VILLA. “Save your globe” scrive a Falcomatà e  Richichi per bando sulla “forestazione urbana”

10 Gennaio 2021
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“SAVE YOUR GLOBE” scrive sia al sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà che alla sindaca di Villa San Giovanni Maria Grazia Richichi sollecitando la Città Metropolitana a partecipare al Bando del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM) sulla forestazione urbana (Decreto Ministeriale del 9 ottobre 2020 – “Azioni per la forestazione” destinate alle Città Metropolitane) e di considerare, quale beneficiario, non solo la città di Reggio Calabria ma anche altre città altamente inquinate come Villa San Giovanni. L’associazione “Save Your Globe” nasce lo scorso anno per divulgare gli obiettivi di sviluppo sostenibile di “AGENDA 2030”, il Green deal europeo, l’economia circolare e per attivare i programmi “Green School” a supporto della cultura “green” presso le scuole e “Azienda 2030” per stimolare le imprese e gli enti locali alla decarbonizzazione, essendo l’emissione di gas climalteranti come la CO2 la causa principale del cambiamento climatico. Il presidente dell’associazione ambientalista “Save Your Globe”, l’agronomo Rosario Previtera, fa presente che già era stato proposto un progetto specifico alla Città Metropolitana di Reggio Calabria lo scorso anno con la finalità di monitorare, tra l’altro, il tasso di inquinamento da polveri sottili e da biossido di azoto, concause di numerose malattie respiratorie e di tumori, di abbassamento della qualità della vita e di incremento del nefasto “climate change”. “Un monitoraggio che alla fine abbiamo svolto autonomamente – racconta Previtera – grazie alle donazioni dei cittadini e alla collaborazione di altre associazioni ambientaliste come Legambiente, Fare Verde e l’onlus nazionale Cittadini per l’Aria. Nell’ambito di un progetto europeo di “Citizen Science” e di cittadinanza attiva   (denominato “W – Villa Vuole Vivere”) che vede protagonisti sia laboratori indipendenti inglesi sia l’Università di Stoccarda,  il monitoraggio si è svolto grazie ai volontari a Villa San Giovanni, a Reggio Calabria e a Messina e ha riguardato sia l’installazione dei tamponi passivi per misurare il livello di biossido di azoto (NO2) sia il montaggio delle centraline di rilievo h 24 delle polveri sottili (PN2 e PN10) a Villa San Giovanni, città tra le più inquinate d’Italia a causa del traffico veicolare da e per la Sicilia. I risultati non sono stati ancora presentati ufficialmente a causa della pandemia, ma gli esiti non sono confortanti. I limiti normativi del livello di polveri sottili (PN 10 e PN2), da luglio ad oggi sono stati superati più volte ogni settimana, raggiungendo nei momenti di picco addirittura i 110 µg/m3  quando il limite giornaliero è 50. I livelli di rischio del biossido di azoto di luglio ed agosto scorsi sono elevatissimi nelle tre città proprio nei pressi degli imbarchi e delle stazioni ferroviarie: si arriva a 70 µg/m3  quando il limite medio è 40 . “Naturalmente  – precisa Previtera – non si tratta di dati cosiddetti “certificati”: cosa che invece può e dovrebbe permettersi l’ARPACAL le cui analisi spot e periodiche risalgono ad alcuni anni fa visto che il medesimo ente purtroppo, è carente di fondi specifici. Occorre che le istituzioni finalmente diano la giusta attenzione alle problematiche riguardanti il tasso crescente di inquinamento e di tumori o l’aumento delle temperature e alle tematiche sempre più attuali come l’economia circolare e l’incremento del verde urbano con effetto di mitigazione naturale delle temperature e dell’inquinamento attraverso l’incremento dei boschi cittadini e la forestazione urbana, finalizzata a migliorare lo stato di salute degli abitanti e dell’ambiente”. Villa San Giovanni e la Calabria non rientrano tra le “aree in procedura di infrazione comunitaria per la qualità dell’aria”  per cui avranno un punteggio inferiore nell’ambito del Bando ministeriale, ma appare evidente che vale la pena partecipare. “Dovrà essere il competente settore della Città Metropolitana – conclude Previtera –  ad attivarsi per un progetto che risponda agli obiettivi del Decreto Ministeriale il quale vede proprio la forestazione urbana come fattore per “migliorare il benessere e la salute dei cittadini”; magari in collaborazione con gli esperti e con le associazioni disponibili sul territorio e con l’assessorato specifico comunale di Villa San Giovanni, anche per far presente nella progettualità, la grave situazione ambientale in cui versa da quarant’anni il territorio villese e per rammentare che il DPCM del 6 dicembre 2002 dichiarava lo Stato di emergenza per la città di Villa San Giovanni in relazione all’attraversamento dei mezzi pesanti; un fenomeno ormai noto il cui monitoraggio si sarebbe dovuto esplicare da tempo con le centraline ufficiali e costosissime, mai entrate in funzione, chissà per quali interessi. Certamente non legati alla tutela della salute dei cittadini”.

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