ll Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Reggio Calabria avv. Giovanna Russo e l’Assessore alle Politiche sociali Lucia Anita Nucera, in occasione del Ferragosto e della festività dell’Assunta, si sono recate in visita agli istituti penitenziari di Reggio Calabria, Arghillà e “G. Panzera”.
“Dovere istituzionale, oltre che umano e personale -dichiara il Garante- di recarsi presso gli istituti penitenziari di Reggio Calabria, Arghillà e “Panzera”.
Il 15 agosto sarà per molti un momento di convivio familiare, occasione per stare con amici (pur sempre nel rispetto delle regole e restrizioni covid). Proprio sulla scorta di un pensiero soprattutto umano oltre che in qualità di garante del comune di Reggio Calabria in ragione delle funzioni che esercito al fine di dare un segno di non dimenticanza, di presenza e vicinanza a quanti si trovano nei due istituti penitenziari reggini oggi si è volutamente dedicato un momento di attenzione agli “ultimi” agli “invisibili” della società . La visita in carcere nel giorno di ferragosto è una consuetudine consolidata in seno al coordinamento nazionale dei garanti territoriali, sulla scorta delle iniziative promosse dai radicali.
Ringrazio, innanzitutto, la dottoressa Patrizia Delfino in rappresentanza del Dott. Calogero Tessitore ed il personale di sorveglianza penitenziario tutto di Arghillà per l’accoglienza riservataci, l’ispettore del plesso “Panzera” di Reggio Calabria che ci ha accompagnate durante la visita odierna.
Silenzio, isolamento e solitudine dei cuori, perfino di chi sa di avere sbagliato, sono stati i sentimenti che anno accompagnato questo prima visita ufficiale all’interno degli Istituti penitenziari”.
La visita é senz’altro un gesto di umanità, nel solco senso cristallizzato dall’art.27 del dettato costituzionale: “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. “Certo le situazioni dei detenuti dei due istituti reggini -prosegue l’avv. Russo -meritano un approfondimento di analisi e d’ individuazione del trattamento rieducativo più efficace al fine di poter garantire a tutti un concreto e reale reinserimento sociale una volta esaurito il periodo di detenzione.
L’occasione della visita odierna è stata proficua al fine ascoltare una serie di istanze, già note all’Ufficio del Garante di cui si è fatto carico il collega Avv. Agostino Siviglia durante tutto il suo mandato.
Da donna sento di voler dedicare un pensiero e particolare attenzione alla sezione femminile del “Panzera” per il quale sono già state realizzate negli scorsi anni attività mirare alla realizzazione di percorsi di reinserimento delle stesse nella società.
Infine sento di cuore di voler ricordare e ringraziare il segno di una presenza costante e momento di preghiera grazie al cappellano e ad una sorella della Fraternità Maria Immacolata – Piccoli Fratelli e Sorelle dell’Immacolata di Bagnara Calabra (nel braccio femminile) proprio in un caldo giorno festivo a testimoniare supporto e vicinanza ai detenuti. É qui che cogliamo l’importanza dei gesti. Azioni per le quali forse una nuova strada rieducativa è possibile: quella per cui il carcere non sia una parte sconnessa dalla società quanto piuttosto una parte della stessa.
Oggi più che mai -conclude il Garante- risulta necessario vincere la sfida della rieducazione penale, creando opportunità di vita alternative”.
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