VILLA SAN GIOVANNI – «A parte la nube di silenzio che ha avvolto certi temi, c’è sicuramente una responsabilità in capo alla classe politica dirigente di questa città, che colpevolmente ha ritardato l’attuazione di progetti e programmi già licenziati da 10 anni, così come c’è una responsabilità grave del Ministro delle Infrastrutture, Toninelli che per incomprensibili ed oscure ragioni ha imposto l’annessione della Città di Villa San Giovanni all’Autorità portuale dello Stretto. E tuttavia questo non autorizza né l’Autorità di Sistema Portuale né la Città Metropolitana ad ingerenze fuori luogo ed estemporanee che pregiudicano l’autarchia di un Ente locale con una propria dignità ed autonomia». Ad affermarlo, in un comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi, il commissario regionale e il responsabile cittadino di Italia dei Valori, Francesco Molinari e Antonio Morabito.
Molinari e Morabito proseguono: «La forzatura da parte della Città Metropolitana di Reggio Calabria che pure richiama una delibera del Consiglio Comunale villese ma poi ambiguamente parla di un nuovo porto che dovrebbe ricadere tra Acciarello e Catona mentre il Consiglio Comunale ha scelto debba essere collocato in adesione all’attuale porto storico, con una minimizzazione dell’uso del territorio e la riqualificazione delle aree adiacenti. E peraltro confonde il ruolo del prefetto, che in quella fase era solo Commissario per l’Attuazione delle opere individuate dal Consiglio Comunale con Delibera del 31/12/2001. Questa è, però, solo una faccia della medaglia, poiché né la Città Metropolitana né l’Autorità Portuale, risultano abbiano mai coinvolto il Comune di Villa San Giovanni per la predisposizione di un accordo preventivo, che preveda come una volta realizzati i nuovi approdi, le attuali aree in uso alle società private di attraversamento vengano consegnate agli usi della Comunità locale. C’è ancora di più nelle notizie diffuse a mezzo stampa e questa volta riguardano direttamente l’Autorità di Sistema Portuale, che effettua un grave intervento scorretto, infarcito di informazioni false e inesatte, in merito alla estemporanea iniziativa, sulla quale il Prefetto di Reggio Calabria deve intervenire e censurare, di alcuni assessori villesi che dopo avere sonnecchiato per cinque anni vorrebbero tentare di curare i gravi problemi economici dell’Ente con l’introduzione di una Zona a Traffico Limitato e col pagamento di una tariffa il cui fine dichiarato rende illegittimo il provvedimento. Nel proprio intervento, l’Autorità Portuale, che ricordiamo essere anch’essa un Ente Pubblico soggetto all’art. 97 della Costituzione, piuttosto che un richiamo ai principi di legalità o al massimo al silenzio, afferma falsamente che gli Autotrasportatori sarebbero ostili ad un eventuale introduzione dell’Ecopass. Cosa assolutamente falsa dal momento che per il progetto di “ecopass” per Villa San Giovanni, licenziato nel 2010 dal Consiglio Comunale e ancora in attesa, erano state coinvolte le maggiori sigle nazionali dell’Autotrasporto e, insieme a loro, anche il Sottosegretario alle Infrastrutture, Iachino. Probabilmente, l’ing. MEGA si riferiva a qualche ben nota sigla regionale siciliana di autotrasportatori».
E infine: «Lo stesso Ing. MEGA, della comunicazione diffusa, afferma una presunta illegittimità dovuta alla mancanza di alternative, dimenticando che nel progetto è prevista sia l’alternativa viaria, sia quella oraria che, come già ampiamente sancito dalla giustizia amministrativa rendono legittimo il provvedimento. Ma, per concludere, è lo stesso ing. MEGA a dimostrare quale sia stato l’animus con cui si è affacciato agli interessi della città di Villa San Giovanni, affermando che in merito l’Autorità non ha alcuna competenza. In realtà, sorge a tal punto il dubbio che egli nemmeno sappia il ruolo delle Autorità Portuali, ad esse attribuito dalla legge di riforma per restituire alle Comunità locali la possibilità di un controllo ed una programmazione dello sviluppo diretto delle attività economico-imprenditoriali connesse all’utilizzo dei porti. Forse sembra venuto il momento di chiedere alla città, sulla base delle proprie prospettive di sviluppo, se condivida la scelta di rimanere con l’ASP dello Stretto o se sia più in linea l’adesione a quella di Gioia Tauro».
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