VILLA SAN GIOVANNI – La consigliera comunale pentastellata Milena Gioè, visto lo svolgimento dell’ultimo consiglio comunale, intende chiarire la posizione del M5S: «L’abbandono dell’aula, non deve essere interpretato come mancanza di responsabilità bensì come atto di protesta, considerato che i diritti della minoranza sono stati negati da un Presidente che, a mio giudizio, non riesce a gestire l’Aula del Civico Consesso. Ricordo che, ai sensi dell’art. 6 del Regolamento Comunale, il Presidente rappresenta l’intero Consiglio Comunale, ne tutela la dignità del ruolo e assicura l’esercizio delle funzioni allo stesso attribuite dalla Legge e dallo Statuto, nonché ai sensi dell’art.10 del nostro Statuto Comunale, il Presidente (…) interviene, ispirandosi a criteri di imparzialità, a tutela delle prerogative dei singoli consiglieri. Nulla di tutto ciò accade nei nostri consigli comunali e durante la scorsa seduta si è raggiunto il culmine. Un Presidente di parte, che non riesce a gestire i tempi, i modi e le forme di intervento, virando sempre nella direzione della maggioranza, dimenticando l’esistenza di una minoranza da tutelare e che commenta assumendo posizioni politiche di parte. Nessuna attività preparatoria pre-consiglio, commissioni ancora da riformare e inattive: per tali motivi i temi approdano in Consiglio direttamente, senza uno studio e un confronto fra le forze politiche. Dobbiamo “ringraziarlo” anche per la diffida pervenuta dalla Prefettura, visto il ritardo nell’approvazione del rendiconto, il termine spirato era il 30 giugno 2020. Entrando nel merito delle questioni poste all’ordine del giorno, ci rendiamo conto, che, ancora una volta, questa maggioranza si presenta priva di idee, di proposte e di opportunità per la nostra Città, dopo mesi di non convocazione consiliare. Ci è stato chiesto di presentare proposte ma come potevamo discuterne insieme ai restanti 9 punti economico finanziari, con ben 13 punti all’ordine del giorno? C’è questa “usanza” di convocazioni fiume di modo che non si riesca poi ad affrontare la tematica dandole il giusto peso. L’approvazione del rendiconto, andava fatta entro il 30 giugno come unico punto. Invece, come al solito, si fa un bel minestrone, con argomenti che non interessano la cittadinanza. Ovvero, a volte, proprio come strategia si decide di inserire punti che vanno a discapito dei cittadini, insieme a tanto altro, per distogliere l’attenzione. Mi riferisco, nello specifico, al punto 10) che prevedeva l’innalzamento dell’aliquota addizionale Irpef per il 2020 con effetto retroattivo al primo gennaio. Ciò si traduce in maggiore tassazione a danno dei residenti a Villa San Giovanni. L’aliquota dello 0.7%, già alta, passerà allo 0.8%, il massimo previsto dalla legge, questo per fare cassa sulla pelle dei villesi, in quanto si presume porterà ad una entrata per più di un milione di euro. Per coprire il loro disavanzo di 6 milioni di euro, ricorrono a misure fiscali anziché tagliare tutte quelle spese legate ai contratti esternalizzati che hanno prosciugato le casse comunali. Contratti che, come ben sappiamo, non producono alcun beneficio alla collettività, vedi Sogert, Telereading, AVR e che ci tempestano con i loro disservizi. Ma se da un lato la minoranza si ritrova un Presidente schierato, dall’altro, si scontra con la superficialità e l’inerzia di alcuni consiglieri di maggioranza. Nel mio intervento introduttivo ho rivolto una precisa domanda sulle scuole chiedendo se esista una programmazione degli interventi per non arrivare impreparati alla riapertura. La consigliera Barbalace, con delega dal 27/06/2020 all’istruzione e all’edilizia scolastica, non fornendo alcuna risposta nel merito, divagava su argomenti di carattere nazionale che nulla avevano a che fare con il ruolo da lei ricoperto. Ritenendomi totalmente insoddisfatta dell’intervento, chiedevo al Presidente del Consiglio di replicare ma, lo stesso, oltre a ritenere esaustiva la risposta data dalla consigliera di maggioranza, negava il mio diritto di replica e supportava le critiche già mosse dalla Barbalace, con ulteriori interventi denigranti l’operato del Governo nazionale. Attendiamo, fiduciosi, la pubblicazione del calendario degli interventi già previsti per le scuole, evidenziando che non esiste ancora, in alcuni plessi, la pulizia dei cortili, come invece affermato dalla delegata. La scuola di Acciarello, oggi sede del centro estivo comunale, ha ancora i mucchi di sterpaglie che accolgono i bimbi e il campetto di calcio è stato ripulito grazie all’azione di volontari. Passando all’esame del punto relativo al rendiconto, le osservazioni riguardano l’ingente ammontare del disavanzo pari a 6.074.096,66, dovuto in parte a un diverso metodo di calcolo del fondo crediti dubbia esigibilità, in parte a un’incapacità di gestione politica-amministrativa. Nella relazione del revisore si legge che “l’ente non ha adottato misure per garantire il tempestivo pagamento delle somme concernenti somministrazioni, forniture e appalti e che superati i termini di pagamento i medesimi pagamenti sono stati effettuati facendo ricorso alle anticipazioni di liquidità”. Si prosegue, affermando che “sono stati stralciati alcuni residui inesigibili ma non è stato aggiornato il FCDE.” Ancora, si precisa che il Fondo contenzioso è esiguo rispetto alle possibilità di soccombenza, per cui occorre adeguarlo. Passando all’analisi delle entrate e delle spese si nota che per un totale accertato di euro 9.616.211,74 concernente l’evasione tributi ( IMU TARI TOSAP e altri) il riscosso è stato soltanto di euro 3.901.098,35! Inoltre, Il Comune riscuote fitti ridicoli, abbiamo la possibilità di incrementare le somme derivanti dall’affitto di alcuni immobili e non si attiva alcun procedimento per farlo. In tema di Immobilizzazioni, l’Ente non ha fatto il riscontro fisico dei beni inventariati contabilmente. Ciò significa che non si ha alcuna idea circa lo stato dei luoghi e gli interventi a supporto. Presente un riconoscimento di debiti fuori bilancio di 140.000 euro, prevedendo la copertura con il bilancio comunale ovvero con i proventi dei condoni e permessi a costruire che non sono stati ancora incassati e quindi occorre un monitoraggio per scongiurare uno squilibrio di parte capitale. Non è stato nominato il responsabile del procedimento per la trasmissione, tramite SIRECO, dei conti degli agenti contabili. In Consiglio, nessun riferimento al debito residuo per il servizio di somministrazione idropotabile regionale per le annualità 19812004” somma di ben 2.084.740,35 di euro, comprensiva della sanzione amministrativa e degli interessi legali. (€.1.355.707,63 per Sanzione amministrativa e €. 406.712,29 per interessi legali €. 322.320,43). Per tale ingente importo, il M5S chiede se sia stata fatta la richiesta di piano di rateizzazione decennale a rate costanti e se questa sia stata sottoscritta entro i trenta giorni dalla notifica dell’atto di ingiunzione, con contestuale versamento della prima rata. L’eventuale inadempimento, costerà caro ai cittadini ed esporrà i responsabili a un danno erariale».
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