«Il dissesto del Comune di Villa San Giovanni non è un alibi dietro cui gli Uffici dell’Ambito 14, possono nascondersi per coprire le gravi e plurime omissioni e inadempienze sulla questione degli affidi, di ragazzi italiani e stranieri, da parte del Tribunale per i Minori». È quanto denunciano i vertici di Italia dei Valori, il commissario regionale Francesco Molinari e il responsabile cittadino Antonio Morabito.
«L’affido alle famiglie così come comporta degli obblighi precisi a carico delle famiglie affidatarie, allo stesso modo – spiegano – impone degli obblighi da parte dei Servizi Sociali che sono inquadrati in un ambito più vasto dei confini comunali, con un inquadramento e un’amministrazione che li sottrae dalle vicende economico-finanziarie del singolo Ente Comunale. Ancora di più se il Comune capofila dell’ambito socio-assistenziale riceve, dalla Regione Calabria, fondi diretti per consentire alle famiglie affidatarie di ottemperare all’obbligo di assicurare al minore affidato il mantenimento materiale, l’educazione e l’istruzione per attendere alle funzioni connesse alla responsabilità genitoriale».
«Negare questo tipo di assistenza, nella fattispecie, è un atto inconcepibile che va ben oltre ogni tipo di responsabilità che però – ammonisce Idv – non pare avere intaccato la “serenità” di una struttura amministrativa che non solo ha negato le risorse – peraltro già ricevute sin dallo scorso marzo dalla Regione Calabria in due tranche – ma ha persino negato l’accesso agli atti del fascicolo, di modo che le stesse famiglie affidatarie potessero rendersi conto ed eventualmente protestare nei luoghi deputati. A farne le spese, sotto il profilo della tranquillità, già posta a dura prova dalle loro condizioni, minori con alle spalle situazioni difficili, alcuni scampati alle guerre od a violenze d’ogni tipo ed oggi costretti a vivere un ulteriore disagio, inevitabilmente riflesso dalle condizioni in cui sono state determinate le famiglie a causa di una gestione dissennata».
«A nulla, peraltro, – conclude Idv – sono valse le rimostranze presentate al Commissario Prefettizio che regge le sorti del Comune Capofila e l’attivazione di tutti gli altri strumenti che la legge mette a disposizione, dimostrando una volta di più, la necessità di un intervento autorevole del Tribunale dei Minorenni e della Regione Calabria, la cui responsabilità non può esaurirsi con un approccio di tipo amministrativo anche per le conseguenze che potrebbero derivare ove venissero attivate organizzazioni internazionali in ambito UE e in ambito ONU. E’ questa, peraltro, una condizione che coinvolge tutti: dal Garante per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, alle associazioni del Terzo Settore che non possono rimanere inermi di fronte a gravissime e così evidenti responsabilità».
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