Ricorre oggi 1 maggio 2022 il secondo anniversario della scomparsa del Prof. Domenico Crimi, docente di Lingue Straniere in pensione, scrittore, giornalista, che per oltre un ventennio ha raccontato la città di Villa San Giovanni e i centri limitrofi dalle colonne del Il Quotidiano della Calabria, oggi Il Quotidiano del Sud.
Mimmo Crimi se n’è andato il 1° maggio di due anni fa, nella giornata dedicata alla Festa del lavoro e dei lavoratori: una straordinaria coincidenza del destino per lui che è stato sempre attentissimo ai problemi dei lavoratori di Villa San Giovanni e del suo hinterland, e che ha inoltre ricoperto, in varie riprese, incarichi, anche direttivi nella Cgil Scuola degli anni 70/90 e alla Camera del Lavoro cittadina. Senza dimenticare il suo lungo impegno politico, che mai gli ha impedito di riportare le notizie nel rispetto di tutti e, quindi, nel rispetto dei principi di imparzialità, correttezza, lealtà.
Una persona di alto profilo, umano e culturale; una persona benvoluta e stimata da tutti per garbo, educazione, sensibilità, altruismo, professionalità, preparazione; una persona innamorata di Villa San Giovanni, la sua città d’adozione, dirimpettaia e così simile, almeno paesaggisticamente, alla sua terra d’origine, la Sicilia, rimastagli sempre nel cuore.
Nativo di Castroreale (Messina) e poi sbarcato sulla sponda opposta, Mimmo Crimi conosceva bene le bellezze e le fragilità del territorio e del tratto di mare tra Sicilia e Calabria, anche per questo manifestò perplessità sulla costruzione – rimasta comunque fantomatica – del Ponte sullo Stretto. E conosceva benissimo, anche grazie alla sua attività letteraria e giornalistica, la storia del tessuto economico-produttivo del comprensorio villese. Il suo libro “Villa San Giovanni nel mondo del lavoro. Ieri e oggi”, edito nel 2004/2005 dalla Casa editrice “OggiNoi” del Prof. Francesco Mazzà, è un dono prezioso per Villa: un accurato lavoro di ricerca e approfondimento, con informazioni e testimonianze inedite sulle principali attività produttive locali dal dopoguerra in poi. Un’opera in cui c’è tanto da imparare, da conoscere, da scoprire, e che certamente meriterebbe di essere ancora valorizzata e divulgata, soprattutto tra le nuove generazioni che sanno poco o nulla del territorio e della storia di Villa San Giovanni.
Un’opera la cui stesura ha impegnato l’autore per alcuni anni, una testimonianza sul passato di Villa con tanto di dedica a tutta la cittadinanza villese. Un coinvolgente tour che ha portato Mimmo Crimi a gettarsi a 360 gradi nel mondo del lavoro a Villa San Giovanni, trattando della seta, della pesca, delle industrie, manifatturiere e non, del commercio, del turismo, della ristorazione, dell’artigianato e delle altre attività, «sempre con puntualità e scrupolo, approfondendo, esplorando, annotando per poi raccontare», recita un tratto della prefazione del libro a cura del Prof. Mazzà. Che prosegue: «La città, pertanto, non può che dire grazie a Domenico Crimi, non solo per aver recuperato alla memoria di tutti “pezzi” importanti della sua storia, ma anche per il forte legame che lo stesso Crimi mostra di avere con l’intera comunità sociale villese nella quale vive e opera ormai da tantissimi anni».
E un grazie perché, nonostante il senso di rammarico che pervade l’intera opera per tutto ciò che a Villa si è perduto, per le potenzialità non sviluppate e per l’incertezza del futuro, Mimmo Crimi non cede alla sfiducia e alla rassegnazione, spronando le giovani forze politiche (e non) ad avere coraggio per far fare il salto di qualità alla città. Un consiglio più che mai attuale e necessario: la Villa di oggi, a un passo dal baratro, ha il dovere morale di fare tesoro del grande esempio di vita lasciato dal Prof. Crimi.
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