VILLA SAN GIOVANNI – «I sottoscritti Giancarlo Citrea, nato a Reggio Calabria il 07/03/1976 e residente in Campo Calabro Via Pendina, Vico I n.2 e Antonio Messina, nato a Reggio Calabria il 31/10/1971 e residente in Villa San Giovanni, Via Fontana Piria 19, rappresentanti del Comitato cittadino Co.Sa.Vi. (Comitato Salute e Vivibilità) CF: 92108870806 e del gruppo civico No Antenne Si Salute, rinnovano ancora una volta la grave situazione esistente sul territorio di Villa San Giovanni con particolare riferimento ad un incontrollato proliferare di nuove stazioni radio base fonte di continuo inquinamento elettromagnetico, in totale difformità dal regolamento comunale vigente, e la cui autorizzazione all’installazione, sia da parte della “vecchia gestione” che dal nuovo Responsabile del Settore Tecnico Urbanistico è avvenuta per il tramite, in molte occasioni, della procedura del “silenzio assenso” e quindi senza che gli organi comunali competenti attuassero un concreto controllo del rispetto delle norme regolamentari vigenti». Inizia così il nuovo esposto che Citrea e Messina indirizzano al prefetto Massimo Mariani e per conoscenza al segretario generale del Comune di Villa Domenico Cama, al responsabile del settore tecnico-urbanistico del Comune di Villa Ida Albanese, al sindaco ff Maria Grazia Richichi, all’assessore all’Ambiente Pietro Caminiti.
«In considerazione di quanto suddetto, – continuano – si preme evidenziare che i suddetti comitati e gruppi civici, a tutela della salute della cittadinanza, da diversi anni (Agosto 2019 e Dicembre 2019 i primi interventi presso le autorità comunali) stanno sollecitando gli organi comunali competenti affinché provvedano ad adempiere a quanto previsto dal regolamento comunale vigente in tema di installazione di stazioni radio base approvato con delibera del Consiglio Comunale n.55/2013. In tal senso, ai sensi della medesima regolamentazione è previsto il rispetto di distanze tassative con riferimento alle suddette installazioni dai c.d. siti sensibili (scuole, strutture sanitare, parchi e giardini) ai sensi e per gli effetti dell’art. 8 del suddetto regolamento».
«Il medesimo regolamento –ricordano ancora Citrea e Messina – prevede altresì la necessaria predisposizione di un piano di delocalizzazione di tali strutture al fine di poter comunque consentire il giusto progresso tecnologico e che non debba essere tale da danneggiare la salute umana, con la possibilità per l’Ente comunque di ottenere degli introiti attraverso anche la concessione in uso di siti comunali il cui controllo rispetto alla possibile emissione fuori norma possa avvenire con maggiore regolarità. Si vuole altresì rendere noto alle S.V. che la Giunta Comunale con delibera n.186 del 07/11/2019 ha deliberato e dato indirizzo al settore tecnico urbanistico di redigere e pubblicare il catasto delle antenne e delle stazioni radio base (propedeutico al Piano di delocalizzazione) entro il 31/01/2020. Ed ancora, con determinazione del settore tecnico urbanistico n.1309 del 05/12/2019, il responsabile pro tempore del settore determinava ed incaricava per la realizzazione del suddetto catasto un professionista esterno dell’Ente e che a tutt’oggi tale attività non ha avuto ancora luogo».
«In considerazione di quanto sopra detto – si legge ancora nella denuncia di Citrea e Messina -si vuole evidenziare che le società telefoniche presentano sul territorio comunale i piani di localizzazione di nuove stazioni radio base in totale difformità rispetto al regolamento comunale vigente, senza tener conto delle distanze dai su specificati siti sensibili, e solo dopo le diverse nostre segnalazioni e denunce pubbliche agli organi comunali competenti si è arrivati all’annullamento delle autorizzazioni precedentemente concesse in sede di conferenza di servizi, nella quali non venivano tenuti in debita considerazione, le prescrizioni dettate dal regolamento comunale in materia di installazione di stazioni radio base. In alcuni casi, in considerazione delle sopravvenute autorizzazioni con la procedura suddetta, il Comune, è stato anche condannato in sede di giudizio innanzi al TAR ala pagamento delle spese legali, avendo agito in notevole ritardo rispetto a quanto previsto dalle norme comunali vigenti».
«La nostra attività di sensibilizzazione è stata rivolta non solo nei confronti degli organi comunali competenti ad emettere l’atto autorizzativo ma anche nei confronti dell’Agenzia Regionale a tutela della Salute (ARPACAL), alla quale è stato trasmesso più volte il regolamento comunale al fine di evitare un rilascio indiscriminato di pareri positivi in sfregio delle suddette regole comunali».
«Si vuole altresì evidenziare che diverse sono le richieste di installazioni di stazioni radio base e dopo l’attività di sensibilizzazione fatta nel quartiere Piale di Villa San Giovanni, interessato da diverse ed indiscriminate installazioni di stazioni radio base in anni non recentissimi, si è agito attraverso l’istituzione di un nucleo di valutazione ambientale e di un osservatorio ambientale al fine di tutelare la salute dei cittadini, anche a causa delle elevati percentuali di morti a causa di tumori e di leucemie in quella parte del territorio ed oggi anche in alcune aree del territorio comunale interessate da questa nuova attività di installazione e/o potenziamento di stazione radio base».
«Si evidenzia che il principio di prudenza e di precauzione nell’ambito della tutela del diritto alla salute, anche a livello europeo, a causa dell’assenza di studi scientifici che dimostrino la non nocività di tali strumenti alla salute della cittadinanza, ha portato a diversi comuni, così come per il Comune di Villa San Giovanni, ad adottare strumenti e regolamentazioni rigide alle quali gli enti richiedenti tali autorizzazioni debbono sottostare».
«Tale evenienza non sta avvenendo nel territorio comunale, ove, alcune società telefoniche continuano a richiedere autorizzazioni in mancanza dei requisiti e nel mancato rispetto delle regole di cui al regolamento vigente. A ciò si aggiunge l’inerzia delle autorità comunali competenti che, da parte loro, non stanno rispettando i dettami regolamentari nel predisporre il piano di delocalizzazione che possa consentire l’allocazione di stazioni radio base in totale rispetto del primario diritto alla salvaguardia della salute pubblica. Si ritiene pertanto assolutamente incomprensibile e irrispettoso dell’universale tutela del diritto della salute di ogni cittadino Villese, il comportamento adottato dagli organi comunali competenti e si chiede alla S.V. di voler adottare i provvedimenti che riterrà necessari ed opportuni, al fine della tutela della salute della cittadinanza come detta l’art. 32, comma 1, della Costituzione Italiana e del corretto rispetto delle regole così come approvate dallo stesso Ente a fronte dell’ artt. 50 e 54 TUEL», concludono Citrea e Messina.
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