VILLA SAN GIOVANNI – Per i 5 ex sindaci promotori del “Laboratorio Villa2022” è giunto il momento di fare sintesi, di passare alla scelta del candidato alla carica di primo cittadino e all’allestimento della squadra che concorrerà alle elezioni amministrative del prossimo 12 giugno. Non lo faranno da soli ma con il contributo della società civile, di associazioni e cittadini attivi che hanno accolto il loro invito a partecipare all’incontro-dibattito di venerdì pomeriggio nella sede della Sala Operaia.
Il tempo è poco e i nomi, almeno ufficialmente, ancora non ci sono, ecco perché il termine fissato per l’indicazione delle proposte è il 25 aprile: entro questa data, infatti, Giancarlo Melito (assente all’incontro perché impegnato a Milano), Rocco Cassone, Totò Calabrò, Rocco La Valle e Mimmo Aragona si aspettano indicazioni dalla società civile, per mettere sul tavolo nomi e profili di aspiranti sindaci e consiglieri che siano in possesso di qualità e capacità professionali e umane tali da imprimere una svolta positiva alla città.
È toccato a Salvatore Ciccone, capogruppo di minoranza al Comune villese ed esponente del “Lab Villa 2022”, moderare gli interventi che si sono susseguiti nel corso della riunione. A cominciare da quello di Totò Calabrò, che ha ricordato il senso dell’iniziativa con gli ex colleghi sindaci e dettato la ricetta affinché Villa possa superare «l’ora più buia»: «Il momento è drammatico e, quindi, abbiamo lanciato un appello per smuovere le acque e avviare una riflessione per spingere le migliori energie della città a mettersi a disposizione. Ci siamo esposti, dicendo da subito di non essere interessati a candidarci in prima persona». Tradotto: quello dei 5 ex sindaci è un ruolo di promozione, di sostegno, di raccordo, di trasmissione di esperienze, che ha lo scopo di stimolare una classe dirigente rinnovata e capace, tutta proiettata alla risoluzione delle tante problematiche cittadine acuite dal dissesto economico. E qui Calabrò ha avvisato: «Il debito del Comune verrà pagato dai cittadini e non dallo Stato. Chi entra al Comune entra per servire e amministrare, si scordi prebende e cose varie visto che pure le indennità sono ridotte del 50%. Personalismi e individualismi sono davvero fuori luogo in un periodo così, l’unica cosa che serve è un grandissimo impegno per recuperare risorse, riorganizzare la macchina comunale, studiare le prospettive future, ricostruire l’identità cittadina e il senso di comunità. Come? Con dialogo, capacità di stare insieme, competenze, collaborazione i comuni vicini». Calabrò ha inoltre ribadito che le porte del “LabVilla2022” restano aperte a tutti, sempre. Invito poi rilanciato dagli altri ex sindaci, e molto apprezzato dai partecipanti intervenuti per dire la loro sulla situazione villese e su ciò che servirebbe per risollevarla.
Unanime la consapevolezza emersa, ossia che «chi sarà chiamato ad amministrare – come crudamente detto dall’ex sindaco La Valle – si porterà addosso una croce, col dissesto e tutto il resto». Ma la voglia di vincere c’è tutta, puntando senza se e senza ma su «un’opzione politica unitaria, aperta, transpartitica, competente, seria, non ideologica». E investendo su cinque parole chiave, come sciorinato a gran voce da Enzo Musolino (Coordinamento Pd locale): «Il nostro metodo è assolutamente nuovo, alternativo. Quali caratteristiche servono per amministrare Villa? Meritocrazia, disinteresse, passione, tradizione, rinnovamento».
Ma che cosa hanno chiesto i gruppi, le associazioni e i cittadini presenti? Più spazio ai giovani (anche nell’istituzione comunale), sport e strutture per praticarlo, approdi a sud per liberare la città dal traffico e dall’inquinamento, risoluzione della questione idrica, istituzione dei consigli di quartiere, attuazione convenzione con Asp del 2011, servizi, lavoro, vivibilità, coprogettazione, attenzione verso le fasce deboli. Questi e tanti altri temi saranno al centro del programma amministrativo della lista di candidati che sta per nascere, che dovrà essere pronta nel giro di pochissimo: «Dateci le vostre indicazioni, possibilmente entro il 25 aprile», hanno rilanciato i 5 ex sindaci rivolgendosi alle persone in sala. Una richiesta accorata, urgente, che però non cancella il sospetto che in realtà la squadra sia pronta (o quasi) da tempo.
Francesca Meduri
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