Avevamo aspettato con gran parte del lavoro già predisposto dagli uffici tecnici, nella consapevolezza che i nostri Comuni hanno bisogno di accettare le sfide energetiche e potere adeguare gli edifici pubblici per minori consumi, investire nelle fonti di energia pulite e rinnovabili; purtroppo però gli enti in dissesto economico finanziario non possono accedere al bando “C.S.E. 2022 – Comuni per la Sostenibilità e l’Efficienza energetica”, relativo alla concessione di contributi a fondo perduto per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico anche tramite interventi per la produzione di energia rinnovabile negli edifici delle amministrazioni comunali, finanziato dalla Commissione Europea con il fondo specifico “PON Impresa e Competitività 2014 – 2020 Asse VI – REACT EU”. Infatti all’art. 2.5 del Bando del MITE si legge espressamente: “Alla data di presentazione dell’istanza di concessione di contributo, i soggetti istanti non devono trovarsi in condizioni tali per cui sia stata deliberata nei loro confronti la dichiarazione di dissesto finanziario ai sensi dell’articolo 246 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e ss.mm. ii”.
Villa San Giovanni, in dissesto finanziario dal 5 novembre 2021, vede così sfumare oltre un milione di euro di finanziamento a fondo perduto, peraltro non da mettere a bando ma da spendere con acquisti diretti su MePA, dal momento che l’avviso C.S.E. 2022 prevede che ciascun ente possa efficientare fino a 5 edifici comunali con un budget di 215.000 euro ad edificio per pannelli fotovoltaici o minieolici, accumulatori di energia, infissi e illuminazione. Come Villa San Giovanni moltissimi altri comuni calabresi e del meridione si troveranno nelle medesime condizioni, dal momento che nel 2021 è ancora la Calabria ad avere il triste primato di ben 7 Comuni su 10 in default o in riequilibrio con 288 Comuni su un totale di 411 (201 in dissesto e 87 in riequilibrio). Non solo: il Ministero ha deciso di destinare alle regioni meridionali il 50% dell’intero investimento del C.S.E. 2022, senza fare i conti che dopo la Calabria le regioni che annoverano il maggior numero di comuni in dissesto sono Campania, Sicilia, Puglia e Basilicata. Si è dunque deciso di restituire all’Europa o alle regioni del nord Italia i fondi per non averli saputi spendere? Un paradosso se si pensa che, invece, il “Fondo Kyoto” sempre del MITE e gestito da Cassa Depositi e Prestiti (per l’efficientamento energetico ed idrico degli immobili di proprietà pubblica destinati a istruzione scolastica e istruzione universitaria, impianti sportivi, ospedali, policlinici e servizi socio-sanitari) concede finanziamenti agevolati (tasso fisso 0,25% nominale annuo), anche ai comuni in dissesto, facendo riferimento all’unica deroga espressamente prevista che è quella all’articolo 204 del D.lgs. n. 267/2000 (“Regole particolari per l’assunzione di mutui”), come previsto all’articolo 16 del DM 11 febbraio 2021. Appare paradossale pertanto che ai comuni in dissesto sia consentito di partecipare a un Bando per l’ottenimento di un mutuo ventennale e non venga invece consentito di partecipare a un Bando che prevede il finanziamento al 100% per spese immediate da effettuare sul MePA.
Al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e all’intera deputazione parlamentare calabrese, di qualunque colore politico, chiediamo di sostenere la battaglia dei comuni in dissesto e intervenire nell’immediato per permetterci di partecipare all’avviso C.S.E. 2022, cui Villa San Giovanni comunque parteciperà con riserva di poter poi sostenere in ogni sede l’illegittimità dell’esclusione per trovarsi in stato di dissesto economico dichiarato. Chiediamo infatti di essere ammessi a questa forma di finanziamento che non genera alcun problema di eventuale solvibilità dell’ente. La scelta è una scelta politica: tutelare anche per i bandi futuri simili, ben 288 comuni calabresi che vogliono investire e generare “green economy”.
Giusy Caminiti, sindaco di Villa San Giovanni
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