SCILLA – Si mostra carico in vista della seduta d’esordio del nuovo conisiglio comunale l’ex candidato sindaco Ilario Ammendolia, che almeno per il momento non abdica al ruolo conferitogli dagli scillesi. Anzi, il consigliere di minoranza ed ex sindaco di Caulonia comincia subito con una proposta strettamente connessa al suo impegno socio-culturale e politico pro garantismo: la presentazione di un ordine del giorno sulla legge che consente lo scioglimento dei consigli comunali su proposta del Prefetto. «Il risultato elettorale di Scilla – spiega Ammendolia – ha una sola possibile lettura: gli elettori hanno detto che il loro sindaco e i consiglieri comunali della passata consiliatura non erano mafiosi o vicini alla mafia. Ne consegue che lo scioglimento del consiglio comunale è stato vissuto dalla stragrande maggioranza degli scillesi come un attentato alla democrazia della città. Il loro voto è un verdetto senza appello». L’intellettuale della Locride ribadisce i concetti più volte affermati in campagna elettorale: «Il nostro movimento culturale e politico non è mai stato e ne resterà indifferente verso simili abusi e si impegnerà affinché l’assurda legge che consente la sospensione della democrazia nei Comuni venga abrogata. Non siamo una forza eversiva e siamo per il rispetto della legalità Repubblicana. Al pari di tutti i calabresi onesti (cioè la stragrande maggioranza) – continua Ammendolia – ci sentiamo impegnati a che la mafia venga sradicata della nostra Regione e siamo consapevoli dei drammi che ha provocato nella nostra Terra. Vogliamo farlo però insieme ai cittadini ed in nome della Costituzione. Non consentendo a nessuno di utilizzare la ndrangheta come un grimaldello contro lo Stato di diritto e contro la Calabria». Il gruppo di Ammendolia chiederà che l’odg in questione «venga calendarizzato ed approvato il prima possibile», ed entrando nel merito della proposta il consigliere di minoranza spiega: «Nel nostro odg proporremo al sindaco di chiedere che una delegazione del consiglio comunale venga ricevuta dalla Commissione del Senato impegnata a rivedere la legge sugli scioglimenti in modo che l’esperienza di Scilla e altri Comuni calabresi vengano opportunamente valutate. Chiederemo inoltre che la Commissione parlamentare antimafia si riunisca a Scilla incontrando il consiglio comunale e le associazioni cittadine, per comprendere sia l’inutilità che i danni provocati dagli scioglimenti. Infine proporremo che il nostro odg (con le eventuali modifiche) venga proposto per essere votato a tutti i consigli comunali ricadenti nel territorio della città metropolitana di Reggio Calabria, partendo dal Comune capoluogo e da tutti i centri che hanno conosciuto l’onta della democrazia sospesa». Un’iniziativa destinata a far rumore, ma certamente in linea con i principi del movimento garantista e meridionalista di Ammendolia e squadra: «Nel momento in cui ho accettato la candidatura – conclude – ho detto che, finché resteremo in consiglio, la nostra non sarà una presenza passiva e silente. Così sarà! Siamo sicuri che avremo molto da apprendere dai cittadini di Scilla e che, insieme a loro, potremo ripartire con nuovo vigore ed una rinnovata energia nella nostra lotta per il riscatto del Sud e la difesa delle libertà democratiche». f.m.
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