Arte pittorica, orafa, fotografica, e poi musica, letteratura, recitazione, cultura, si uniscono con un minimo comun denominatore: il cinema.
Tutto questo è il Reggio Calabria FilmFest che prosegue con grande successo nella città dello Stretto, e che si concluderà sabato 29 agosto con la serata clou dell’intera manifestazione.
Oggi uno degli appuntamenti, forse tra i più rilevanti e delicati del Festival: “Il cinema dentro le mura”, che ha portato il grande schermo all’interno della casa circondariale San Pietro del centro cittadino.
Un risvolto sociale non indifferente per un appuntamento emozionante che ha visto la partecipazione e l’interazione dei detenuti ad un dibattito importantissimo tra diritti, libertà e restrizioni.
Nel pedissequo rispetto delle norme anti-covid, il direttore artistico Mimmo Calopresti, il pluripremiato attore Marcello Fonte, il Garante regionale dei diritti dei detenuti Agostino Siviglia (che patrocina manifestazione), il Garante comunale Giovanna Russo, il direttore generale Michele Geria, la social media manager Mary Sciarrone, l’addetta stampa della manifestazione Federica Morabito e la conduttrice Mirella Sessa, accompagnati dal Direttore dell’Istituto, Calogero Tessitore, dal Comandante di Polizia Penitenziaria, Stefano La Cava e dal Referente dell’Area Pedagogica, Lorenzo Federico, hanno incontrato i detenuti dando vita a un’importante occasione di dialogo. Un incontro proficuo, nel corso del quale le persone private della libertà personale hanno avuto l’opportunità di esprimere le proprie considerazioni rispetto alle problematiche che si vivono in carcere, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria, che porta con sé restrizioni ulteriori a tutela della salute dei detenuti stessi.
Grande lo sforzo dell’amministrazione penitenziaria e di tutti coloro che, a vario titolo, gravitano attorno al mondo delle carceri, per cercare di limitarne i disagi.
Un appuntamento fondamentale del Rcff, che mette in chiara luce problematiche sociali di grossa rilevanza, come già attraverso la proiezione dei corti, per esempio, che in pochi minuti hanno trattato argomenti delicatissimi condensando storie, emozioni, problemi sociali e culturali.
La cultura come strumento di riscatto della propria esistenza, dunque, il cinema come mezzo di comunicazione, come denuncia, verso l’esterno rispetto alle problematiche del carcere ma anche fondamentale spunto di crescita e rieducazione sociale per i detenuti stessi.
La sezione speciale del Rcff proseguirà stasera, presso l’arena dello Stretto, con la proiezione della pellicola “Sulla mia pelle”, per la regia di Alessio Cremonini, sulla drammatica storia di Stefano Cucchi. Una tematica di scottante attualità, sulla quale si aprirà il dibattito con la fondamentale partecipazione del Sostituto Procuratore della Repubblica Stefano Musolino, che affronterà l’attualissimo tema insieme a Siviglia, Calopresti Fonte e Geria.
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