VILLA SAN GIOVANNI – «Siamo stati in silenzio fino ad ora per rispetto del lavoro della Dott.ssa Romeo, che ringraziamo per l’impegno e la professionalità dimostrata, nominata dalla Prefettura per la formazione e l’approvazione del rendiconto 2020 e del bilancio di previsione 2021, e la responsabile dell’Ufficio Economico Finanziario D.ssa Rossella Chiappalone, che insieme ai suoi collaboratori ha lavorato con diligenza ed oculatezza sui dati del rendiconto 2020 e sul previsionale 2021. Oggi che la commissario ad acta ha concluso il proprio compito, possiamo riconfermare quanto già detto e cioè che la problematica di bilancio è sorta e deriva a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 80/2021 pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 18 del 05.05.2021 con la quale è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 39-ter, commi 2 e 3, del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162 , convertito, con modificazioni, nella legge 28 febbraio 2020, n. 8.». Così l’assessore al Bilancio del Comune di Villa San Giovanni, Nino Giustra, interviene sulla situazione economico-finanziaria che, a giorni, dovrebbe culminare in una dichiarazione di dissesto.
«Il predetto articolo, coordinato con la legge di conversione 28 febbraio 2020, n. 8, – prosegue Giustra – disponeva al comma 2 “L’eventuale peggioramento del disavanzo di amministrazione al 31 dicembre 2019 rispetto all’esercizio precedente, per un importo non superiore all’incremento dell’accantonamento al fondo anticipazione di liquidità effettuato in sede di rendiconto 2019, è ripianato annualmente, a decorrere dall’anno 2020, per un importo pari all’ammontare dell’anticipazione rimborsata nel corso dell’esercizio. In base a tale disposizione il Comune di Villa San Giovanni, in sede di bilancio di previsione 2020, ha iscritto la relativa quota di spesa per un importo pari alla rata di rimborso del prestito di cui all’anticipazione di liquidità; analoga operazione avrebbe dovuto essere effettuata anche negli anni successivi, fino all’estinzione del maggiore disavanzo derivante dalle anticipazioni di liquidità (FAL)».
E ancora: «L’incostituzionalità della norma ha determinato una situazione di difficoltà per tutti i Comuni che avevano beneficiato delle diverse anticipazioni di liquidità, in quanto il ripiano del disavanzo derivante dalle stesse per l’esercizio 2020 avrebbe dovuto essere assoggettato alla norma del ripiano di cui all’art. 188 del D.lgs 267/2000; L’art 52 del d.l. 73/2021 ha istituito un fondo in favore degli Enti Locali che hanno peggiorato il disavanzo di amministrazione al 31 dicembre 2019 rispetto all’esercizio precedente a seguito della costituzione del fondo anticipazioni di liquidità’ ai sensi dell’articolo 39-ter, comma 1, del decreto legge 30 dicembre 2019, ed ha contestualmente prorogato al 31.07.2021 il termine per
l’approvazione del rendiconto 2020 e del bilancio di previsione 2021/2023; In sede di legge di conversione n. 106 pubblicata in G.U. del 24.07.2021 è stato stabilito che il fondo in questione sarebbe stato erogato agli Enti per i quali il maggiore disavanzo determinato dall’incremento del fondo anticipazione di liquidità è superiore al 10 per cento delle entrate correnti accertate, risultante dal rendiconto 2019 inviato alla banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP). Il Comune di Villa San Giovanni non ha beneficiato del fondo in questione in quanto possiede parametri superiori rispetto a quelli previsti. In merito a tale esclusione la richiesta al Ministero è rimasta senza esito. Le normative di applicazione sopracitate inerenti l’utilizzo e la contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità soprattutto quelle applicate nell’esercizio 2020 appaiono disarmoniche rispetto alle finalità della concessione delle anticipazioni stesse. In buona sostanza, se da un lato il legislatore ha fornito gli strumenti per azzerare i debiti commerciali al 31.12.2019 dall’altro ha penalizzato gli enti che hanno richiesto e utilizzato tale prestito il cui scopo era quello di ripianare i debiti della pubblica amministrazione nonché di immettere liquidità nel sistema economico locale e nazionale evitando al contempo eventuali contenziosi e aggravi di spesa derivanti da procedure esecutive».
Conclude Giustra: «Il Comune di Villa San Giovanni, in assenza dell’attribuzione del contributo sopracitato, richiesto e non ottenuto, versa nella situazione di difficoltà legata esclusivamente al ripiano, nel bilancio di previsione, del “disavanzo tecnico” derivante dalle anticipazioni di liquidità di cui sopra. L’ attuazione di quanto annunciato, rispetto alla proroga e al supporto agli Enti Locali in difficoltà, avrebbe consentito a questo Comune di ripianare il suddetto disavanzo tecnico e di approvare il Bilancio di Previsione 2021/2023 in pareggio finanziario in quanto non sussistono ulteriori criticità rispetto al disavanzo tecnico sopraindicato. Occorre chiarire e precisare quanto segue: 1. Quest’amministrazione non ha prodotto ulteriore debito, ma anzi ha ridotto le spese, con l’istituzione dell’Avvocatura civica, ad esempio, il costo annuale del servizio di assistenza e patrocinio legale è stato ridotto da centinaia di migliaia di euro a circa 40.000,00 euro; 2. Quest’amministrazione ha aumentato le entrate, anche a costo di attirarsi contro le critiche della cittadinanza; 3. Quest’amministrazione ha prodotto un risultato di amministrazione superiore ai 14 milioni di euro 4. Quest’amministrazione ha ereditato debiti anche molto risalenti, alcune poste addirittura datano al 1981. Purtroppo in Italia, al momento abbiamo una normativa che tutela i grandi comuni (vedi esposizioni debitorie miliardarie di Roma e Napoli non sanzionate con il dissesto) e tutti i comuni in predissesto o in dissesto che hanno agevolazioni di ogni sorta e che, dopo la
dichiarazione di dissesto riacquistano piena capacità di spesa. Due esempi per tutti sono i comuni limitrofi a Villa e cioè Scilla e Reggio Calabria. Questa maggioranza, per senso di responsabilità procederà all’approvazione del rendiconto, così come elaborato, redatto ed approvato dal commissario ad acta. Inoltre si adopererà per ogni provvedimento utile a risanare le casse comunali, senza tartassare i cittadini».
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