VILLA. Il sottosegretario alla Salute: «No vax? C’è bisogno di messaggi rassicuranti e convincenti»

4 Settembre 2021
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VILLA SAN GIOVANNI – Nei giorni scorsi, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa si è recato in visita istituzionale presso il Comune di Villa San Giovanni.

L’incontro è stato fortemente voluto dall’amministrazione comunale e in particolare dall’assessore Massimo Morgante, come atto di vicinanza e di sostegno alla cittadinanza e ai professionisti che più hanno subito durante questo lungo periodo pandemico.

«Qui tra i presenti ci sono alcuni rappresentanti delle professioni sanitarie che in questo anno e mezzo hanno fatto tanto per affrontare la pandemia. Quello che ti chiedo, è di continuare a interagire per tutte le problematiche che afferiscono alle nostre professioni sanitarie. Si parla tanto dei sacrifici che hanno fatto i nostri medici e tecnici ma nessuno ha speso una parola per andare a rinnovare i contratti di degli operatori sanitari e adeguarli ai paesi esteri, che sono molto più elevati rispetto a quelli italiani» ha dichiarato l’assessore Morgante.

 

 

La parola è poi passata alla sindaca f.f. Maria Grazia Richichi, che ha ringraziato Costa per la presenza: «Devo ringraziare, prima di tutto, Massimo Morgante per averti fatto venire qui perché non è usuale. Una città, quella di Villa San Giovanni, che ha subito purtroppo un grosso trauma giudiziario, a questo si è aggiunto tutto quello che ha comportato una pandemia. Dobbiamo riconquistare la fiducia di chi ha condiviso con noi un programma elettorale e siamo rimasti per questo, per dare delle risposte alla città. In questo anno e mezzo ci siamo concentrati naturalmente sulle persone fragili e sulla salute. L’apertura del centro vaccinale e la mappatura costante sul territorio, grazie anche al drive in, dove è possibile fare tamponi gratuitamente, è stata una delle azioni per dare risposte alla cittadinanza», ha affermato la sindaca f.f. Richichi.

Dello stesso avviso il sottosegretario: «Io credo la politica debba riappropriarsi e riacquisire un rapporto di fiducia con il territorio e questo lo si possa fare solo ripartendo dal territorio e rimettendosi a disposizione della collettività, rimettendosi servizio. Questo è lo spirito con il quale ho iniziato alcuni mesi fa questo nuovo incarico al Ministero della Salute, in un momento in cui la politica oggi debba fare uno sforzo di unione».

Un passaggio poi sulla sua visita in Calabria e le ragioni che lo hanno portato qui: «I cittadini in questo momento hanno bisogno di vicinanza, unità politica e istituzionale. La mia visita in Calabria vuole rappresentare questo, la vicinanza dello stato ai tanti operatori del nostro sistema sanitario nazionale che hanno affrontato questa pandemia con grande sacrificio competenza, professionalità e soprattutto umanità».

Costa si è poi soffermato sull’importanza della vaccinazione, raccontando la sua esperienza al Gom di Reggio Calabria: «Siamo ancora dentro questo pandemia, dobbiamo dirlo con estrema onestà. Dobbiamo veicolare un messaggio di fiducia nei confronti dei vaccini, l’unica via d’uscita da questa pandemia. Io, pochi minuti fa ero all’ospedale di Reggio Calabria, dove mi hanno comunicato che il 100% dei ricoveri in terapia intensiva sono non vaccinati e il 93% dei ricoverati in area ospedaliera sono non vaccinati. Credo che questo dovrebbe bastare per convincere i dubbiosi o coloro che hanno paura a vaccinarsi. Io credo che la gran parte di chi non si è vaccinata, non sia ascrivibile ai no vax, ma abbia bisogno di essere convinta e di messaggi rassicuranti. Anche in questo caso, la politica deve assumersi una grande responsabilità. Non ci possiamo dividere sui vaccini. In questo senso la politica deve semplicemente fare un passo di lato e rinnovare la fiducia nella scienza e nella comunità scientifica. Perché se oggi stiamo uscendo da questa pandemia è perché la comunità scientifica ce lo sta permettendo».

Infine, un passaggio sulla sanità calabrese: «Queste giornate in Calabria sono per dire grazie, per prendere coscienza di una regione che ha bisogno di cambiare passo sul piano sanitario. Dobbiamo creare le condizioni affinché la sanità calabrese torni alle istituzioni locali, democraticamente elette dai cittadini».

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