Villa, consiglio comunale compatto sul Dpss: «No alla proposta di Mega, sì al porto a sud con fondi Pnrr»

15 Settembre 2022
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VILLA SAN GIOVANNI – Di seguito il documento approvato dal consiglio comunale di Villa San Giovanni il 13 settembre 2022:

Questo Consiglio Comunale, a seguito di approfondita discussione durante i lavori del 13 settembre 2022, dopo aver preso atto delle osservazioni pervenute all’Ente in riscontro all’avviso pubblico prot. 24764 del 23.08.2022 e successiva integrazione prot. n. 25029 del 26.08.2022, in merito alla proposta avanzata dall’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto nelle due successive ipotesi progettuali dell’1 agosto 2022 e del 25 agosto 2022, facendo proprie le discussioni per come nel verbale del punto all’ordine del consiglio comunale da intendersi integralmente richiamato, manifesta in maniera unanime il no all’inaccettabile potenziamento dell’attraversamento dello Stretto con la localizzazione di approdi/scivoli per traffico gommato a nord dell’attuale stazione marittima, nell’area frontistante i locali della Capitaneria di Porto.

Il DPSS (Documento di Programmazione del Sistema Portuale dello Stretto) non tiene conto delle necessità della Città di Villa San Giovanni e di un’area più vasta (qual è quella dell’ex ASI oggi CORAP la cui centralità è stata richiamata a ragione dal Presidente dell’Associazione dei Comuni dell’Area dello Stretto e sindaco di Campo Calabro Sandro Repaci) cui il nuovo sistema dei trasporti dovrà dare risposte.

Non è una posizione di oggi quella espressa dal consiglio comunale, perché la stessa è la richiesta avanzata dalla Città sin dall’accordo di programma degli anni ’90 e ribadita sempre con l’unanimità del civico consesso fino all’aprile 2022: la Città chiede lo spostamento degli approdi a sud, con un sistema unico che la liberi finalmente dall’attraversamento intraurbano (viale Italia, piazza Arena-ex piazza Stazione, via Marinai d’Italia e via Salvo d’Acquisto sono ad oggi arterie con servitù di passaggio dei mezzi leggeri e pesanti da e per la Sicilia) e che preveda l’autoporto (le cui aree sono già in proprietà e la cui realizzazione è già stata finanziata con i fondi del DPCM 2003, tanto che l’ente è dotato di un progetto definitivo) e l’asta di raccordo con il nuovo porto a sud, con il conseguente ripascimento della spiaggia di Acciarello, la restituzione degli attuali attracchi in concessione alle società private di navigazione per ampliare l’area diportistica e la restituzione dei piazzali autostradali come polmone a verde quale opera compensativa di cinquant’anni di inquinamento atmosferico ed acustico.

La Città è stata ed è schiava di un sistema trasportistico inadeguato e non più sostenibile: chiede che il “PNRR per migliorare l’attraversamento dinamico dello Stretto di Messina” realizzi gli obiettivi dichiarati dal Mims, ossia “migliorare l’attraversamento ferroviario e quello veloce dei passeggeri; favorire la transizione ecologica della mobilità marittima e ridurre l’inquinamento”.

Pertanto, realizzare gli approdi a sud per i cittadini di Villa San Giovanni comporta effetti diretti e indiretti.

I primi sono chiaramente:

  • modernizzare le infrastrutture nel rispetto del clima e dell’ambiente;
  • rimuovere uno degli ostacoli che frenano lo sviluppo della città, consentendole di fare un salto di qualità;
  • ridurre gli inquinamenti atmosferici prodotti dal trasporti, come il percolato e il biossido di azoto che danneggiano la salute umana e l’ambiente soprattutto nella nostra città attraversata da milioni di autoveicoli e autocarri.

I secondi derivano inevitabilmente dall’offerta dei vettori marittimi. Nello specifico:

  • consentire alle navi che attraversano lo Stretto di raggiungere in minor tempo l’approdo siciliano comporta di ridurre l’inquinamento ambientale da trasporto marittimo responsabile insieme al trasporto aereo del 30% delle emissioni complessive del gas serra; migliorare le condizioni di sicurezza della navigazione nello Stretto di Messina;
  • realizzare gli approdi a sud significa investimenti pubblici (RFI) che puntano ad interconnettere i territori della Calabria, e l’Italia con le reti Europee, ridurre le diseguaglianze territoriali tra Nord e Sud, e migliorare i servizi per la qualità della vita delle persone; investire nel trasporto su rotaia, rispettando le direttive Europee secondo le quali entro il 2030 il traffico ferroviario merci dovrà raddoppiare e aumentare del 50% rispetto ai livelli del 2015; sviluppare ed incentivare il trasporto intermodale (ferro-gomma e mare-gomma) nell’area di Bolano per raggiungere l’obiettivo di contenere il più possibile le emissioni nocive generate dal trasporto.

A nostro modesto parere l’impegno dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto deve essere quello di ideare, progettare, realizzare gli approdi a sud perché necessari allo sviluppo sostenibile dell’Area dello Stretto mettendo a sistema le aree industriali di Campo Calabro, Reggio Calabria e Villa San Giovanni, e Messina con il porto e le ferrovie.

Guardare alla intermodalità dei trasporti tra la Calabria e la Sicilia che in futuro potrebbe svilupparsi nell’Area dello Stretto significa favorire la sostenibilità ambientale, vero obiettivo dell’Europa con i fondi del PNRR.

Non vi è dubbio che si tratti del più ampio investimento dello Stato “da molti anni a questa parte” ed è per tale ragione che l’investimento deve rispondere alle esigenze della Città.

