“A nome dell’intera comunità della Città Metropolitana intendo esprimere piena solidarietà al sindaco di Scilla Pasqualino Ciccone che, secondo le risultanze dell’indagine Lampetra scoperchiata nei giorni scorsi dalla Procura di Reggio Calabria e dagli uomini delle Forze dell’Ordine, risultava oggetto delle mire delle cosche di ‘ndrangheta che stavano progettando addirittura un suo rapimento. Una vicenda assurda, che rischia di minare la tranquillità personale del collega Ciccone, della sua famiglia e dei cittadini di Scilla, cui va la solidarietà dell’intera comunità della Città Metropolitana”. E’ quanto scrive in una nota il Sindaco Metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà commentando gli esiti dell’indagine Lampetra condotta dalla Dda di Reggio Calabria che ha portato nei giorni scorsi all’esecuzione di 19 misure cautelari nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di associazione di tipo mafioso e di altri reati connessi.
“Una circostanza gravissima – ha aggiunto Falcomatà – che ci fa comprendere quanto sia alto, oggi più che mai, il livello di rischio per i sindaci ed in generale per gli amministratori pubblici degli Enti locali. Assurdo che un sindaco si trovi esposto fino a questo punto, rischiando anche fisicamente, mettendo a repentaglio la propria vita o la propria tranquillità familiare, per il solo fatto di esercitare le sue funzioni in maniera cristallina ed al servizio della sua comunità. Quello che esce fuori dai contenuti di questa indagine è uno spaccato inquietante di quanto possa essere rischioso amministrare la cosa pubblica, e di quanto ancora lunga sia la strada, anche in termini di tutela legislativa, per arrivare ad una condizione di maggiore serenità per chi si carica il peso e la responsabilità di rappresentare la propria comunità e di gestire la cosa pubblica. Lo abbiamo detto più volte in passato, di questo passo arriverà il momento che nessuno vorrà più fare il sindaco, anzi in alcuni piccoli comuni, non solo alle nostre latitudini, questo processo sta già avvenendo”.
“Da istituzioni abbiamo il dovere di tutelare il ruolo dei sindaci e degli amministratori locali, cominciando anche dal prendere posizione pubblica e schierarsi dalla parte della legalità e della giustizia, ancor più nel caso di episodi gravi come quello uscito fuori dall’inchiesta scillese. Oggi – ha concluso Falcomatà – ci stringiamo attorno all’amico e collega Pasqualino Ciccone. Siamo certi che non si farà intimidire da questa fosca vicenda. Nei prossimi giorni andrò a trovarlo per recargli personalmente la mia solidarietà e da parte dell’intero consiglio metropolitano. Ma anche per vedere personalmente il nuovo ascensore di Scilla, finalmente inaugurato dopo una lunga attesa proprio grazie alla sua infaticabile attività di servizio nei confronti della comunità scillese”.
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