«Lunedì 27 febbraio dalle 9:00 alle 19:00, come giovani dei movimenti Our Voice, Attivamente e Saturna, saremo davanti alla Corte d’Appello di Reggio Calabria (Castello Aragonese, lato “via Castello”), per sostenere il pm del processo ‘Ndrangheta stragista, Giuseppe Lombardo, i magistrati della DDA e le forze dell’ordine attualmente impegnate nella ricerca della verità sulle stragi e su pezzi fondamentali di storia del nostro Paese». È quanto annunciano in un comunicato gli organizzatori, che proseguono:
«Il 27 febbraio sarà l’ultimo giorno di requisitoria. Abbiamo sentito l’esigenza di organizzare questo presidio, perché siamo profondamente indignati rispetto al silenzio politico e mediatico che circonda questo maxiprocesso. Inoltre, in qualità di organizzatori e promotori dell’iniziativa, domani 23 febbraio alle ore 17:00 daremo luogo a una conferenza stampa, alla quale invitiamo la cittadinanza e la stampa, presso lo “Spazio Open” in Via dei Filippini, 25, Reggio Calabria.
A distanza di 30 anni dalle stragi del 1992 e del 1993 stanno emergendo fatti e verità gravissime ed inquietanti, taciute da tutti i Governi che si sono succeduti e che continuano a condizionare ancora oggi la vita di tutto il popolo italiano.
Come emerge da questo processo, nella strategia stragista non era coinvolta solo Cosa nostra, ma anche la ‘Ndrangheta. Le due organizzazioni agirono congiuntamente negli anni ’90 per sostenere il neopartito Forza Italia di Silvio Berlusconi, un soggetto che ha governato come presidente del Consiglio per quasi 20 anni in Italia e che ha finanziato Cosa nostra dal 1974 al 1992. Un appoggio, come emerge dalle indagini, arrivato anche dalla massoneria occulta. Non possiamo accettare che ci siano sentenze dove si afferma che dietro la morte di magistrati, forze dell’ordine, civili e bambini innocenti, ci fu la connivenza di soggetti appartenenti ai servizi segreti deviati e a contesti politici e massonici, i quali agirono, nel migliore dei casi favoreggiando la mafia e nel peggiore, utilizzandola come “braccio armato”.
Siamo indignati di fronte ai possibili incontri, emersi dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, tra gli ex premier Silvio Berlusconi e Bettino Craxi insieme ad esponenti di vertice della ‘Ndrangheta, tra cui i Piromalli; o davanti al fatto che logge massoniche coperte, collegate alla P2 e alla ‘Ndrangheta abbiano continuato ad esistere e ad operare anche dopo l’emanazione della legge Anselmi. Come giovani non possiamo accettare come “normale” tutto questo, soprattutto in un Paese che si dichiara “civile e democratico”. In particolare, quando molti degli esponenti politici ed istituzionali coinvolti in tali fatti siedono oggi, o fino a pochi anni fa, nelle stanze del Parlamento e continuano a condizionare la vita politica (regionale e nazionale), sociale, economica e culturale di tutt* noi. È nostro dovere non lasciare soli quei pochi magistrati e quelle parti di Stato che oggi, nonostante depistaggi, segreti e silenzi di Stato, delegittimazioni e soprattutto isolamenti istituzionali e mediatici, hanno il coraggio e la forza di continuare a cercare la verità.
Noi non abbiamo vissuto gli anni delle stragi e degli attentati, dove si moriva sotto il fuoco della mafia, ma anche, purtroppo, dello Stato-mafia. Non vogliamo che la storia si ripeta. Conoscere la verità su questi fatti e sulla storia della nostra Repubblica è un DIRITTO che ci appartiene, come giovani e come cittadini.
Per questo motivo, chiamiamo tutta la cittadinanza siciliana e calabrese a scendere in piazza con noi questo lunedì 27 febbraio alle 9.00, e invitiamo la stampa alla conferenza stampa che si terrà domani 23 febbraio, ore 17:00, presso lo “Spazio Open” in Via dei Filippini, 25, Reggio Calabria».
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