L’amministrazione comunale prima e l’intero consiglio dopo (in carica dallo scorso 30 giugno 2022), supportato da quanti hanno inteso offrire le proprie osservazioni, ha già chiesto in aula e a mezzo stampa all’Autorità di Sistema Portale dello Stretto di impegnare le somme del “PNRR per migliorare l’attraversamento dinamico dello Stretto di Messina” nello spostamento a sud degli approdi, di concerto con l’azione messa in atto dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria che ha impegnato la somma di 578mila euro per la progettazione. Al di là della localizzazione degli stessi (che dovrà essere supportata da adeguati studi scientifici e da una corretta analisi costi benefici, in termini non soltanto trasportistico-economici, ma anche e soprattutto ambientali, di salvaguardia della costa, di nuovo modello di sviluppo sostenibile), non c’è altra decisione per l’attraversamento del gommato che questa Città sia disposta ad accettare, neppure come temporanea e propedeutica al porto a sud.

Condividiamo a pieno e facciamo nostre le preoccupazioni del presidente Mega sullo “stato di arretratezza” del nostro scalo e sui “livelli di qualità dei servizi per i passeggeri molto bassi” ma certamente non sono i Villesi a non essersi accorti di ciò o, peggio, ad averlo determinato. Così come non è ai Villesi che, oggi, dopo tanta paziente attesa, può attribuirsi la responsabilità di voler mantenere lo status quo perché la Città anela a un cambiamento che sia miglioramento e non peggioramento delle condizioni attuali.

Il no a nuovi ormeggi pubblici per i traghetti non limita la libera concorrenza e la possibilità di un terzo vettore nell’attraversamento: lo “scivolo 0” è quello deputato a garantire la libera concorrenza e una diversa collocazione degli ormeggi dei mezzi leggeri (con pontili galleggianti e/o lungo la banchina esistente lato nord e dinanzi i locali della Capitaneria di Porto, sullo stile di quanto avviene in atto a Messina) restituirà allo “scivolo 0” la sua unica funzione. Per non dire che ad oggi almeno tre invasature (una in concessione alle società private di navigazione e due in uso a RFI) non sono utilizzate e potrebbero essere quelle gli ulteriori ormeggi a servizio del potenziamento dell’attraversamento dinamico dello Stretto.

Permettere la realizzazione di nuovi ormeggi all’interno del porto storico avrebbe nefaste conseguenze per la città: porterebbe al centro di Villa anche il traffico oggi “confinato” (si fa per dire!) nei piazzali RFI, a soli 300 metri dal cuore della Città – Piazza Valsesia – e dalle scuole, in un’area che oggi è anche più inquinata di viale Italia a causa della sua depressione. Il livello di inquinamento ambientale della Città e l’incidenza delle malattie cardiache ed oncologiche parlano chiaro: nessuna azione, anche solo potenzialmente peggiorativa della già critica situazione ambientale, verrà tollerata sul territorio comunale. Giammai una nuova banchina (come quella proposta dall’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto) potrà diventare un nuovo piazzale a mare per i mezzi in attesa di imbarco, contravvenendo a ogni indicazione dell’Europa e alla logica dei finanziamenti PNRR sulla riduzione dei fattori inquinanti e dei tassi di incidenza degli stessi.

Rispetto alla realizzazione degli ormeggi per i mezzi veloci e alla realizzazione di una nuova stazione marittima, senza alcuna opposizione pregiudiziale, la soluzione proposta non può essere accettata: 20mila metri quadrati di banchina per ospitare i mezzi veloci è impattante e per nulla dimensionata alla funzione. Si rimane disponibili a un’interlocuzione mirata all’ottimizzazione degli attracchi dei mezzi veloci per implementare i servizi ai passeggeri.

Autoporto di Castelluccio (da realizzarsi da parte dell’ente con i fondi residui del DPCM), bretella di collegamento, nuovi banchinamenti, piazzali operativi, stazione marittima, nuovi approdi tutto a sud dell’attuale porto storico ferroviario, ripascimento della spiaggia di Acciarello, restituzione alla Città degli approdi dismessi dalle società private da convertire in porto turistico comunale per la nautica da diporto, realizzazione da parte dell’ente degli approdi turistici in località Croce Rossa: su questi interventi il consiglio si trova d’accordo, con le modalità che andremo a specificare nel dettaglio con riguardo all’autoporto, all’area del molo sottoflutto, alla restituzione dei piazzali autostradali e degli approdi in concessione alle società private di navigazione, per cui il presidente Mega ha già assicurato disponibilità.

Il DPSS non potrà non tenere conto della assoluta ed urgente necessità che l’Autorità Portuale intervenga sui quattro torrenti che sfociano nelle aree di sua competenza (Solaro, Lupina, Immacolata e Campanella) la cui mancata regimentazione anche alla foce comporta danni e disagi notevoli alla Città: dovranno essere progettati e realizzati gli interventi sugli scatolari, per come ipotizzato a giugno dall’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto senza che però vi sia traccia nelle due ipotesi poi inviate.

Questa è una fase pre-procedimentale che abbiamo ritenuto fondamentale per arrivare consapevoli della volontà cittadina alla fase decisionale: per questo abbiamo voluto coinvolgere la Città in tutte le sue anime e componenti e il contributo di questo consiglio comunale è sintesi delle posizioni espresse oggi e ieri, in continuità con un comune sentire, nella logica di “far respirare” la Città senza voler negare la sua vocazione trasportistica, garantendo da subito condizioni di sicurezza per il transito pedonale. Oggi per la Città di Villa San Giovanni è l’occasione giusta per avere il suo porto a sud con un collegamento autostradale diretto ed esclusivo e un’area di accumulo mezzi fuori dalla Città.

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