Come noto, il nuovo DPCM dello scorso 24 ottobre ha imposto la chiusura a tutte le attività motorie e sportive, ai circoli culturali e ludico-ricreativi, ricomprendendo tra di essi anche le scuole di danza.
L’immediata efficacia del DPCM comporta una nuova interruzione della propria attività, ove ancora non sono stati superati gli effetti negativi del primo lockdown: molte scuole hanno visto ridursi drasticamente il numero degli iscritti nel nuovo esercizio, pur mantenendo i medesimi gravami economici.
Le scuole di danza private italiane sono centri per la formazione coreutica di base, luoghi di sana aggregazione sociale, di educazione al movimento teso al benessere psico-fisico soprattutto delle fasce giovanili, sono avamposti di formazione artistica e culturale.
Con coraggio e dedizione gli insegnanti e i direttori delle scuole di danza si sono impegnati fino allo strenuo per adempiere ad ogni misura attuando scrupolosamente le linee guida ministeriali pur di non perdere il lavoro e poter continuare ad insegnare la danza ai propri allievi.
AssoDanza Italia ha diretto il suo grido d’aiuto al Presidente On.Giuseppe Conte, ma la voce è rimasta inascoltata.
“Ci è stata minacciata la chiusura come fossimo gli “untori” della diffusione del contagio. E questo è falso. Pur con tutte le evidenze concrete del nostro agire a favore della salvaguardia della salute della popolazione, ci è stata imposta una sospensione totalmente inaccettabile” sostiene la Presidente di AssoDanza Italia, Miriam Baldassari.
“Cessare l’attività delle Scuole di Danza vuol dire affamare migliaia di lavoratori, e con essi le loro famiglie. I debiti assunti per ottemperare agli obblighi per la riapertura sono stati ingenti. Ed ora questo peso è insostenibile. È giunto il momento di riaffermare il ruolo specifico che ci
contraddistingue da tutte le altre forme aggregative di base, le scuole di danza sono differenti e rivendicano la propria identità”, continua Baldassari.
La Danza chiede di essere ascoltata!
AssoDanza Italia chiede con urgenza al Governo interventi immediati:
– versamento in favore di tutti i lavoratori delle scuole di danza della somma di € 800,00 mensili a partire dal mese di novembre 2020 fino al mese di giugno 2021
– versamento di un contributo a fondo perduto per ogni scuola di danza, per un importo di € 1.000 mensile per i mesi da novembre 2020 a giugno 2021;
– nuova disposizione che ricalchi quanto già previsto dal D.L. 19 maggio 2020 n. 34 art. 216 comma 3, ovvero la riduzione dei canoni di locazione pari al 50% del dovuto a far data dal mese di novembre 2020 sino all’agosto 2021 compreso.
Le Scuole di danza sono attualmente configurate in diversi assetti societari, afferenti all’associazionismo sportivo ma anche culturale, ditte individuali, microimprese. Chiedono misure che andrebbero a sostegno di una vasta categoria, individuata per la prima volta non in base all’assetto sociale ma all’area di attività specifica che le accomuna.
AssoDanza Italia, a tutela della dignità degli insegnanti, dei direttori e di tutti gli operatori che lavorano nelle scuole di danza private italiane, sostiene che l’insegnamento della danza è una professione, e che le Scuole di Danza private sono un luogo di lavoro, che con la sua specifica produttività collabora al benessere economico e sociale del nostro Paese.
Piazze partecipanti:
Roma ore 10 Piazza Monte Citorio
Roma ore 10 E.U.R. Laghetto FLASH MOB
Roma ore 10 Villa Borghese FLASH MOB
Roma ore 10 Basilica S.Paolo FLASH MOB
Roma ore 10 Lido di Ostia FLASH MOB
Firenze ore 10 P.zza SS. Annunziata
Firenze ore 10 Parco Le Cascine FLASH MOB
Bologna ore 10 Piazza Roosevelt
Milano Piazza della Scala
Torino ore 10 Piazza Castello
Venezia ore 10:30 Palazzo Ferro Fini
Ancona ore 10:30 Piazza della Prefettura FLASH MOB
Reggio Calabria ore 18 Piazza Duomo FLASH MOB
Catania ore 10 Piazza Università
Palermo ore 10 Piazza Verdi
Cagliari ore 10 Piazza Palazzo FLASH MOB
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