L’alluvione nelle Marche e l’esondazione dei torrenti ha scosso l’Italia intera. Innanzi alle vittime di questa tragedia i media e l’opinione pubblica si sono scatenati nella ricerca del colpevole e del capro espiatorio, additando con facilità i Comuni quali responsabili delle mancate opere di manutenzione. In Calabria il dissesto idrogeologico è un rischio con cui si convive nel quotidiano ed alcuni scenari, annunciati e preannunciati, fanno tremare le vene ai polsi degli amministratori locali. Un esempio concreto è quello del Comune di San Roberto, alle prese da anni col torrente Catona e l’ex Provincia.
«La Città Metropolitana di Reggio Calabria stessa, vista la straordinarietà della manutenzione da attuarsi, ha ribadito più volte la propria competenza sulla pulizia del torrente Catona e sul rifacimento degli argini spezzati, sia a me personalmente che innanzi a numerose riunioni convocate in Prefettura nell’ambito di un apposito tavolo tecnico, avviato nell’estate 2021 ed a cui ha partecipato pure il Comune di Fiumara – spiega il sindaco Antonino Micari – Un intero anno però è trascorso e di risultati non ne ho visti, anzi, la vegetazione è aumentata ed i detriti in alcuni punti si sono ammassati in modo allarmante. Il Comune di San Roberto non ha la competenza per intervenire e non ne ha materialmente i mezzi, altrimenti sarei già intervenuto in prima persona. Sento tutto il peso di questa situazione incresciosa, che si trascina e che temo attirerà le dovute attenzioni solo dopo una tragedia. Ricordo come nel 2002 fui chiamato ad evacuare alcune famiglie nel cuore della notte. Quella volta andò bene, ma le emergenze non si affrontano solo con l’aiuto del padreterno, serve prevenzione. E sappiate che come San Roberto nell’entroterra aspromontano sono diversi i Comuni nelle nostre medesime condizioni. Con l’incolumità pubblica non si scherza, ciò che noi cerchiamo è solo la salvaguardia e la sicurezza della vita umana».
Il sindaco ha dato di nuovo mandato all’Ufficio Tecnico a svolgere ulteriori sopralluoghi per mappare fotograficamente il tratto di torrente nel territorio sanrobertese. Una nuova relazione e un nuovo sollecito verranno approntati ed inviati alla Città Metropolitana ed alla Prefettura, rinnovando l’invito ad interventi concreti sul territorio.
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