VILLA SAN GIOVANNI – «Il destino di Villa tra l’immobilismo colpevole di chi amministra e le “facce toste” della politica-politicante». Parte così il Partito democratico locale per esaminare e commentare l’attuale situazione politico-amministrativa della città dello Stretto, ma anche le mosse di alcuni che aspirerebbero a partecipare alla futura tornata elettorale per il rinnovo del consiglio comunale.
I democratici e riformisti rivendicano il proprio ruolo «quale argine a tutela della collettività» e stigmatizzano in primis che «i problemi di Villa sono tantissimi e tutti irrisolti». «Solo questa considerazione – scrive il Pd – basterebbe a misurare, una volta in più, i limiti di una Amministrazione fiaccata dai distinguo interni, dalle pulsioni di nuove forze alla finestra, dalle inchieste giudiziarie. L’emergenza Covid ha solo aggravato la situazione, aggiungendo crisi a crisi, senza che ciò che resta della Maggioranza Siclari abbia saputo proporre un piano per la ripresa, un’idea della Città del futuro. Nulla di chiaro è stato progettato, né tantomeno realizzato, per l’emergenza Scuole, per la loro messa in sicurezza. Si naviga a vista anche per quanto riguarda la vicenda della mancata raccolta dei rifiuti, senza trasparenza in ordine all’esposizione debitoria del Comune nei confronti dei diversi enti interessati e con il pesante acconto 2020 della Tari che è stato notificato ai cittadini inermi. E, inoltre, regna l’immobilismo all’Ufficio tecnico, palesando un Comune sostanzialmente chiuso, incapace di dare risposte chiare ai cittadini. Chiuso è anche il molo di sottoflutto, sottratto per un’altra estate alla fruizione civica e nulla si dice e nulla si fa circa la necessità di una Gara Pubblica per l’affidamento, con un’altra greve cappa di nebbia che si aggiunge a tutto il resto. Silenzi ambigui pure sul piazzale Anas, sul destino di quella area, sul canone che grava sul Comune a seguito dell’improvvida operazione Siclari; e in aggiunta viene sterilizzata ogni critica e ogni richiesta di informazioni sullo stato dei conti della Città, sulle plurime anticipazioni di cassa poste in essere in spregio agli interventi della magistratura contabile, ingenerando per questo seri dubbi sull’operazione – questa sì annunciata in pompa magna – relativa all’assunzione di nuovi impiegati e tecnici, nulla chiarendo, però, sui costi, sulle singole procedure di avviamento previste, sui tempi della mobilità, sui criteri; quando, in vero, anche su questo tema, si alza forte la richiesta dei cittadini per bandi davvero aperti e inclusivi, per l’applicazione di seri parametri meritocratici, stante la fame di lavoro che attanaglia la nostra Comunità».
Insomma, il Pd ha un’idea ben definita della Villa 2020, la Villa pre covid e post covid: «Retaggio, eredità, destino di declino legato a una gestione della Cosa Pubblica fallimentare, che non ci consente di salvare nessuno dei responsabili, tutti coinvolti nel disastro che è sotto gli occhi di tutti. Per affrontare tutto questo, i cittadini avrebbero bisogno di un’interlocuzione seria, della realizzazione di un dibattito franco, dell’assunzione di responsabilità e di una ripartenza vera, scevra dagli errori del passato, libera da una conduzione spericolata del consenso che ci ha portato al baratro. Con tutti i limiti legati alla pandemia, il Circolo del PD – soprattutto in ordine alle infrastrutture cittadine, con particolare riferimento ai lavori RFI programmati per il Lungomare e il mascheramento della Variante di Cannitello – ha tentato di offrire un contributo di conoscenze e competenze tecniche, attrezzandosi, per come è stato possibile, per come ci è stato concesso, attraverso i suoi dirigenti e consiglieri, nell’evidenziare i problemi e nel proporre soluzioni. E purtroppo, occorre stigmatizzarlo, non è questo l’atteggiamento di tutti, di tutti i protagonisti in campo, di chi si affaccia e si riaffaccia nell’agone politico. Non tutti lavorano per segnalare criticità e per affrontarle nel rispetto dei ruoli istituzionali!».
