VILLA SAN GIOVANNI – Al poliambulatorio Asp di Villa San Giovanni la procedura per scegliere o sostituire il medico di base è un’odissea o quasi. Sicuramente, una questione di sveglia e di fortuna. L’ufficio competente funziona solo due volte a settimana, martedì e venerdì, dalle 8,30 per circa due ore e solo per i primi dieci utenti che si presentano allo sportello. La fila per disbrigare la pratica inizia dalle 6 del mattino e chi arriva entro l’orario ufficiale ma dopo i primi dieci resta escluso e rimandato all’altro giorno utile, quando però si ripresenta lo stesso identico problema. Il personale scarseggia e l’unico impiegato che esegue la procedura non riesce a occuparsi di oltre dieci persone. La raccomandazione che l’impiegato dà a chi chiede informazioni e moduli per la scelta del medico di famiglia è quella di arrivare in larghissimo anticipo rispetto all’orario di apertura, spiegando in tono seccato che molta gente arriva all’alba per accaparrarsi i primi dieci biglietti di prenotazione. Soltanto dieci utenti al giorno (su due soli giorni a settimana in cui è previsto lo svolgimento del servizio) vengono presi in carico. Il limite è anche messo nero su bianco in un avviso affisso all’ingresso della struttura. È chiaro che, ogni volta, è un caos di mugugni e proteste contro l’ennesima anomalia del sistema sanitario reggino. Chi resta fuori di un soffio dall’elenco dei primi dieci fortunati è costretto ad andare via, magari dopo aver preso un permesso di lavoro per risolvere la faccenda del medico di base. C’è chi, dopo il trasferimento o il pensionamento del proprio medico di famiglia, prova da giorni, anzi settimane, a sostituirlo senza riuscirci. A questo punto sarebbe opportuno organizzare il servizio tramite prenotazione telefonica, scongiurando così lunghe e inutili code e pericolosi assembramenti in tempi di pandemia da covid-19. Certo è che la situazione del poliambulatorio Asp di Villa San Giovanni non accenna a migliorare. Depauperata nel tempo di diversi servizi fondamentali, la struttura sembra avere sempre più difficoltà a garantire il diritto alla salute del vasto comprensorio che abbraccia Villa e i centri limitrofi. (Francesca Meduri – dal Quotidiano del Sud 15 luglio 2022)
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