VILLA SAN GIOVANNI – Il Comune di Villa San Giovanni ha proposto ricorso al Tar contro l’atto di revoca, comunicato a fine febbraio da Anas Spa, relativo alla concessione del piazzale d’imbarco ubicato presso lo svincolo dell’autostrada A2 del Mediterraneo. La concessione (della validità di 15 anni) era stata sottoscritta tra l’ente locale villese e l’azienda nazionale delle strade il 27 maggio 2019, con l’amministrazione comunale di centrodestra pronta ad affidare lo stesso piazzale in subconcessione tramite manifestazione d’interesse. Le proteste della minoranza non avevano fatto desistere la squadra di governo guidata dal sindaco Giovanni Siclari (oggi sospeso), sicura che l’operazione avrebbe portato soltanto dei benefici per Villa San Giovanni e le casse comunali. Piano poi stravolto dall’inchiesta “Cenide”, dove tra le altre cose era finita nel mirino pure detta concessione. Un vero e proprio caos: l’arresto ai domiciliari di Siclari, l’ufficio tecnico comunale praticamente sterminato da arresti, avvisi di garanzia e sospensioni, la rinuncia della società terminale Tremestieri srl che non formalizzava l’offerta economica alla manifestazione d’interesse promossa dal Comune, fino a una serie di interlocuzioni tra Comune e Anas. Con una prima missiva (gennaio 2020) il sindaco ff Mariagrazia Richichi aveva comunicato ad Anas di rinunciare alla concessione sia per la mancanza di un sub-concessionario, sia per gli effetti dell’inchiesta giudiziaria Cenide, chiedendo, in subordine, la proroga di un anno, un arco di tempo da utilizzare per individuare un nuovo subconcessionario o per avviare la gestione diretta del piazzale. Proroga concessa, anche se poi la vicenda non ha avuto i risvolti sperati dalle parti e l’Anas ha annullato la concessione. La risposta del Comune è arrivata con un ricorso depositato in extremis dopo apposita delibera di giunta, contro un atto di revoca che asserisce «inosservanza, da parte del Comune, di alcuni obblighi previsti dalla concessione». A tutelare gli interessi dell’ente è l’avvocato Rosario Infantino, presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Reggio Calabria, individuato quale legale esterno dal responsabile dell’Avvocatura Civica Fernando Scrivano, che aveva fatto presente all’amministrazione comunale di essere impossibilitato a predisporre per tempo idoneo atto difensivo anche per la complessa vicenda in questione. Francesca Meduri (Il Quotidiano del Sud)
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