VILLA SAN GIOVANNI – “Quali progetti PUC siano stati redatti in attuazione della fase due del reddito di cittadinanza; quali associazioni siano state coinvolte per la realizzazione degli stessi; quali benefici per la cittadinanza siano derivati, in termini di decoro, opere e servizi”. Questi i quesiti della consigliera comunale del M5S Milena Gioè in riferimento ai progetti utili alla collettività del reddito di cittadinanza. Un’interrogazione a risposta scritta e orale quella presentata dalla politica pentastellata che ha premesso: “chi percepisce il Reddito di Cittadinanza è tenuto a svolgere attività utili alla collettività; la misura di contrasto alla povertà impone ai beneficiari, o comunque a uno dei componenti del nucleo familiare, salvo esoneri, di prestare servizio nel comune di residenza, svolgendo lavori socialmente utili, pena la perdita del sussidio; si tratta di mano d’opera gratuita al servizio delle amministrazioni locali che possono trarre vantaggi nei più svariati campi: dalla cura del verde pubblico, al sociale e alla manutenzione degli spazi urbani; si chiamano PUC ovvero progetti utili alla collettività, i progetti comunali a cui i beneficiari del reddito di cittadinanza sono tenuti a partecipare, per almeno otto ore settimanali se non esonerati in base a certe condizioni; per dare concreta attuazione alla misura introdotta, i Comuni devono allestire un catalogo di progetti (PUC) da utilizzare per i beneficiari del reddito di cittadinanza; attraverso i Puc e l’impiego dei percettori del reddito di cittadinanza, sarà possibile garantire nuove risorse da destinare alle attività ordinarie dei Comuni, al decoro urbano, alla cura del verde pubblico, al controllo del territorio, al sostegno dei cittadini verso i servizi offerti dalla pubblica amministrazione, non intaccando il bilancio comunale in un momento di oggettiva carenza di risorse; sia fondamentale investire su progetti di cittadinanza attiva per la cura e la bellezza del nostro territorio, attraverso la redazione dei PUC, in modo da consentire ai percettori del reddito di cittadinanza, in possesso dei requisiti, di poter prestare la loro opera nei vari ambiti (culturale, sociale e ambientale) a servizio della collettività e nello stesso tempo restituire loro la dignità di un lavoro”.
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