VILLA SAN GIOVANNI – È Cosimo Antonio Calabrò l’unico dei 5 ex sindaci di “LabVilla2022” a rompere il silenzio calato tra di loro dopo le divergenze che, di fatto, hanno fatto saltare il tavolo della discussione che era stata avviata. E lo fa con un intervento in cui la parola d’ordine è “coraggio”, elemento imprescindibile affinché le cose possano davvero cambiare. Un appello accorato, quello di Calabrò, a una settimana esatta dalla presentazione delle liste elettorali che si contenderanno la guida della città di Villa San Giovanni.
«È, questo, un appello – esordisce Calabrò- che nasce dal sentimento di attaccamento a questa terra, un appello che rivolgo ai cittadini, al mondo ecclesiastico, delle associazioni, affinché gli elettori vivano le elezioni del 12 giugno come un momento coraggioso, decisivo, vitale per il futuro della nostra Comunità che è chiamata non a scegliere un Sindaco, ma a scrivere una storia nuova e diversa per la nostra Città.
Chi si sta affannando, nella confusa e ormai imminente messa a punto delle liste elettorali, con fughe in avanti e personalismi, non è interessato a costruire un rapporto dialogico e di fiducia con la città e finirà per logorare irrimediabilmente il rapporto con i cittadini stanchi di vivere il degrado economico, amministrativo e culturale e finirà con lo svilire e banalizzare il più impegnativo dei valori della Democrazia Costituzionale, quello della Rappresentanza.
Con questi sentimenti – ribadisce l’ex sindaco – ho speso il mio nome nell’iniziativa degli ex amministratori, per contribuire a dare alla città una figura che avesse già le qualità per conquistare, giorno per giorno, l’autorevolezza necessaria a rappresentare e difendere la comunità.
Avevamo tutti e forse ancora abbiamo, il dovere ma anche l’assoluta necessità, di fare scelte coraggiose – sprona Calabrò – che intendano rinnovare i contenuti ed i metodi della politica; che sappiano trasmettere entusiasmo necessario per rendere finalmente compiuta la Comunità.
Siamo in un passaggio delicato della Storia di Villa San Giovanni; le recenti vicende hanno creato disorientamento, sfiducia, depressione. Il dissesto finanziario del Comune imporrà scelte difficili, impopolari ed il contesto socioeconomico generale rischia di far diventare la situazione pesante e drammatica. Saranno anni in cui scelte coraggiose e giuste permetteranno una ricostruzione morale civile ed economica della Città, mentre il perseverare nella cultura dei piccoli favori e dei privilegi, nei metodi sbagliati generati da una visione mediocre del bene comune, aumenterà il disagio ed il danno che i cittadini saranno chiamati a pagare.
Ci troviamo, quindi, di fronte una situazione difficile e complessa, per superare la quale – aggiunge – è necessario che ciascuno rinunci a qualcosa e abbiamo bisogno di farlo tutti insieme per giungere a quella necessaria riconciliazione tra la politica dell’amministrare e la Comunità. Bisogna essere consapevoli che una classe dirigente non si improvvisa, non s’inventa, non rappresenta la sommatoria di precedenti esperienze amministrative, non si eredita ma si forgia sulla competenza e sulla capacità di ascoltare e dialogare con il linguaggio della verità e senza lasciare indietro nessuno.
Voglio continuare a credere che una città bella, vivibile, solidale sia ancora possibile. Ci credo perché sono convinto che occorra fare tesoro degli errori del passato e costruire insieme un futuro per le nuove generazioni cui dobbiamo lasciare un mondo migliore di come lo abbiamo trovato, intanto cominciando ad abbandonare l’uso del pronome personale “io” con il più democratico e socializzante “noi”.
Sento il bisogno, per questo, di fare un appello soprattutto a chi, giustamente, ha inteso sottrarsi alle discrasie di un sistema politico per continuare ad essere libero.
L’invito, quindi, è a fare uno sforzo – conclude Calabrò – per superare ogni ritrosia, liberarsi da ogni vincolo e dalle faziosità, recuperare l’entusiasmo e lo spirito comunitario, sollecitando orgoglio, responsabilità e senso di appartenenza alla Comunità Villese».
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