«Su incarico dell’Associazione “la Madonnina” e dei consociati della Associazione “la Madonnina”, in ossequio alle finalità associative perseguite, – inizia così il comunicato del legale – ho provveduto a inoltrare una formale diffida indirizzata al Ministero della Transizione Ecologica, al Dipartimento di Protezione Civile della Regione Calabria, alla Città Metropolitana di Reggio Calabria e al Comune di Villa San Giovanni per richiedere, a tutela del litorale di Cannitello, l’immediato avvio delle attività “tampone” di ripascimento artificiale, mediante l’utilizzo di sedimenti provenienti dai corsi d’acqua afferenti a bacini idrografici o sub-bacini, per l’alimentazione della fascia litoranea (es.: priorità di finanziamento per interventi che utilizzano sedimenti provenienti dalle aste fluviali, invasi e opere idrauliche) anche con riferimento all’art. 114, comma 2 e all’art. 117, c. 2-quater del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e norme regionali di settore inerenti la realizzazione delle opere di manutenzione straordinaria e ordinaria dei corsi d’acqua e dei grandi invasi, nonché per avviare la “rimessa in circolo” nella dinamica costiera dei sedimenti provenienti da: – ambiti portuali (es.: gestione consortile della manutenzione ordinaria delle imboccature portuali, incentivando la corretta applicazione del DM 173/2016); – tratti costieri sovra-sedimentati; – scavi eseguiti per interventi in campo civile/edile lungo la fascia litoranea; – by pass di sedimenti. Si tratta di interventi non procrastinabili – continua l’avvocato – per porre rimedio ai gravi danni alle abitazioni del litorale di Cannitello che si stanno reiterando ad ogni evento meteorologico, anche di lieve entità; trattasi di vere e proprie devastazioni al tessuto urbano. Tale diffida veniva riscontrata soltanto dalla Città Metropolitana per comunicare che gli interventi con carattere d’urgenza sono di competenza del Comune di Villa San Giovanni e che la programmazione degli interventi definitivi, finalizzati anche a correggere gli scellerati interventi della stessa Città Metropolitana, sono ancora alla fase dello studio. Il Comune di Villa San Giovanni non ritiene di rispondere alle Associazioni, tuttavia contemporaneamente tollera (o peggio autorizza) la collocazione di scogli a difesa di singole abitazioni; tali interventi, sebbene consentano la temporanea risoluzione di singole posizioni, di fatto aggravano il complessivo fenomeno erosivo. La collocazione di scogli con concentrazione in un luogo unico, oltre che sotto l’aspetto prettamente tecnico, ha allarmato l’Associazione anche sotto altro e diverso profilo, in quanto sta determinando una alterazione, in maniera irreparabile, del paesaggio senza alcuna considerazione per le tracce di storia a cultura millenaria che caratterizza tale specifico territorio».
Lo scrivente difensore, per conto dell’Associazione “la Madonnina”, ritiene pertanto «assolutamente doveroso portare all’attenzione pubblica tale problematica in quanto attinente alla gestione – assolutamente opinabile – della cosa pubblica e che incide inevitabilmente anche sulle sorti delle proprietà private. Gestione che si contesta in quanto, si ribadisce, miope non soltanto rispetto alla reale efficacia di tali interventi bensì anche rispetto al patrimonio storico, culturale e sociale che, per tali irresponsabili iniziative, finisce per essere esposto a rischi incalcolabili. L’Associazione “La Madonnina” è, ancora una volta, costretta a sollecitare pubblicamente l’adozione di interventi immediati, in via d’urgenza, atti ad arginare nel breve periodo il fenomeno erosivo, in un’ottica di conservazione del patrimonio esistente, affinché si possa addivenire a soluzioni definitive nel medio periodo. Pur tuttavia, ciò che le Amministrazioni sembrano ignorare, nonostante le costanti denunce avanzate, è la rapida e inesorabile erosione del litorale che, se non affrontata subito, rischia di compromettere il territorio in maniera irreversibile, rendendo assolutamente inutile ogni intervento a causa del definitivo deterioramento del territorio. Si reitera pubblicamente l’invito già rivolto alle Amministrazioni competenti in merito a una interlocuzione – conclude l’avvocato Ruggiero – finalizzata a concertare interventi concreti a tutela del litorale di Cannitello che tengano conto anche delle esigenze della comunità e dei privati cittadini, in un’ottica di gestione della cosa pubblica costruttiva, lungimirante e sostenibile.
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