“Cenide”, Comune Villa chiede 5 milioni. E la difesa di Siclari vuole vederci chiaro su decisione Anas

26 Gennaio 2021
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VILLA SAN GIOVANNI – Processo “Cenide”, il Comune ha detto “no” all’offerta di 100 mila euro da parte della società Caronte&Tourist a titolo di risarcimento. Mentre l’Anas ha accettato la proposta di C&T e ha rinunciato alla costituzione di parte civile per circa 30 mila euro, il Comune di Villa San Giovanni già a dicembre – conferma l’avvocato del Comune Fernando Scrivano – aveva rifiutato l’offerta della società di navigazione avanzando tramite una nota legale una controfferta di 5 milioni di euro, somma ritenuta congrua per i danni materiali e d’immagine subiti. Controfferta davanti alla quale la Caronte è rimasta ferma sulla propria posizione mettendo agli atti dell’udienza svoltasi il 21 gennaio in aula bunker l’offerta di 100 mila euro nei confronti del Comune. Sulla recente decisione di Anas Spa interviene con una puntualizzazione l’avvocato Vincenzo Cristian Siclari, fratello nonché difensore di fiducia del sindaco Giovanni Siclari: «L’Anas ha revocato verbalmente, quindi senza produrre alcun documento, la costituzione di parte civile, avvenuta il 14/07/2020 dinnanzi al Gup, nei confronti dei vertici della Caronte&Tourist Spa., imputati per plurime condotte delittuose, dietro il dichiarato pagamento di 30.000,00 euro». Revoca verbale sulla quale l’avvocato Siclari, nell’interesse del proprio assistito, in atto gravato da misura cautelare di divieto di dimora, ha voluto vederci chiaro chiedendo all’Anas, sempre in udienza, chiarimenti in merito a tale decisione. «Non avendo ottenuto alcuna risposta – continua l’avv. Siclari – ho provveduto, con formale istanza, depositata via pec presso la sede legale della società, a chiedere “l’accesso agli atti e l’estrazione di copia dell’istruttoria compiuta, degli atti antecedenti e prodromici alla formazione della volontà di revocare la costituzione di parte civile nei confronti dei soli imputati Famiani e Repaci” evidenziando  “che la circostanza è rilevante per la difesa del mio assistito in quanto imputato nella stessa fattispecie e medesimo capo e comunque per fatti ed imputazione collegati a quelli per i quali è stata richiesta la revoca della costituzione di parte civile”». Sottolinea ancora l’avvocato Siclari: «È importante conoscere chi abbia sottoscritto un tale accordo transattivo ed il contenuto delle motivazioni che hanno portato l’Anas a chiedere la revoca, ex art. 82 cpp, della costituzione di parte civile. Non avendo Anas depositato alcun documento e/o alcuna copia dell’accordo transattivo ed essendo l’unico capo di imputazione, contestato a Giovanni Siclari, mio assistito, legato proprio alla vicenda del c.d. piazzale ex Agip». Per poi concludere: «È da evidenziare che non risulta che Anas abbia mai denunciato, durante il corso degli anni, alle autorità competenti, in particolare al Comune di Villa San Giovanni, al Sindaco, alla magistratura inquirente e giudicante di Reggio Calabria, la circostanza che sul terreno di proprietà Anas la Caronte stesse effettuando dei lavori senza apposita autorizzazione preventiva della proprietà». fra.me.

 

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