi al fine di attuare delle concrete azioni di sensibilizzazione a sostegno delle loro legittime pretese, ovvero quella di una concreta riduzione del canone, facendo sopportare a tutti la crisi economica causata dal COVID 19».
«Pertanto appare opportuno che l’Amministrazione Comunale – continua Facciolo -si faccia parte attiva immediatamente e senza alcun indugio ulteriore per avviare tavoli di confronto, tra le parti interessate (Proprietari di immobili, inquilini titolari di attività commerciali e le organizzazioni di categoria come la Confcommercio, Confartigianato e così via o la stessa Camera di Commercio) così come sta avvenendo in altri comuni italiani. Tutto ciò in modo assolutamente responsabile ed al tempo stesso concreto e tempestivo. Conosciamo tutti la valenza delle nostre attività produttive ed al tempo stesso appare evidente a tutti che le misure governative non sono sufficienti a calmierare il rischio di chiusura delle piccole e medie imprese post COVID 19.Villa sicuramente subirà tale fenomeno. In tal senso, alla fine di questa maledetta emergenza sanitaria, moltissime attività produttive locali rischiano di non poter riprendere il proprio lavoro ed a quel punto le conseguenze negative saranno per tutti, ente locale, famiglie e gli stessi percettori dei canoni di locazione. Se a tutto ciò si aggiunge che la maggior parte di queste sono a conduzione familiare (bar, ristoranti, trattorie e pizzerie, negozi di abbigliamento ed altro ancora) possiamo ben comprendere quanto inciderà negativamente l’impatto su queste realtà produttive e sulla immediata conseguenza negativa in termini occupazionali nella nostra Città».
E ancora: «Pertanto, nell’ambito di una piattaforma di interventi concreta che oggi intendo presentare all’attenzione della Giunta Municipale, appare assolutamente fattibile in tempi brevi, da domattina stesso e con un semplice confronto con gli uffici, senza aspettare la modifica del regolamento, ampliare i tempi della rateizzazione dei tributi comunali previsti nell’attuale regolamento dai 12 a 24 mesi e ridurre la quota minima da versare per ogni singola rata dai 50 € previsti oggi ad un minimo più basso pari ad € 25. Allo stesso tempo concertare con gli uffici competenti e con l’ente concessorio dell’attività di riscossione dei tributi comunali lo spostamento degli attuali 12 mesi quale termine ultimo per svolgere l’attività accertativa a 18 mesi solo in considerazione delle gravissime conseguenze della crisi da COVID 19. Misure facilmente realizzabili e per le quali chiedo l’impegno dell’Amministrazione Comunale sin da oggi con riferimento ai tributi, anche attraverso la semplificazione in termini di documenti richiesti dagli uffici per ottenere tali semplici agevolazioni di cui potranno godere le attività produttive locali e non solo ma anche le famiglie villesi in difficoltà economica. Tali azioni potrebbero rappresentale alla lunga un vantaggio anche per l’ente che piuttosto incassare poco o nulla, ed andare avanti in attività di recupero lunghe e dispendiose, otterrebbe l’impegno verso delle rateizzazioni più agevolate che i tanti cittadini, piuttosto che essere morosi potrebbero sopportare. Accanto a questa azione da svolgere in tempi brevi, si ritiene opportuno lavorare sin da subito per prevedere l’inserimento nel bilancio dell’Ente di una somma in favore delle attività produttive a sostegno delle loro difficoltà immediate e post apertura, dando maggior supporto a titolo esemplificativo a quelle realtà produttive che non hanno licenziato il proprio personale dipendente in questo periodo di emergenza. Probabilmente ci sentiremo dire dagli organi competenti che il bilancio, così come ogni anno è ingessato, anzi in sofferenza.Per quanto mi riguarda non penso che sia proprio così. Se infatti il coronavirus ha stravolto la normale conduzione della gestione amministrativa di ogni ente, allo stesso tempo il blocco e la chiusura di ogni tipo di attività anche istituzionale dall’8 marzo e per ancora i prossimi mesi, determinerà dei risparmi nelle spese programmate dell’Ente ed in quelle che in virtù dell’imminente scadenza dell’approvazione del bilancio dell’Ente, ovvero entro il 31 maggio, erano state previste e difficilmente potranno concretizzarsi».
Assicura Facciolo: «Vi posso garantire che da una lettura molto veloce del redigendo bilancio presso gli uffici comunali, vi sono risorse inutilizzabili ed inutilizzate, anche e per effetto del COVID 19 che potranno essere destinate invece a sostegno delle attività produttive locali. Ovviamente per fare ciò è necessario volerlo realmente e non limitarsi ai semplici “doveri” istituzionali ma impegnarsi concretamente da qui al 31 maggio per definire una piattaforma di interventi in favore del commercio locale, vera linfa vitale della nostra economia. Appare utile citare solo a titolo esemplificativo delle risorse in entrata di elevato importo non aventi una specifica destinazione di spesa (come quelli derivanti dalla lotta alla grande evasione ai sensi della Convenzione stipulata nel 2015 con l’Agenzia delle Entrate) o delle voci afferenti delle indennità integrative al salario del personale dipendente dell’Ente, come il lavoro straordinario non concretizzabile in questo momento in considerazione dell’avvio del lavoro agile o da casa per la maggior parte dei dipendenti degli uffici comunali. Due semplici voci di bilancio ove è possibile attingere concretamente per finanziare la proposta da me avanzata. Ma accanto a questo, tante altre piccole voci di spesa che difficilmente si potranno concretizzare, anche in considerazione delle misure di tutela della popolazione che saranno attuate alla fine dell’emergenza o durante la cosiddetta fase due, ove rimarranno i vincoli nel non realizzare manifestazioni pubbliche e ricreative al fine di evitare il rischio di assembramenti. Spese che risultano programmate nel bilancio di previsione 2020, in termini di manifestazioni ricreative, sportive ed altro ancora ove attingere, anche con modeste variazioni per finanziare spese più necessarie, anzi indispensabili, come quelle in favore dei soggetti sfiancati dall’emergenza sanitaria prima oggi economica. Oggi i nostri commercianti, le piccole e media attività produttive locali chiedono questo, e con una vera assunzione di responsabilità, con coraggio e senza delegare sempre e comunque altri enti a carattere superiore, come Regione e/o Governo, dobbiamo dare loro una risposta concreta e realizzabile. In tal senso, pur apprezzando l’impegno ed il sostegno dato ufficialmente al comitato del commercio che è stato ricevuto dai massimi organi di Governo dell’Ente presso la sede municipale, ci sembra però altrettanto riduttiva la richiesta di aiuto formulata dall’Amministrazione Comunale, in seguito a quell’incontro, alla Regione Calabria ove si è inteso richiedere agevolazioni tributarie e fiscali a quell’ente che poco può fare in tal senso sulle realtà commerciali locali, se non sospendere l’addizionale regionale, cosa molto difficile da concretizzare, non essendoci altresì previste altre imposte di competenza regionale che riguardano le realtà produttive locali».
Conclude il consigliere meloniano: «Dobbiamo dimostrare coraggio e dare sostegno alle imprese dopo aver sostenuto in modo nobile, grazie ai finanziamenti statali ed al grande cuore del volontariato, le famiglie villesi in difficoltà e dare alle attività produttive locali un “vero sostegno” e non limitarci a semplici e rituali dichiarazioni di solidarietà e di vicinanza che servono a poco per chi ogni giorno affronta delle spese solo per poter “alzare la serranda” dei propri locali».
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