«Continuano i lavori all’interno del cantiere del Terzo lotto della Gallico-Gambarie tanto che, nelle prossime settimane, sarà effettuato il varo dei viadotti “San Giorgio” e “San Francesco”. E’ certamente una buona notizia, ma adesso serve imprimere un impulso decisivo per arrivare al completamento di un’opera che ha subito troppi rallentamenti e rappresenta uno snodo fondamentale per il raggiungimento della parte montana della città».
E’ il commento del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomata che, dopo il fermo delle attività di cantiere a causa dell’emergenza pandemica, ha registrato con ottimismo l’attivazione del Piano anti-contagio «capace di coinvolgere tutti gli operatori interessati alla realizzazione della strada a scorrimento veloce e nel quale vengono fornite le indicazioni ad incrementare, nei luoghi di lavoro, l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, in ottemperanza a quanto previsto dall’allegato 7 al Dpcm del 26 aprile scorso». Sicurezza ed efficienza, infatti, per il sindaco rappresentato «i pilastri sui quali poggiare l’essenza dei Lavori pubblici».
L’inquilino di Palazzo Alvaro, dunque, fa il punto sullo stato dell’arte del cantiere: «Dopo una prima fase organizzativa, si stanno progressivamente riattivando le operazioni su più fronti, sia con le manovre di sottofondazione mediante la realizzazione dei pali e dei micropali di diverse opere, rimaste in stand-by per diverso tempo, sia con il completamento della posa delle “predalles” lungo il Viadotto Sant’Alessio (l’opera, data la lunghezza di circa 1.100 metri, di gran lunga più importante dell’appalto). Grazie a quest’ultima spinta, nei giorni scorsi, sono riprese le attività di collaudo delle sottofondazioni di diverse parti della infrastruttura, a valle delle quali si potrà procedere con la realizzazione, in elevazione, delle basi di sostegno alla strada».
«In cantiere – aggiunge il sindaco Falcomatà – sono rientrate anche le maestranze impegnate nell’assemblaggio delle complesse strutture in acciaio costituenti gli altri viadotti del tracciato, cioè di quelli denominati “San Giorgio” e “San Francesco”, il cui progressivo varo dovrebbe essere previsto nelle prossime settimane».
Insomma, anche se si procede a spron battuto, secondo Giuseppe Falcomatà è necessario fare di più e più velocemente: «A fronte di un rinnovato impegno dell’impresa, corre l’obbligo registrare la posizione della Direzione Lavori e dell’Ufficio del Rup che puntano al raggiungimento dei corretti regimi di velocità di avanzamento dell’opera che, ad oggi, appaiono certamente sotto le aspettative dell’Ente. Bisogna fare tutto e bisogna farlo presto».
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