Ciccone alla maggioranza: «Cos’altro doveva accadere per chiedere scusa?»
VILLA SAN GIOVANNI – «Altro che disavanzo tecnico. La verità è che non siete stati all’altezza. Avete fallito e vi dovete mettere da parte, dopodiché lo faremo anche noi. È un dissesto che mi fa male e io non ci dormo la notte, perché sono parte di questo Consiglio. Esco di casa e mi sento dire “siete tutti uguali”, solo per colpa vostra. Ma che cos’altro doveva accadere in questa città per chiedere scusa? La chiedo io per voi! Per quattro anni abbiamo fatto controllo e parlato di dissesto, ma voi niente!». Il capogruppo del Pd Salvatore Ciccone è un fiume in piena mentre, durante il civico consesso sul default economico-finanziario del Comune, si rivolge ai consiglieri del centrodestra. Che lo ascoltano scuri in volto e poi, quando arriva il momento di replicare, a stento riescono a tenere la discussione. «È un dato politico che la città – prosegue Ciccone – non vi potrà mai più dare fiducia, non ci sono le condizioni politiche di nessun tipo affinché voi continuiate. In quattro anni e mezzo non avete messo in piedi un’azione politica, una proposta. Vi rendete conto di dove è arrivata Villa? La gente, ormai, guarda a Campo Calabro, a Scilla. Non avete avuto forza e capacità istituzionale. Mi vergogno, per me e per voi!». Uno sfogo a tutto tondo che fa da preludio alla votazione contraria al consuntivo 2020 e alla dichiarazione di dissesto, le cui ragioni vengono approfondite dal Partito democratico in un comunicato post consiglio.
Il portavoce del Pd Enzo Musolino: «Il centrodestra è responsabile del dissesto»
A elencare i motivi del “no” è il portavoce del Circolo locale Enzo Musolino: «No a questa amministrazione; no a questo rendiconto dissestato; no alle spese fuori bilancio; no alle anticipazioni di liquidità sregolate; no alla mancata ricostituzione dei fondi di garanzia; no alla lesione del diritto alla conoscenza; no alle decisioni nelle segrete stanze; no alle macchinazioni di palazzo; no alle carriere politiche sulla pelle dei cittadini; no alla fuga dalle proprie responsabilità; no a chi non ci ha messo la faccia; no ai distinguo dell’ultimo momento; no ad una destra allo sbando che ha trascinato la città nel baratro del dissesto». Il gruppo consiliare Pd ha detto “no” a tutto questo «per ottenere – rilancia Musolino – lo scioglimento del Consiglio e chiede, ancora, le dimissioni dei responsabili». Per il Pd, infatti, la responsabilità del dissesto «è tutta in capo alla politica dell’ex centrodestra villese a trazione Siclari/Richichi e dei loro alleati: anticipazioni di liquidità, mancata ricostituzione dei fondi di garanzia, spese fuori bilancio. Tutto questo è stato certificato e non c’entrano le amministrazioni del passato, i bilanci di 10 anni addietro o più. C’entra, purtroppo, la cattiva politica, la scarsa esperienza, lo svilimento – a tutti i livelli – della competenza e del merito». Musolino rafforza la tesi dem ricordando i commissariamenti degli ultimi anni: «Questa amministrazione ha vissuto l’intervento tecnico sostitutivo dei commissari prefettizi, che, secondo legge, sono più volte intervenuti di certo non per dissanguare e mal gestire l’Ente ma per riparare ai danni arrecati. Questa amministrazione è riuscita quando ha potuto a depauperare progressivamente risorse umane importantissime, perdendo per la strada funzionari e dirigenti». A ogni modo il Pd guarda avanti e, precisamente, alle prossime elezioni: «Tocca ora infatti ai villesi prendere il proprio destino in mano, è necessario scegliere donne e uomini capaci e al servizio della collettività. Il Circolo del Pd cittadino, insieme alle tante forze sociali del territorio contribuirà con forza ad un’offerta politico-amministrativa degna di Villa», conclude Musolino. fra.me. (Il Quotidiano del Sud)
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