VILLA SAN GIOVANNI – A conclusione di una seduta fiume del consiglio comunale la maggioranza ha dato l’ok alla proposta di modifica della convenzione tra il Comune e l’Istituto “Maria Ausiliatrice”, mentre l’opposizione guidata da Marco Santoro ha preferito abbandonare l’aula senza pronunciarsi sul voto.
Ecco, in grassetto, quanto deliberato (in 5 punti) dalla squadra di governo guidata dal sindaco Giusy Caminiti:
- Di approvare la sospensione in via cautelativa del contributo di cui all’art 2 della convenzione con l’Istituto Maria Ausiliatrice approvata con D.C.C. n. 10 del 27/02/2019 fino a prossima determinazione sull’art. 2 della medesima convenzione;
- Di presentare all’Istituto Maria Ausiliatrice una proposta di accordo che preveda le modifiche all’art. 2 della convenzione approvata con D.C.C. n. 10 del 27.02.2019 ispirati ai principi di seguito elencati:
– il Comune conferma la concessione del comodato in uso gratuito dell’intero immobile di sua proprietà, sito in Villa San Giovanni (RC) alla via Asilo, con ogni pertinenza ed accessione, a far data dalla firma della stessa e per la durata di anni 3, come da regolamento per la gestione del patrimonio approvata con DCC n.5 del 31.03.2015;
– stante il dichiarato dissesto finanziario dell’Ente, la necessità di rispettare i vincoli di bilancio e ridurre le spese al fine di consentire il mantenimento dei servizi essenziali, le parti convengono che nessun contributo verrà erogato in forza della convenzione approvata con D.C.C. n. 10 del 27.02.2019 a far data dal 01.07.2022, atteso che saranno adottate tutte le misure possibili per salvaguardare le attività in essere, attivando forme di partenariato con l’Istituto, per l’intercettazione di fondi extra comunali e la partecipazione a bandi strettamente connessi alle attività educative e sociali, ludico, ricreative e sportive, promuovendole e proiettandole per il futuro;
-in forza del contratto di comodato, come per legge, le utenze tutte sono da intendersi a carico del comodatario e dovranno essere volturate;
- Ritenuto altresì, di dover modificare ed eliminare in premessa e all’art. 7 della Convenzione, la parte in cui si descrivono le modalità di incasso per l’iscrizione, la mensa scolastica e la retta mensile al momento incamerate dal Comune, ma che verranno direttamente gestite dall’Istituto Maria Ausiliatrice, si propone di dare indirizzo ai Responsabili del Settore Affari Generali e del Settore Economico Finanziario al fine di predisporre la restituzione delle somme versate dagli utenti iscritti presso l’Istituto Maria Ausiliatrice e incamerate dall’Ente dal mese di Settembre 2022 e fino alla sottoscrizione dell’accordo, nonché di provvedere a che gli utenti paghino quanto dovuto direttamente all’Istituto Maria Ausiliatrice;
- nel caso di mancata sottoscrizione della proposta di accordo di cui al punto 2 alla data del 20.10.2022, si chiede al sindaco di presentare alla Corte dei Conti sez, regionale di controllo per la Calabria richiesta di parere ai sensi dell’art. 7 comma 8 Legge 131/2003, al fine di acquisire tutti gli elementi utili alle determinazioni in merito alla proposta di modifica della convenzione approvata con D.C.C. n. 10 del 27.02.2019 così come pervenuta dagli uffici;
- stante l’urgenza di provvedere connessa, propone che la presente deliberazione di approvazione della proposta venga dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, D. Lgs n. 267 del 18/08/2000 e ss.mm.ii.
Convenzione Istituto “Maria Ausiliatrice”, la modifica della discordia
L’approvazione della suddetta delibera è stata preceduta da una lunga e infuocata discussione tra gli opposti schieramenti. Un confronto ad alta tensione generato dalla lettura, da parte della presidente del Consiglio Caterina Trecroci, di una sintesi dei lavori consiliari della passata seduta, ovviamente in riferimento alla proposta di modifica della convenzione tra il Comune e l’Istituto “Maria Ausiliatrice”, punto che in quell’occasione era stato rinviato per essere rimesso all’ordine del giorno il 12 ottobre. Dal riassunto di Trecroci è riemersa la volontà della maggioranza di determinarsi sulla proposta avanzata dai competenti uffici municipali e supportata da diversi pareri tecnico-giuridici e dalle norme del Tuel, con la decisione tra le altre cose di sospendere in via cautelativa il contributo all’Istituto delle suore.
Istituto “Maria Ausiliatrice”, minoranza rumorosa ma inconcludente
Dal sindaco Giusy Caminiti prima e dagli assessori (in primis l’esterno al Bilancio Sergio Giordano) e dai consiglieri poi è stata ribadita la necessità di dover procedere alla modifica dell’accordo per motivi legati al dissesto finanziario dell’Ente: un Comune in dissesto è chiamato a dare priorità ai servizi essenziali previsti per legge tra i quali non rientra l’erogazione di un contributo a una scuola; per non incorrere in responsabilità erariale, dunque, Palazzo San Giovanni è vincolato da obblighi di legge al rispetto di stretti vincoli contabili. Nello stesso tempo, Caminiti e squadra si sono mostrati disponibili a discutere, a valutare, eventuali proposte della minoranza, sollecitando in tal senso i consiglieri Santoro, Calderone, Siclari, De Marco e Lucisano visti i dodici giorni di tempo concessi loro per informarsi sulla problematica. Dai banchi dell’opposizione, tuttavia, tanto fumo e niente arrosto, nel senso che i numerosi e lunghi interventi non sono stati seguiti da proposte concrete. Il solo Lucisano a un certo punto ha ammesso: «Chiediamo altro tempo, cioè un rinvio». L’unica soluzione offerta dal capogruppo del centrodestra Marco Santoro è stata quella di chiedere aiuto alla Regione e alla Città Metropolitana, tanto da far saltare dallo scranno il sindaco Caminiti che ha replicato: «Speravo che la discussione in quest’aula avesse tutto un altro corso, è inutile un rinvio per fare pensare che la Regione o la Città Metropolitana possano portare un contributo per l’Istituto. Non esistono più i contributi così, a fondo perduto. Questa amministrazione non cerca la cortesia politica, ma guarda le carte!». Prima che la proposta di modifica illustrata dal sindaco Caminiti venisse messa ai voti, la minoranza ha chiesto e ottenuto una sospensione di 10 minuti dei lavori che però è durata molto di più. Il rientro in aula non è andato meglio ed è stato seguito da una nuova sospensione dei lavori, fino al ritorno definitivo con l’opposizione a “proporre” ancora il rinvio e il mantenimento solo del quarto punto della proposta della maggioranza. Alla fine, dunque, Santoro, Calderone, Siclari, De Marco e Lucisano sono andati via lasciando alla coalizione di governo la responsabilità di esprimersi sull’argomento.
(fra.me.)
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