Villa, in Consiglio ok al dissesto finanziario del Comune. La maggioranza va avanti tra assenze e divisioni

6 Novembre 2021
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Villa, in Consiglio passano a maggioranza il consuntivo e il dissesto

VILLA SAN GIOVANNI – Il Consiglio comunale ha approvato ieri sera il bilancio consuntivo 2020 e ha espresso parere favorevole anche alla dichiarazione di dissesto finanziario. A dare l’ok ai due punti è stata la sola maggioranza, che però ancora una volta si è presentata nella sala consiliare a ranghi ridotti e a tratti divisa. E così, del resto, intende andare avanti per aspettare il rientro del sindaco eletto Giovanni Siclari: grazie alle scelte di ieri sera, infatti, il civico consesso non sarà sciolto. Nel centrodestra non si sono presentati né la presidente del Consiglio Mariagiovanna Santoro, sostituita alla guida dei lavori della seduta da Sandro Aragona, né l’ex assessore Massimo Morgante. Hanno espresso voto il loro voto contrario di fronte al rendiconto 2020 e alla dichiarazione di dissesto i consiglieri di minoranza, i due del Pd (Salvatore Ciccone e Lina Vilardi) e Cristian Aragona di Impegno in Comune. Per pochi minuti ha partecipato ai lavori pure l’altro consigliere di Impegno in Comune, l’ex sindaco Mimmo Aragona. Il «gravoso e ingrato» compito di relazionare sul consuntivo, quello del disavanzo di oltre 6 milioni di euro, è toccato all’ex assessore Pietro Caminiti, il consigliere di maggioranza più anziano. Un lungo discorso tecnico che non ha trascurato l’aspetto politico, affiancando ai numeri del rendiconto le spiegazioni più volte fornite dall’ex assessore al Bilancio Nino Giustra. La maggioranza non si è assunta nessuna colpa per il baratro finanziario in cui è finito il Comune, e ha ribadito che il debito dell’Ente ha origini lontane. Inoltre, ha ripetutamente evidenziato il ruolo degli uffici comunali, che non avrebbero informato assessori e consiglieri dei problemi dell’Ente.

 

Dissesto, il Pd e Impegno in Comune alla maggioranza: «Dimettetevi subito e chiedete scusa!»

 

Da parte della minoranza un affondo dietro l’altro all’indirizzo degli avversari politici, continuamente invitati a dimettersi e a chiedere scusa alla città. Ciccone, Vilardi e Aragona sono stati protagonisti di duri interventi che hanno completamente demolito l’operato della squadra Siclari-Richichi. Fatto sta che il dissesto, arrivati a questo punto, è stata una scelta obbligata, «un atto responsabile e doveroso verso la città ma che non vuol dire accollarsi le responsabilità, che altri andranno a verificare», ha spiegato Pietro Caminiti. Il centrodestra, tuttavia, ha votato i due punti con due voci fuori dal coro: Barbalace si è astenuta sul consuntivo, e Sandro Aragona (Fratelli d’Italia) sul dissesto riservandosi col proprio partito «un eventuale ricorso al Tar per i debiti fuori bilancio». (Francesca Meduri)

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