Sabato pomeriggio, poi, nella sede del Presidio della Legalità Giudice Antonino Scopelliti, hanno avuto voce tre associazioni che hanno condiviso il progetto di rigenerazione urbana del Borgo di Piale presentato all’ufficio tecnico comunale perché possa arrivare alla valutazione del ministero dell’Interno: Comitato Borgo di Piale, associazione Ponti Pialesi e Rose Blu hanno reso testimonianza di coprogettazione, specificando come nonostante le tante necessità del quartiere, si sia deciso di indicare un progetto di riqualificazione e rigenerazione perfettamente rispondente alla specifiche del bando PNRR, che prevede la riqualificazione delle due ex scuole del quartiere già destinate a scopi sociali e culturali con l’annesso campo di calcio e la riqualificazione della Piazza Generale Bevacqua sita in un’area marginale del Borgo.
Si va avanti: dopo Porticello, Acciarello, Pezzo e Piale, «il prossimo fine settimana – annunciano i promotori dell’Assemblea- incontreremo cittadini ed associazioni di Villa Centro e Cannitello, direttamente nei quartieri, con l’occhio puntato ai bandi che di giorno in giorno vengono pubblicati, per individuare le misure giuste alle esigenze di intervento che stanno emergendo, sempre grazie all’impareggiabile e gratuito lavoro dei tecnici villesi».
«Già si sta lavorando ai bandi sull’impiantistica sportiva: lunedì 4 aprile incontro nel salone del Nuvola Rossa (via 2 Novembre) – continuano – dove protagoniste saranno le associazioni sportive. Villa non ha più un impianto sportivo agibile e vive una situazione drammatica, nonostante gli sforzi abnormi di tutte le associazioni del territorio che sostengono costi enormi per mantenere spazi di sana crescita ai giovani. È ora di usare i bandi Pnrr per restituire gli impianti alla Città. Questo perché – spiegano – noi siamo Cittadini e abbiamo a cuore le sorti del nostro paese. Politica nel senso nobile del termine è questo, la cura dell’interesse collettivo: allora sì noi facciamo politica, non di parte, senza un tornaconto personale se non quello della vivibilità del nostro territorio. Il Pnrr passa adesso, il Piano di zona è un impegno che continua nel tempo: non ci sottraiamo alla responsabilità di coinvolgere i cittadini, sapendo che questo è un diritto e un dovere costituzionale. L’art. 118 della Costituzione sancisce il principio della coprogettazione; la Corte costituzionale dice che i cittadini devono (devono e non possono!) partecipare. Questo stiamo facendo e questo – concludono – continueremo a fare, anche dopo il Pnrr».
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