Non aspettavano altro. L’esercito dei “ripuliti”, costretti a saltare un turno perché sospesi dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazione mafiosa, tornano a ricandidarsi con la stessa bramosia di potere che, costantemente, li accompagna nella loro temeraria carriera politica. Scontata la “squalifica”, giusto per usare una metafora sportiva, si ripresentano ai nastri di partenza certi di una verginità riconquistata. Restano, tuttavia, sempre e comunque quello che i reggini, loro malgrado, hanno subito, patito e conosciuto. Non si capisce, dunque, quale ulteriore contributo possano portare alla causa cittadina dopo che, negli anni della “Reggio da bere”, hanno distrutto un Comune che, con estrema difficoltà, sta cercando di risollevarsi dal baratro.
Lor signori sono in campo, ovviamente, col centrodestra e non poteva essere diversamente. C’è chi, spudoratamente, si ripresenta all’elettorato col proprio faccione stantio, ma anche chi, forse illuminato da un barlume di pudicizia, spinge da dietro le quinte il proprio candidato “prestanome”. Anche in quest’ultimo caso la musica non cambia. Purtroppo già la conosciamo e, francamente, non ne possiamo più della vecchia politica impregnata di logiche che portano a credere che, nella gestione della cosa pubblica, “tutto sia possibile”. Questa scellerata scuola di pensiero ha disintegrato la città, l’ha stordita con le macchine spara fumo durante le serate danzanti e con gli effetti scenici che ne hanno drammaticamente compromesso il destino e le economie.
L’esperienza amministrativa del sindaco Giuseppe Falcomatà si è, quindi, contraddistinta per abnegazione e spirito di servizio rivolti a riportare Reggio in una dimensione di normalità dove i bilanci non vengono truccati ed il lavoro non viene offerto “a sportello”. La credibilità riconquistata dalla città in campo nazionale, ci ha consentito di ottenere misure straordinarie come i “Patti per il Sud” o le somme necessarie ad abbattere quel “debito ingiusto” contratto dai “modelli folli” attraverso speculazioni, bolle economiche, falsi in bilancio e finanza creativa. Non permetteremo un ritorno al passato funesto, non consentiremo nuovi rigurgiti a chi vuole far ripiombare Reggio nel caos e nello squallore. Reggio non dimentica.
Reggio vuole un secondo tempo. Lo chiede per realizzare i progetti già in cantiere, per darsi la possibilità di risolvere i problemi che ancora attanagliano le periferie, per compiere quell’idea di Città che accoglie e raccoglie le energie buone dei giovani che vogliono abitare e lavorare nella propria terra.
Reggio resiste e si ricostruisce nella continuità di un’amministrazione onesta e lungimirante, al servizio dei cittadini e non asservita alle dinamiche di potere e personalissimo che giocano su disillusione e disinformazione.
Reggio sa e di conseguenza sceglie.
Le candidate ed i candidati della lista S’intesi
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