VILLA SAN GIOVANNI – Con ordinanza n. 48 dell’11 febbraio 2022 il commissario prefettizio Marco Oteri ha disposto, per motivi di pubblica incolumità, l’interdizione all’utilizzo e pertanto l’inagibilità parziale delle porzioni di edifici/abitazioni quali verande, balconate, cortili di pertinenza di 10 immobili siti lungo la via Vittorio Emanuele II e nelle zone limitrofe. Si tratta di fabbricati sul mare in parte danneggiati dall’erosione che da anni interessa la costa di Cannitello. Il divieto avrà validità fino a quando non saranno ripristinate le condizioni di sicurezza, fissando comunque come termine per ulteriori verifiche il 31 marzo 2022.
Erosione costiera a Cannitello, il sopralluogo del Comune
L’ordinanza commissariale è conseguente alla verifica eseguita il 9 febbraio 2022 da personale tecnico del Settore Patrimonio, Suap, Pianificazione Territoriale, con il supporto della Polizia Locale, sul tratto di litorale ubicato in località Cannitello di Villa San Giovanni, dalla foce del torrente Zagarella fino all’incrocio della via Vittorio Emanuele II con la via Pier delle Vigne, «al fine di valutare dal punto di vista tecnico la situazione dei luoghi in seguito alle recenti mareggiate ed al processo erosivo in atto, con particolare riferimento alle abitazioni/edifici prospicienti la linea di battigia». Il controllo, come verbalizzato dai tecnici, ha fatto emergere «problemi di sicurezza di alcune parti di immobili, siti lungo la via Vittorio Emanuele II e limitrofi alla linea di battigia, causa accelerazione dei processi erosivi costieri, che potrebbero comportare cedimenti di parti quali verande, balconate, muri di recinzione/limitazione di cortili di proprietà private».
Acquisito il parere reso dal responsabile del Settore Patrimonio, Suap, Pianificazione Territoriale, ingegnere Ida Albanese, il commissario Oteri ha quindi firmato il provvedimento di interdizione per le 10 residenze in pericolo spiegando che «occorre monitorare lo stato di pericolo e nello stesso tempo inibire l’utilizzo delle parti di pertinenza degli edifici maggiormente a rischio di cedimento, per il tempo necessario all’attuazione di soluzioni tecniche volte a mettere in sicurezza le suddette parti». Si è ritenuto necessario, dunque, «evitare l’esposizione al rischio ed adottare i provvedimenti consequenziali, a tutela dell’incolumità degli utilizzatori degli edifici nonché di eventuale utenza frequentante la spiaggia, provvedendo con estrema urgenza all’inibizione dell’utilizzo delle parti degli edifici stessi (verande, balconate, cortili posti immediatamente a contatto diretto con l’attuale linea di battigia)».
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