L’ingresso di Giusy Caminiti al palazzo comunale è un tripudio di applausi ed emozioni

VILLA SAN GIOVANNI – Quella di ieri è stata la giornata dell’emozione per il neo sindaco Giusy Caminiti, che ha fatto il primo ingresso a Palazzo San Giovanni insieme alla sua squadra (eletti e non), alla sua famiglia e a tantissimi sostenitori. Lunghi e calorosi applausi per lei e per l’intero gruppo de “La lista civica per Villa”, in un clima generale di entusiasmo, felicità, fiducia.

La giornata è iniziata con le attività tecniche di verifica e attestazione del risultato elettorale, che hanno richiesto diverse ore di lavoro (dalle 10 alle 16 circa); è poi proseguita con la proclamazione degli eletti all’entrata della sezione 1-seggio “Villa Centro” (scuola media “Rocco Caminiti”), per concludersi appunto nell’aula consiliare. Qui è stato un tripudio vero e proprio, soprattutto nel momento in cui Giusy Caminiti ha indossato la fascia da sindaco prendendo così ufficialmente le redini del palazzo municipale e della città. La sua intenzione è quella di mettersi subito al lavoro tra carte e faldoni, chiedendo giusto qualche altro giorno per motivi organizzativi, per fare il punto della situazione e per coordinare la squadra. Il sindaco ha ribadito lo spirito di un progetto fondato sulla partecipazione, sull’inclusione, sull’ascolto. Nessuno a Villa dovrà restare indietro e la porta del Comune sarà sempre aperta a tutti gli uomini e le donne desiderosi di proporre, di suggerire, di costruire.

D’ora in avanti partirà la ricostruzione: della città e della comunità. «Qui – ha detto Giusy Caminiti – c’è un ente, dei dipendenti, un’amministrazione che vuole dare risposte ai cittadini e che farà di tutto per farlo. Tutti e 17 continueremo a camminare insieme, come voi, amici, supporter, parenti, ci avete visto in questa campagna elettorale. Ma qua dentro c’è sempre posto per tutti, anche per chi ha fatto campagna elettorale dall’altra parte. Speriamo di avere dei consigli comunali accesi, in cui ci confronteremo con i consiglieri di minoranza. A loro chiediamo di esercitare il compito più importante, il compito di controllo. E loro lo sapranno esercitare, ma chiaramente noi in questo momento abbiamo l’orgoglio di dire che la storia la cambia chi vince». fra.me