Il Pd va al dunque e rincara la dose sottolineando le manovre elettorali in atto: «Non sarà sfuggito, infatti, ai cittadini villesi che, proprio nel corso dell’emergenza Covid, sulle carenze del Centrodestra villese, sulla fine dell’esperienza Siclari, si sia cominciato a giocare una partita diversa, un approccio altro rispetto ai bisogni della collettività. Non critiche documentate, non spinte al cambiamento, non l’impulso alla risoluzione delle tematiche… nulla di tutto questo, nulla di veramente e seriamente politico. Da più parti, infatti, si è potuto misurare l’interventismo interessato di chi, sotto traccia, sta organizzando in questi difficili giorni la propria carriera politica. Ed ecco il fiorire di auto candidature a sindaco di Villa, di millanterie, di ostentati appoggi politici e sostegni apicali, di liste elettorali già pronte, di telefonate e di ambasciate a “grandi elettori”, tutti attivati per la prossima battaglia sulle spalle e sulle spoglie di Villa. E si apprezzano già da ora novità e ritorni, promesse e posti, ruoli e incarichi da distribuire: potere, insomma».
I democratici proseguono parlando alla gente, al popolo, ai villesi: «Ed ora ci rivolgiamo ai cittadini, a coloro che hanno avuto la ventura di essere contattati da questi rocamboleschi politici che tentano di nascondere il proprio coinvolgimento nel disastro in corso o l’irrilevanza della propria stagione politica passata: vi hanno parlato di Villa? Vi hanno parlato del futuro dei cittadini? Vi hanno rappresentato risposte per i problemi su evidenziati? Si sono mostrati attenti ai numerosi dossier che la prossima Amministrazione dovrà affrontare dopo la catastrofe Siclari? Si sono mostrati consapevoli del lavoro da fare? Hanno sottolineato l’importanza del lavoro duro per il bene comune? Hanno parlato di servizio e sacrificio – da parte di tutti – senza facili trionfalismi e vanterie facilone? Noi del circolo del partito democratico osiamo tentare una risposta: no, non lo hanno fatto! Nulla di tutto questo… solo richiesta di voti, parole, accordi, carriere da fabbricare e riedificare, persone da utilizzare come mandrie allo stato brado da veicolare verso la soddisfazione dei propri disegni egoistici. Ai cittadini diciamo: i militanti dei democratici villesi, gli iscritti al Circolo cittadino, sono lontani anni luce da questo modo di fare politica, non ci appartiene per cultura. Nessuno di noi è legittimato dal Partito nel coinvolgimento in questi rumors. I veri riformisti si sottraggono a questo mercato! Ci sarà, senz’altro, il momento del confronto elettorale, la giusta competizione per raccogliere il consenso libero dei villesi e il Partito Democratico sarà pronto con la sua offerta politica focalizzata sull’interesse della collettività!».
E anche in vista della prossima partita elettorale il Pd intende assumere una posizione netta: «E proprio nel mondo post covid – ancora più di ieri – sarà necessario, per il futuro e il benessere di noi tutti, che questa competizione avvenga sui temi, non sui nomi, sulle questioni irrisolte e non sui capi branco, per i villesi e non per qualcuno, per i soliti. Fino ad allora il PD sarà impegnato sulle singole tematiche come Opposizione fattiva e responsabile e nell’interlocuzione con i cittadini, nella organizzazione – il più possibile ampia e capace – dell’offerta politico amministrativa del Centrosinistra e delle forze davvero liberali e progressiste, lungo linee direttrici chiare e precise: Pubblicità e trasparenza degli interventi, gare a procedura aperta per tutte le opere da realizzare e per tutti i servizi pubblici da garantire, attenzione alla domanda sociale di sicurezza e stabilità, tutela del lavoro e dell’impresa cittadina, rigetto di ogni personalismo da pseudo salvatore della patria».
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