VILLA SAN GIOVANNI – Arriva puntuale la replica dell’amministrazione comunale alle accuse dei consiglieri di minoranza e delle forze del centrodestra in merito al bilancio riequilibrato. Sindaco, giunta e gruppo consiliare “Città in movimento” ribattono con dovizia di dettagli agli avversari politici, assicurando in primis che «le prescrizioni sollevate dal ministero dell’Interno sull’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato approvato da questa maggioranza consiliare non rappresentano la “bocciatura” e tanto meno certificano la “inefficienza” nella gestione e nell’amministrazione della città. La minoranza consiliare e le forze politiche di opposizione di cdx, come ormai è consuetudine, tentano di screditare un operato trasparente e che ha avuto ed ha il solo fine di dare risposte alla comunità, come deve essere in un corretto rapporto tra amministratori ed amministrati».
«Il ministero, infatti, – spiega l’amministrazione Caminiti – esamina il documento contabile (del settembre 2022) nel 2023 e, in estrema sintesi, chiede a quest’ente di rimodulare l’ipotesi di bilancio non più come una previsione sul 2021/2023, ma di redigere per gli anni 2021 e 2022 un pre consuntivo, estendendo l’ipotesi fino al 2025.
Ma la minoranza non entra nel merito, come ci si sarebbe aspettati da chi è chiamato a svolgere il ruolo di controllo e garanzia, limitandosi ad esprimere frettolose quanto imprecise valutazioni in relazione alla nota ministeriale, rispetto alle quali occorre offrire noi, ancora una volta, le corrette ed autentiche interpretazioni per evitare che si possano ingenerare confusioni.
Di fronte al disastro economico finanziario cui quelle stesse forze politiche di minoranza – ricordano Caminiti e squadra – hanno portato la città, questa maggioranza ha deciso di approvare una nuova ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, sulla traccia lasciata dai commissari prefettizi, nel pieno rispetto del dettato dell’art. 261 del TUEL che disciplina la procedura di formazione del documento: “1. L’ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato è istruita dalla Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali, che formula eventuali rilievi o richieste istruttorie, cui l’ente locale fornisce risposta entro sessanta giorni.
2. Entro il termine di quattro mesi la Commissione esprime un parere sulla validità delle misure disposte dall’ente per consolidare la propria situazione finanziaria e sulla capacità delle misure stesse di assicurare stabilità alla gestione finanziaria dell’ente medesimo. La formulazione di rilievi o richieste di cui al comma 1 sospende il decorso del termine”.
Nel merito dei rilievi formulati, dunque, la struttura economico finanziaria fornirà tutte le informazioni richieste, formulando un’ipotesi ancor più strutturata a valere fino all’annualità 2025.
Di siffatta nuova elaborazione si darà dovuta contezza ai consiglieri tutti nelle sedi preposte quando i tempi saranno maturi, ovvero quando la proposta sarà pronta per l’esame da parte della commissione bilancio e del consiglio comunale.
Il documento, infatti, discusso solo per cortesia istituzionale con l’ufficio di presidenza (assente il vice presidente Lucisano) ed i capigruppo consiliari, non è un atto di competenza dei consiglieri – chiarisce ancora la coalizione di governo – ma un provvedimento di istruttoria amministrativa: ciò al fine di non ingenerare confusione in ordine alle competenze di gestione ed a quelle politiche, che inducono a presumere di addebitare responsabilità impropriamente, nonostante la delicatezza che la vicenda richiede.
Uno fra tutti, il presunto peggioramento della situazione finanziaria dell’ente che, appunto, non risulta assolutamente intaccata da un documento previsionale ereditato dalla precedente struttura economico finanziaria.
Non sono le presunte carenze di “documentazione giustificativa” a indurre il Ministero a richiedere ulteriore istruttoria per il via libera del documento, piuttosto analisi, complessi elaborati, attestazioni e verifiche ben differenti».
E ancora: «Le presunte “intraprendenti” ed “eccessive” variazioni di bilancio, strumentalmente richiamate dalla minoranza come causa di aumento della spesa, non costituiscono invece alcun aggravio della situazione economica, ma sono richiamate nella nota del Ministero come possibili (e peraltro segnalate!) produttrici di un paventato disequilibrio che, in realtà, non sussiste. Questo sarà dimostrato per tabulas dall’assessorato competente.
Nessun imbarazzo di questa amministrazione, ma tutt’al più una concentrata riservatezza proprio al fine di non creare turbativa alcuna in una fase istruttoria delicata per il licenziamento del documento finale.
Certo è singolare che chi ha portato la città nel baratro in cui si trova, chi ne ha determinato il dissesto negando per anni difficoltà economiche e nascondendosi dietro problemi “di sola cassa”, chi ha deciso privatizzazioni nella gestione dei servizi e nella riscossione dei tributi, chi ha prodotto errori su errori nella gestione economico finanziaria e nell’amministrazione di questa città, adesso additi mancanze e inefficienze a questa maggioranza, che ha consapevolmente ereditato le macerie e lavora, a testa bassa, per risollevare le sorti di Villa.
Sono lì, in quelle “forze politiche”, non i partiti ma le tre amministrazioni che dal 2010 al 2021 – l’ennesimo affondo verso il centrodestra – hanno governato: quelle stesse amministrazioni di cui oggi paghiamo scelte amministrative, economiche e sociali più che discutibili. Altro che invocato dialogo istituzionale finalizzato alla ricerca di soluzioni per la città!
Quest’amministrazione ha fatto ciò che doveva, rimodulando alcune spese per interventi a favore della città senza alcuno spreco o aggravio, non “per fare qualcosa” ma per dare quelle risposte che tutti noi villesi aspettiamo da anni. Evidentemente questo ai precedenti amministratori non è per nulla gradito. Del resto, se lo fosse stato, quelle risposte – concludono Caminiti e squadra – le avrebbero date loro quando erano alla guida di Villa!».
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