L’evento si preannuncia coinvolgente per il messaggio che la Sezione villese Fidapa, attraverso la sua task force comunicazione, intende lanciare, soprattutto in un momento storico, quello attuale, nel quale la forza e la potenza del dialogo, della comunicazione, non devono lasciare spazio ad altro.
Un messaggio volto a sensibilizzare, attraverso la divulgazione della cultura della parola, alla valorizzazione delle differenze (nel libro le due protagoniste sono una ebrea e l’altra ariana), al rispetto di ogni forma di cultura religiosa, etnica, per l’affermazione dei diritti umani.
Un romanzo storico, ispirato a una storia vera, dove l’autrice sceglie il punto di vista di due donne innamorate che solo quando ormai non c’è più niente da fare si ritrovano a fare i conti con una realtà crudele.
E se pur vengono riproposti tutti i canoni di un campo di concentramento come Auschwitz, è la particolarità del carteggio fra le due a rendere questa storia unica.
Un carteggio virtuale, perché una scrive i suoi pensieri per l’amata in una specie di diario, l’altra affida i suoi al cielo, sperando che quella lunga lettera “mentale”, nella notte che precede la sua morte, possa arrivare a carezzare l’amata.
E quello che le due si dicono è struggente, un aprire gli occhi improvviso su un mondo cinico, cattivo e deludente.
Il romanzo è ambientato nella Berlino del 1944 durante la Seconda Guerra Mondiale, è un diario a due voci di Lilly Wust berlinese e della sua compagna Felice Schragenheim, ebrea deportata in uno dei campi di concentramento di Auschwitz.
“Io non so dove sia Dio durante le guerre ,ma so che non posso farci niente:le cose accadono,che io lo voglia o no,e allora mi godo la mia salvezza. Io devo vivere, perché devo trovarti.”
Insieme scoprono cosa vuol dire condividere i piccoli momenti, essere felici anche senza possedere nulla e giorno dopo giorno imparano anche ad amarsi.
Ma l’omosessualità ai tempi del regime era considerata un reato e infatti la due sono costrette a nascondere questo loro amore nato così all’improvviso e di cui si rendono conto di non poterne più fare a meno.
“Promettimi di essere libera” non è una semplice e impossibile storia d’amore tra due donne, ma un viaggio fatto di salite, discese e ostacoli da superare. Di brutture che restano incise nel corpo e nella mente. Sono lacrime, singhiozzi e urla rivolte al cielo in un continuo chiedere, perchè l’uomo è così cattivo?
Ma è proprio nel lungo esame di coscienza in cui le due donne si addossano colpe non proprie, idee alle quali si è aderito senza pensare, senza approfondire, senza ragionare, che si snoda l’urlo disperato e la richiesta accorata di libertà tutta insita nel titolo del libro.
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